La proposta di Salvini, nei fatti, arriva a spiazzare non solo Di Maio (a meno che non sia stata concordata, ma dai silenzi M5s forse non così tanto..) ma lo stesso Alberto Brambila che nelle scorse settimana aveva di fatto formulato la proposta di superamento della Fornero con 64 anni di età come requisito minimo per poter utilizzare la Quota 100. Il Ministro degli Interni assieme alla squadra di tecnici della Lega ha fatto una sorta di “lieve concessione” alla soglia di età contributiva che passerebbe da 41 a 41 anni e mezzo: nei fatti però, la proposta è diversa tanto da quella contenuta nel Contratto di Governo quanto a quella formulata da Brambilla. Sul fronte costi, la conferma delle prime indiscrezioni emerse da Salvini arriva da Stefano Patriarca, esperto di presidenza per la Società di Ricerca Tabula: il regime del costo viene confermato a 20 miliardi al lordo delle tasse, 13 al netto. Resta dunque evidente che quei “20 miliardi da recuperare con la pace fiscale” rappresentano un tentativo di Salvini di trovare immediatamente le “coperture” per una misura molto delicata e che deve passare sotto il vaglio di Tria e del Mef. (agg. di Niccolò Magnani)
BOCCIA, “VALUTEREMO LA PROPOSTA DI SALVINI”
Il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, dopo la proposta di Salvini avanzata ieri durante Porta a Porta, non chiude del tutto i battenti al Governo: «La proposta del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, di una quota 100 per le pensioni, con al massimo 62 anni, vediamo quanto quota ai fini pensionistici». A margine dell’incontro “Il sistema industriale per i corridoi europei”, il leader degli industriali italiani ha precisato ancora sul “nodo” Quota 100, «Abbiamo detto che tutto questo deve essere fatto senza ricorso eccessivo al deficit. Mi sembra che le dichiarazioni di Salvini nei giorni scorsi di rispetto delle regole sul deficit vanno in questa direzione. Dovrebbero essere cose accettabili», ha sottolineato Boccia. Secondo i primi studi della società di ricerca Tabula, la proposta della Lega a regime costerebbe circa 20 miliardi al lordo delle tasse, quasi 13 miliardi al netto. (agg. di Niccolò Magnani)
“NO COMPROMESSI AL RIBASSO”
Un messaggio subito agli italiani. E’ questa la missione del ministro dell’interno, Matteo Salvini, e della Lega, in vista della prima manovra finanziaria del nuovo governo giallo-verde. Obiettivo, modificare la tanto agognata legge Fornero, introducendo la famosa quota 100. La Lega non è intenzionata a concedere nulla in tema di sistema previdenziale, con l’obiettivo di soddisfare fin da subito le promesse fatte agli italiani durante la campagna elettorale dello scorso inverno. «Non accettiamo compromessi al ribasso sulle pensioni», questo quanto filtra dall’incontro con gli esperti economici della Lega, durante un vertice avvenuto nella giornata di ieri, come riferito dai colleghi dell’edizione online de Il Giornale. Quindi, dopo le pensioni, abbassare la pressione fiscale sia sulle imprese quanto sulle famiglie, riducendo l’Irpef e l’Ires, per poi arrivare alla tanto attesa flat tax, con l’obiettivo di rimettere in moto il paese. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LEGA COMPATTA
La prospettiva di garantire la possibilità di andare in pensione a 62 anni, portando a quell’età la discussa “quota 100”, trova compatti i capigruppo della Lega in Parlamento, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, rispettivamente alla Camera e al Senato. “Smontare la Legge Fornero è dare risposte concrete al paese: lavoriamo a “quota 100” senza vincoli per restituire i diritti rubati a tanti lavoratori da quel provvedimento e per aprire il mondo del lavoro a migliaia di giovani.” Questa la nota congiunta dei due capigruppo che hanno dunque sostenuto quanto ribadito poi dal segretario della Lega, nonché Ministro dell’Interno e Vicepremier Matteo Salvini ai microfoni di Porta a Porta su Rai Uno, riguardo la possibilità di ottenere un raggiungimento di quota 100 prima dei 64 anni di età come si era inizialmente paventato. (agg. di Fabio Belli)
“IN ARRIVO DECRETI SU MIGRANTI E SICUREZZA”
Matteo Salvini è pronto a cancellare la legge Fornero, come promesso in campagna elettorale. Dal salotto di Porta a porta il vicepremier e leader della Lega ha dato la sua ricetta per le pensioni, che prevede un’età più bassa per lasciare il lavoro, cioè 62 anni. Ma questo non è l’unico annuncio che Salvini ha fatto da Bruno Vespa. Non poteva non parlare dell’immigrazione, per il quale ha pensato ad un pacchetto. «Lo porteremo in consiglio dei ministri entro fine mese, sarà un un decreto legge che poi discuterà il Parlamento: anzi due uno sui migranti uno sulla sicurezza». E quindi ha rivendicato la linea della chiusura totale ai migranti: «Faccio in modo che le navi non arrivino, se risuccedesse rifarei esattamente quello che ho fatto, mettendo in sicurezza donne, malati e bambini, se vogliono indagarmi ancora lo facciano ancora». Il governo M5s-Lega comunque è orientato a diminuire «il contributo a migrante di 10-15 euro». (agg. di Silvana Palazzo)
SALVINI E LE PENSIONI: “QUOTA 100 A 62 ANNI”
Il ministro dell’interno Matteo Salvini ha registrato quest’oggi una nuova puntata di Porta a Porta e sono stati diversi gli argomenti affrontati con il padrone di casa, Bruno Vespa. Si comincia parlando delle pensioni, e a riguardo il vice-premier smentisce una voce circolante nelle ultime ore: «Quota 100 con 64 anni? No, è assolutamente troppo alto – afferma il leader del carroccio – io ho chiesto al massimo 62». Il nuovo governo gialloverde vuole smontare la legge Fornero di modo che le persone possano andare in pensione a quota 100, ovvero, il numero che deriva dalla somma fra la propria età, e il numero di anni di contributi (quindi 62 anni di età + 38 di lavoro).
LA PACE FISCALE
Il ministro dell’Interno ha affrontato anche la questione della cosiddetta “pace fiscale”, ovvero, la possibilità di chiudere contenziosi di pochi migliaia di euro (non superiori ad una certa quota), con Equitalia, di modo che lo stesso “pagante” possa rialzare la testa e ricominciare a lavorare e a vivere, e nel contempo, che il governo possa portare a casa un’ingente quantità di denaro: «La pace fiscale è per quelli che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, per chi è in contenzioso con Equitalia», ha spiegato il vice presidente del consiglio, che poi ha assicurato «Non è un regalo è gente che è disperata, che pagherebbe il 10% del dovuto, gente che per riavere un conto corrente, correrebbe a pagare. Si possono così incassare più di 20 miliardi di euro».