Nuova idea nella gestione della demolizione e ricostruzione del Ponte Morandi, un’idea che è stata palesata a fine pomeriggio di ieri da parte del governatore della Liguria, Giovanni Toti, commissario per l’emergenza: Autostrade mantiene la titolarità del ponte, dovrà quindi demolirlo e ricostruirlo ma solamente a livello economico, evitando un suo coinvolgimento diretto nella ricostruzione del viadotto. Il nuovo ponte progettato da Renzo Piano sarà infatti realizzato da Fincantieri e da altre aziende private, senza la partecipazione diretta di Aspi. “Il nodo cruciale sta lì – afferma Toti – non chi ricostruisce il ponte, ma chi ne ha la titolarità. Autostrade può anche non intervenire nella ricostruzione, ma avendone la titolarità pagherà il ponte e potrà affidare la ricostruzione ad aziende pubbliche, come Fincantieri, e ad aziende private, tutte necessarie a svolgere i diversi compiti alla ricostruzione”. Se invece Aspi venisse esclusa definitivamente, a quel punto i costi della demolizione e della ricostruzione rimarrebbero totalmente scoperti: ma il Movimento 5 Stelle non ne vuole sapere… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PARLA IL PRESIDENTE DELL’UNIONE INDUSTRIALI DI SAVONA
Nonostante le promesse riguardo gli interventi da operare nella zona del crollo del Ponte Morandi a Genova, gli industriali liguri, e in particolare quelli della Riviera di Ponente e della Provincia di Savona hanno espresso preoccupazione, ricordando come la tragedia del Ponte Morandi abbia coinvolto tutta l’area e non solo il capoluogo. A farsi portavoce di queste preoccupazioni, il presidente dell’Unione Industriali di Savona, Enrico Bertossi, che ha scritto una lettera rivolgendola al ministro Toninelli, al presidente della regione Liguria Toti, al sottosegretario Rixi, al prefetto di Savona Cananà e al sindaco di Genova Bucci: “La soluzione della frattura tra il Ponente e Genova è un tema che non riguarda, purtroppo, la sola Genova, ma l’economia di tutta la Liguria centro occidentale. La comunità delle imprese del territorio savonese che rappresento conta oltre 600 imprese per più di 15.000 addetti, necessita di scelte celeri e, non appena esperite le esigenze giudiziarie, necessita di un cronoprogramma che permetta agli imprenditori di pianificare le necessarie misure, organizzative ed economiche.” (agg. di Fabio Belli)
PRONTI 300 SENSORI DI STABILITA’
Sui due monconi del ponte Morandi verranno installati 300 sensori di stabilità a partire dalla pila 10, quella pericolante sopra le case degli sfollati. Lo ha annunciato Marco Bucci, il sindaco di Genova, in Consiglio comunale. «L’istallazione del sistema di monitoraggio in tutto il ponte inizierà dalla pila 10 per verificare la possibilità del ritorno degli sfollati nelle proprie abitazioni», ha dichiarato, come riportato da Telenord. Giovedì sera sono attesi i primi sensori, quindi i vigili del fuoco li cominceranno a montare da venerdì, quindi le operazioni di recupero nelle abitazioni, se i risultati dovessero essere positivi, comincerebbero venerdì 21 settembre o durante il weekend del 22-23 settembre. Nelle prossime ore comincerà la stesura delle liste degli sfollati che, in caso di accertate condizioni di sicurezza, potranno tornare per un breve periodo nelle loro abitazioni per riprendere gli effetti personali. «Se tutto va bene, ci vorranno circa due settimane per permettere agli sfollati di tornare brevemente a casa. Ogni famiglia sarà scortata dai vigili del fuoco. È un processo complicato, per quanto tempo gli sfollati potranno restare in casa non sono ancora in grado di dirlo». Ciò dipenderà dal piano di monitoraggio del moncone di Levante del ponte Morandi: «Se la struttura si muove, non faremo rientrare nessuno». (agg. di Silvana Palazzo)
RICOSTRUZIONE SENZA APPALTO A FINCANTIERI
