Nel decreto Genova approdato in Cdm manca il nome del commissario straordinario per la ricostruzione. Come riportato da La Repubblica, la nomina è finita nella bagarre politica e come ha annunciato a Porta a Porta il ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli, “lo deciderà il presidente del consiglio, con un nuovo decreto”. Nel testo, articolato in sedici articoli, viene prevista l’istituzione di una Zes, una zona economica speciale, e una zona logistica speciale per il porto. Per quanto riguarda la zona franca urbana verranno effettuati sconti e agevolazioni, non solo per le imprese ma anche per chi registra cali di fatturato, almeno del 25% dal 14 agosto al 31 dicembre. Le imprese potranno servirsi di un fondo ad hoc se avranno subito danni diretti e indiretti dal crollo del ponte Morandi e sarà riconosciuto un indennizzo forfettario per commercianti, artigiani e professionisti. Tra le altre misure contenute nel decreto Genova le esenzioni e la sospensione di tutte le cartelle esattoriali, per il 2019, per chi sia in possesso di immobili e attività nella zona rossa, tuttora posta sotto sequestro dalla Procura. (agg. di Dario D’Angelo)



INCIDENTE PROBATORIO A FINE MESE

Il prossimo 25 settembre si terrà l’incidente probatorio sul ponte Morandi. L’esame sarà affidato a tre periti, leggasi Gianpaolo Rosati del politecnico di Milano, Massimo Losa dell’università di Pisa, e Bernhard Elsener dell’università di Zurigo, tutti e tre docenti di ingegneria. Il loro compito, come ricorda La Repubblica, sarà duplice. Prima di tutto, dovranno descrivere in che stato si trovano attualmente i luoghi e le cose, e nel contempo, la conservazione di quello che ancora non è crollato del viadotto. Secondariamente, dovranno individuare e concordate con le autorità proposte, la rimozione dei detriti e la loro demolizione, ai fini del campionamento e della conservazione delle parti utili per la prova. All’incidente probatorio di fine mese potranno partecipare gli avvocati e i consulenti delle venti persone iscritte sul registro degli indagati, nonché i legali e i collaboratori delle 43 parti offese, parenti delle vittime del 14 agosto. Dopo l’incidente probatorio potranno finalmente partire le demolizioni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SFOLLATI IN ATTESA

Il crollo del ponte Morandi, oltre ad aver provocato 43 vittime, ha anche obbligato più di 550 persone a lasciare le proprie case, i famosi condomini della zona rossa, costruiti prima del viadotto. Luca Fava, rappresentante della povera gente che da un mese ha perso la propria abitazione, ha aggiornato la situazione: «E’ ancora in divenire – le parole riportate ai microfoni di Askanews -molti hanno già individuato una sistemazione alternativa e si sono ricollocati autonomamente, alcuni hanno opzionato case del Comune e molti altri sono ancora in albergo». Sono molti coloro che vorrebbero rientrare nelle proprie case di modo da poter recuperare le ultime cose, ma l’incertezza regna sovrana: «La situazione di attesa è una situazione di disagio psicologico e di malessere – ha proseguito Fava, che poi ha concluso – non ci interessano le bagarre politiche tra governo locale e governo nazionale, l’importante è che andiamo tutti insieme verso una soluzione più rapida e condivisa possibile di questa gravissima situazione». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



POLEMICA TOTI

Dopo aver letto del Decreto Genova e delle prime informazioni inserite dal Governo sulle agenzie di stampa, lo sfogo del Commissario Toti ieri sera è stato veemente: su Facebook il Governatore della Liguria non usa mezze parole e si scaglia, nel giorno del Salva Genova in Consiglio dei Ministri, proprio sulle scelte di Lega e M5s per affrontare il disastro del ponte Morandi. «Leggo tramite le agenzie di stampa i contenuti di un supposto ‘Decreto Genova’.Sono certo che si tratti di una fantasia giornalistica, così come la notizia che domani verrà approvato tale decreto. Ritengo infatti impossibile che il Presidente Giuseppe Conte, che venerdì ha accettato l’invito a onorare con noi le vittime del crollo del ponte Morandi, intenda portare in Consiglio dei Ministri un testo mai neppure letto, non dico discusso e concordato, con le Istituzioni locali, Comune e Regione, che ormai da un mese si sono fatte carico con sforzi e mezzi propri dell’emergenza».

