Nessuno sconto di pena né attenuante sono stati riconosciuti dai giudici della Corte d’Appello di Bologna a Riccardo Vincelli e Manuel Sartori, i due ragazzi accusati del duplice omicidio di Pontelangorino. I due erano già stati condannati in primo grado a 18 anni di reclusione per l’uccisione della coppia di coniugi, Salvatore Vincelli di 59 anni e Nunzia di Gianni di 45 anni, genitori di Riccardo. Un omicidio terribile avvenuto il 10 gennaio 2017 per mano di Manuel ma per volere fortissimo del figlio delle due vittime. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ansa, la sezione minori della Corte di Appello di Bologna ha deciso di confermare le condanne a 18 anni senza quindi allontanarsi di un solo passo dalla sentenza con la quale i due ragazzi – il figlio della coppia all’epoca dei fatti 16enne e l’amico di un anno più grande – furono condannati lo scorso febbraio in primo grado dal Gup del tribunale per i minori di Bologna. Al momento della sentenza di secondo grado, i due imputati – entrambi giudicati con il rito abbreviato e difesi dagli avvocati Gloria Bacca e Lorenzo Alberti – erano entrambi in aula.



LE REAZIONI DELLA DIFESA DI RICCARDO VINCELLI

Dopo la decisione della Corte d’Appello di Bologna, con la quale è stata confermata la condanna già giunta in primo grado a carico dei due baby killer, imputati nel processo con rito abbreviato per la morte dei due coniugi Vincelli, non sono mancate le immediate reazioni da parte delle rispettive difese. A parlare ai microfoni de La Nuova Ferrara è stata l’avvocato Bacca, difensore di Riccardo Vincelli, figlio della coppia massacrata, che ha spiegato: “Il motivo dell’impugnazione nostro non è stato accolto, ciò che ci rincuora è che entrambi sono stati condannati con la stessa pena, sebbene la difesa Santori avesse chiesto altro”. A detta dello stesso avvocato, il procuratore generale è stato “veramente molto duro”, tanto da aver paventato anche una condanna maggiore se fosse stato lui a dover giudicare i due baby killer. In merito alla sussistenza della premeditazione, l’avvocato ha ribadito come a suo dire non vi fosse. Ad intervenire anche il secondo avvocato, Sandro De Marco, difensore di Vincelli, che ha auspicato una maggiore riflessione in attesa della motivazione, sperando nell’avvio di un percorso di recupero da preferire rispetto a qualche mese di meno di condanna.

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