“Sottrarre” la ricostruzione alla società Autostrade per l’Italia, una volta ricevuto il nulla osta da parte dell’Unione Europea per l’assegnazione della grande opera a Fincantieri derogando dal Codice degli Appalti per poter velocizzare le procedure, rappresenta per il Ministro dei trasporti e delle Infrastrutture, oltre che per il Governo gialloblu, il primo passo verso una sorta di rivalsa verso la concessionaria finita al centro delle critiche per il crollo del Ponte Morandi. Infatti, individuare un soggetto diverso da Autostrade per rifare il viadotto sul torrente Polcevera è solo l’antipasto alla più volte annunciata revoca della succitata concessione mediate un doppio decreto-legge che dovrebbe, in teoria, evitare al Governo del premier Giuseppe Conte di entrare in lunghissimi, e dall’esito per nulla scontato, contenziosi con la società controllata da Atlantia. Al momento, tuttavia, come è noto l’unica proposta di ricostruzione sul tavolo del primo cittadino di Genova è proprio quella di Aspi. (agg. di R. G. Flore)
“UE VALUTA AFFIDAMENTO A FINCANTIERI”
Nel corso dell’audizione di oggi in Commissione Ambiente della Camera, a Montecitorio, il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha spiegato come ci possa essere una importante apertura di credito da parte dell’Unione Europea nei confronti dell’Italia in merito alla ricostruzione del Ponte Morandi di Genova. “Autostrade non può ricostruire” ha tagliato corto, ancora una volta, il titolare del dicastero, ribadendo che l’intenzione dell’esecutivo è quella di dare l’incarico quanto prima a Fincantieri, mentre dall’altro lato si punta a portare presto a decadenza la concessione con Autostrade per l’Italia. “Sono in corso delle riunioni a Bruxelles per verificare la possibilità di una deroga al Codice degli Appalti” ha risposto Toninelli in merito al fatto che la ricostruzione del viadotto sul torrente Polcevera possa essere assegnata a Fincantieri senza la consueta gara prevista per i soggetti pubblici. (agg. di R. G. Flore)
IN PROCURA NUOVO VIDEO DEL CROLLO
Un nuovo video del crollo è stato acquisito dalla Procura di Genova. Le ha fornite Ansaldo Energia alla Guardia di Finanza. Le immagini sono al vaglio degli investigatori che le stanno confrontando con le testimonianze di coloro che erano sul viadotto la mattina del 14 agosto e sono riusciti a salvarsi, e l’altro video della Ferrometal già in possesso dei magistrati. Le immagini, come riportato da RaiNews, mostrerebbero il momento del crollo del ponte ma immerso in una specie di “nuvola bianca”. Intanto il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli durante l’audizione alla Camera fa sapere che dall’Unione europea sono arrivati «segnali positivi» per l’affidamento dei lavori di ricostruzione del ponte Morandi a Fincantieri. «In questi minuti è in corso un incontro a Bruxelles – spiega Toninelli, come riportato dal Fatto Quotidiano – per verificare se si possa derogare al Codice degli Appalti al fine di procedere con l’assegnazione immediata, senza gara, a un soggetto pubblico come Fincantieri la ricostruzione del ponte». (agg. di Silvana Palazzo)
TONINELLI, “RICOSTRUZIONE FINCANTIERI ENTRO 1 ANNO”
«Vogliamo che Genova torni alla sua quotidianità, ripartendo dalla ricostruzione del ponte, i cui lavori dovranno ultimarsi al più tardi tra un anno», è ancora il Ministro Toninelli a “sentenziare” dalla Commissione alla Camera in merito ai tempi tutt’altro che certi della ricostruzione sopra il viadotto Polcevera. Per tenere lontano a tutti i costi Autostrade dai cantieri dei rimessa a nuovo del Ponte Morandi, il Ministro dei Trasporti ha annunciato che è in corso una trattativa con l’Unione Europea «per consentire una deroga al codice degli appalti ed evitare quindi la necessità di una gara europea che allungerebbe a dismisura i tempi della ricostruzione». Proprio questa “possibilità” viene temuta notevolmente dal Governatore Toti che per questo motivo nei giorni scorsi si era scagliato contro il M5s per questa eventualità: «Basterebbe chiarire il fatto che Autostrade, all’interno del consorzio di imprese, non può avere una posizione dominante, deve essere l’ente pagatore con una quota molto bassa. Non possiamo escluderla, perché per legge deve essere Autostrade ad aprire il cantiere», ha spiegato oggi il Commissario in una intervista a Repubblica.
