All’inquinamento causato dall’Ilva si aggiunge a Taranto il caso di un gas radioattivo vicino tre scuole del quartiere Tamburi. Si tratta del radon che, dopo esposizioni lunghe e in elevate concentrazioni, può diventare cancerogeno. Quantità molto oltre i limiti consentiti sono state trovate in tre scuole, quindi è scattata subito la protesta delle mamme che prima hanno manifestato davanti agli istituti e poi nell’atrio del Comune, contestando il sindaco Rinaldo Melucci. Il monitoraggio è stato effettuato dall’Arpa in contemporanea ad altri istituti della città ionica. Dai risultati è emerso che a Tamburi c’è la situazione peggiore. Il limite previsto dalla legge è di 300 becquerel per metro cubo, ma nell’istituto Vico-De Carolis si è a quota 800-1000 Bq/m3. Questo dato non poteva non preoccupare le famiglie degli alunni, visto che l’inizio della scuola è previsto tra cinque giorni. «Vogliamo capire se ci sono rischi per i nostri figli e anche a che cosa sono stati esposti finora. Dobbiamo sapere se dobbiamo effettuare delle analisi o se in massa dobbiamo chiedere il trasferimento in altre scuole», ha dichiarato a Repubblica un genitore, Marco De Pinto.



TARANTO, GAS RADIOATTIVO NELLE SCUOLE VICINE ALL’ILVA

L’Arpa non ha dubbi: i limiti sono stati superati. I risultati sono stati segnalati al Comune di Taranto, che è proprietario degli immobili. «Ora tocca a loro intervenire per risanare l’ambiente», ha spiegato a Repubblica il dirigente Arpa Luigi Vitucci. I dati utili per capire il problema e intervenire sono stati messi a disposizione del Comune nel luglio scorso. Lo precisa Arpa. Quindi a distanza di due mesi non sono stati ancora effettuati interventi nelle scuole. Per questo una cinquantina di famiglie dei Tamburi hanno protestato oggi. La questione verrà affrontata domani nel corso di una riunione a cui parteciperà una delegazione di genitori, il dirigente scolastico del Vico-De Carolis, rappresentanti dell’Arpa, dell’Asl e il sindaco Melucci. «Ci si riserva di verificare la sussistenza di reati a carico di soggetti che con frequenza e modalità sospette mirano a turbare la comunità prescindendo da qualsiasi considerazione scientifica», fa sapere l’amministrazione comunale. Per mettere in sicurezza le scuole comunque bastano pochi interventi di isolamento della pavimentazione e aerazione, ma i genitori vorrebbero notizie certe su quando saranno effettuati. 

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