Le residenze sanitarie assistite non sono strutture ospedaliere, ma coloro che vi lavorano hanno comunque il compito di fare tutto il possibile, quindi «di elaborare e far attuare in concreto i trattamenti necessari» per preservare l’incolumità dei ricoverati. Coloro che «vi operano» hanno quindi un ruolo di garanzia che «deriva dal ricovero». Sono queste le ragioni che hanno spinto il gip di Milano a ordinare un’indagine sulla morte di una paziente di 78 anni che due anni fa si suicidò buttandosi da una finestra della struttura che era stata lasciata aperta. La Procura aveva chiesto di archiviare le accuse a carico del direttore sanitario della residenza per anziani “Virgilio Ferrari”, ma la decisione del giudice Alfonsa Ferraro è arrivata a seguito dell’opposizione del legale dei familiari della donna, l’avvocato Luca Ponzoni. Resta aperta dunque l’inchiesta per omicidio colposo in seguito alla morte dell’anziana con problemi psichiatrici.
MILANO, FINESTRA APERTA: MALATA SI SUICIDA
Il dibattimento si è aperto oggi davanti alla quinta sezione penale del Tribunale di Milano. Secondo l’indagine, un’operatrice sanitaria il 3 novembre di due anni fa per accontentare la signora – classe 1938 e con un disturbo bipolare che in precedenza l’aveva spinta a compiere gesti autolesionisti ritenuti però di tipo dimostrativo – aveva aperto la finestra della camera, che solitamente era chiusa a chiave per sicurezza. Voleva far circolare un po’ d’aria e poi si era assentata per andarle a prendere un caffè. Prima di andare a prendere la bevanda – come ricostruito da Leggo – aveva avvertito un infermiere professionale che si trovava nella stanza di fianco per somministrare le terapie. Approfittando dei pochi attimi in cui era rimasta sola, la donna si è alzata dal letto, ha aperto la tapparella elettrica e si è suicidata buttandosi dalla finestra che era spalancata. Il caso dunque resta aperto: l’accusa è di omicidio colposo per il suicidio della paziente, in quanto, secondo l’accusa, avrebbe violato gli obblighi di controllo e vigilanza che aveva in virtù del suo ruolo all’interno della Rsa.