MIT, “ORA SVOLTA SU CONCESSIONI”
Per quanto durante la sua audizione in Commissione Ambiente alla Camera il ministro Danilo Toninelli non abbia fatto cenno all’ipotesi di inserire nel decreto legge per Genova una norma per l’immediata revoca della concessione ad Autostade per l’Italia, il titolare del Mit ha comunque annunciato la volontà di dare “un segnale di svolta ben preciso”. Come riferito dall’Huffington Post, Toninelli ha spiegato:”D’ora in avanti tutti i concessionari saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell’ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione a loro carico e, più in generale, dovranno comprendere che l’infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico che il Paese”. L’esponente M5s ha aggiunto:”Convocherò tutti i concessionari delle infrastrutture, chiedendo un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a realizzare un programma di riammodernamento delle infrastrutture”. (agg. di Dario D’Angelo)
TONINELLI, “MAXI DECRETO PER GENOVA IN CDM”
«Un maxi decreto legge per Genova venerdì 14 settembre in Consiglio dei ministri e affidamento diretto dei lavori a Fincantieri per la ricostruzione del ponte»: si potrebbe riassumere così il senso dell’intervento del Ministro Danilo Toninelli in Audizione alla Commissione Ambiente della Camera sull’emergenza del ponte Morandi crollato a Genova lo scorso 14 agosto. «Il governo approverà un decreto legge in cui ci saranno importantissime misure per Genova e per i genovesi. L’obiettivo è far ripartire una delle città più importanti del nostro paese», spiega ancora il Ministro M5s, in aperta discussione nei giorni scorsi (e anche questa mattina, qui tutti i dettagli) con il Governatore ligure e Commissario per l’emergenza Giovanni Toti. «la ricostruzione del ponte sarà il primo obiettivo. Vogliamo che Genova torni alla sua quotidianità, ripartendo dalla ricostruzione del ponte, i cui lavori dovranno ultimarsi al più tardi tra un anno», aggiunge il titolare del Mit che non ha fatto accenno, al momento, di un capitolo nel decreto “Salva Genova” (dovrebbe chiamarsi così ma sarà il Consiglio dei Ministri a doverlo stabilire, ndr) sulla revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia. Non che questo abbia significato un’apertura positiva ad Aspi, anzi..
GOVERNO VS AUTOSTRADE: “RICOSTRUZIONE A FINCANTIERI”
«Aggiungo, ed il governo è compatto su questo, che i lavori di ricostruzione del ponte non possono essere affidati ed eseguiti da chi giuridicamente aveva la responsabilità a non farlo crollare – ha sottolineato il ministro dei Trasporti -. Consentire ad Autostrade per l’Italia di ricostruire il ponte sarebbe una follia e sarebbe irrispettoso nei confronti dei familiari delle vittime del crollo del Morandi». Per Toninelli, in aperta guerra ancora con i vertici di Aspi e Atlantia (e dunque con la famiglia Benetton) il crollo del viadotto sul Polcevera «non è dovuto a tragica casualità, ma ad una mancata manutenzione che spettava ad Autostrade per l’Italia». Per questo motivo, «La ricostruzione del Ponte sarà il primo obiettivo. Partiremo dalle regole attuali del Codice, e sulla base dell’eccezionalità del caso e potremo affidare direttamente a una società pubblica, pensiamo a Fincantieri, l’appalto per la ricostruzione del Ponte». Nessuna immediata revoca alle concessioni come ipotizzato dallo stesso Mit nei giorni scorsi: forse decisiva la mediazione di Palazzo Chigi che considerava “rischiosa” e di “difficile attuazione” la soppressione della Direzione vigilanza autostrade del Ministero, trasferendo le competenze all’Autorità di vigilanza Trasporti.