Sono trascorsi quasi sette anni dalla misteriosa scomparsa di Roberta Ragusa, la madre di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, svanita dalla sua abitazione nella notte a cavallo tra il 12 ed il 13 gennaio 2012. Una donna semplice e devota alla famiglia, secondo il racconto delle amiche ma al tempo stesso anche molto complessa poiché proprio poco prima della sua sparizione aveva perso uno dei suoi maggiori punti di riferimento: la madre. Roberta in quel periodo sognava di trovare una sua realizzazione in famiglia, non solo come moglie ma anche come amante ed in questo contesto di grande fragilità e solitudine si inserisce la sua scomparsa, che per il marito Antonio Logli continua a sostenere di essersi allontanata volontariamente. Di contro, anche la Corte d’Appello ha confermato la condanna a 20 anni di reclusione a carico dell’uomo, accusato dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere di Roberta Ragusa. Le motivazioni della sentenza in Appello sono giunte lo scorso agosto e contengono la decisione dei giudici secondo i quali la donna sarebbe stata uccisa sostanzialmente per motivi economici. Sono gli stessi ad aver definito “del tutto fantasioso ed illogico pensare ad un allontanamento volontario” della donna. Ma anzi, nei confronti di Logli graverebbe “una lunga serie di indizi convergenti e rilevanti in ordine all’omicidio della moglie”. Inoltre, in merito al presunto allontanamento della Ragusa, la stessa difesa del marito non avrebbe formulato “alcuna alternativa ricostruzione globale della vicenda che ne escluda la responsabilità” del proprio assistito.

GIALLO ROBERTA RAGUSA: TORNA L’IPOTESI DEL LAGO

In attesa di conoscere i tempi della Cassazione chiamata ad esprimersi sul caso di Roberta Ragusa, la trasmissione La vita in diretta è tornata a parlare di una delle sparizioni più misteriose che da anni popola le pagine di cronaca nera nazionali. Si tratta senza dubbio di un mistero ancora in atto poiché dopo oltre sei anni non è mai emersa alcuna traccia, né indizio o dettaglio relativo alla fine drammatica della donna. C’è però un luogo poco distante dalla casa di Gello da cui Roberta sarebbe sparita e che puntualmente torna nella mente, il lago di Massaciuccoli. Ma qual è il collegamento con la scomparsa della donna? Si tratta di uno specchio d’acqua paludoso al quale si arriva percorrendo circa 11 chilometri dall’abitazione di Roberta, circa 23 minuti di giorno (molto meno di notte). Per giungere sul lago occorre necessariamente compiere un percorso di circa 500 metri su un pontile in legno dopo aver lasciato la propria auto. Il pontile divide la zona paludosa dal lago vero e proprio. Se davvero il corpo di Roberta fosse stato gettato nelle sue acque, trovarlo sarebbe ormai quasi del tutto impossibile anche alla luce della presenza di molti pesci, alcuni anche voraci, che popolano il suddetto lago. In passato il lago era già entrato nel mirino delle ricerche nell’ambito del giallo di Roberta Ragusa ma non era mai stato trovato nulla. Sarebbe tuttavia impossibile controllare l’intero specchio d’acqua anche alla luce della sua vastità e dei suoi fiondali malmessi e ricchi di vegetazione.