TOTI, “GOVERNO UMILIA LA LIGURIA”

Secondo Toti non è infatti immaginabile che, a 24 ore dal presunto Cdm, le istituzioni locali conoscano via agenzia il testo: «certamente non può corrispondere alla realtà: nessun uomo delle istituzioni potrebbe immaginare norme così lesive delle prerogative regionali, senza alcuna intesa o concerto nelle scelte, ma lesive anche della normale collaborazione istituzionale prevista nella nostra costituzione. E in aggiunta tanto vaghe da non proporre reali soluzioni ai problemi, primo tra tutti la ricostruzione del ponte» ha continuato Toti invocando il dialogo più serrato con le realtà locali per perfezionare un testo che al momento non piace per nulla. «Un Governo che ha nella sua maggioranza la Lega, partito autenticamente autonomista e impegnato con noi in un percorso di ancora maggiore autonomia per le Regioni, proprio sui temi oggetto del decreto non potrebbe fare propri contenuti tanto lesivi, oserei dire umilianti, per le prerogative delle istituzioni Regionali». 

SUPERCOMMISSARIO E SGRAVI FISCALI

E’ atteso per oggi il decreto Genova, che racchiuderà al suo interno una serie di manovre inerenti la demolizione e la ricostruzione dell’ormai tristemente noto ponte Morandi, crollato lo scorso 14 agosto. Se tutto andrà come da indiscrezioni, il decreto potrebbe andare in Consiglio dei ministri già nella giornata odierna, anche perché il capoluogo ligure necessita il prima possibile del ripristino dell’Autostrada A10. Ma cosa conterrà il decreto Genova? Autonomia fiscale dei porti con la possibilità di trattenere una percentuale del gettito Iva, come si legge sull’edizione online de Il Secolo XIX, agevolazioni fino a 95 milioni di euro, sgravi fiscali, e soprattutto, un cosiddetto super commissario, una persona che avrà il compito di curare la demolizione del Morandi e la ricostruzione del nuovo viadotto, con poteri straordinari, capace di far partire lavori ed espropriare terreni a colpi di firma. Ancora ignoto il nome della persona che avrà in se tutte queste possibilità e responsabilità, ma è molto probabile che nelle prossime ore filtri qualche ipotesi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TOTI: “TROPPA FRETTA”

Se il ministro Danilo Toninelli, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, si è detto “convinto che riusciremo a costruire il nuovo ponte di Genova entro il 2019”, si può dire che lo stesso ottimismo non sia condiviso dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Come riportato dall’Ansa, concludendo l’evento a sostengo della Torino-Lione organizzato a Torino da Confindustria Piemonte, Boccia ha dichiarato: “Se il nuovo ponte non sarà fatto entro un anno sarà colpa di questo governo. Bisogna cominciare anche a parlare di colpe future. Ognuno si prenda le proprie responsabilità”. Anche il commissario straordinario per l’emergenza e governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, aveva lamentato “troppa fretta, inesperienza e un po’ di velleitarismo” da parte di alcuni membri del governo. “Quando si è inesperti è buona norma volare bassi, farsi aiutare e praticare prudenza”, ha dichiarato Toti al settimanale Oggi. (agg. di Dario D’Angelo)

GENOVA, ENTRO VENERDI’ VIA MACERIE LINEA FERROVIARIA

Mentre si attende la giornata di domani dove verranno presentati i due commissari all’interno del “decretone” Salva Genova, la procura annuncia che entro venerdì verrà liberata dalle macerie la linea ferroviaria merci. «Il periti hanno terminato la repertazione dei detriti dal lato della ferrovia ed entro venerdì sarà liberata la linea ferroviaria destinata alle merci. In questo modo Ferrovie potrà avviare i lavori di ripristino», ha spiegato oggi il procuratore capo Francesco Cozzi, dopo che giusto ieri il Commissario Emergenza Giovanni Toti aveva spiegato che FS si era impegnata per «far ripartire la linee ferroviaria merci diretta al porto e la linea regionale passeggeri diretta ad Acqui entro 15-20 giorni da quando potrà avere nuovamente accesso all’area». Mentre per le merci si avvicina la fine della crisi, per quanto riguarda la linea dei pendolari c’è ancora del tempo che purtroppo andrà atteso: «le prime notizie circolate sembravano comprendessero anche la tratta passeggeri, anch’essa sul punto di essere liberata, ma nel pomeriggio è arrivata la precisazione della prefettura», spiegano i colleghi locali di Genova24. 

TONINELLI: “PONTE GENOVA ENTRO 2019”

Nel corso della registrazione della puntata di Porta a Porta dedicata al crollo del ponte Morandi di Genova, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha parlato della ricostruzione. «Faremo di tutto per ricostruirlo con il timbro dello Stato italiano entro il 2019». Il ministro si è detto fiducioso: «Sono convinto che ci riusciremo nonostante tutte le difficoltà». Su Autostrade assicura: «Non metterà neanche una mattonella nella ricostruzione del ponte ma dovrà pagare» ha aggiunto Toninelli, a Porta a Porta. «Il ponte lo ricostruirà lo Stato» e «accanto a Fincantieri ci sarà probabilmente Italferr, che da decenni fa attività di ricostruzione». Nel decreto Genova che domani approderà nel Consiglio dei ministri ci sarà anche il nome del nuovo commissario, plenipotenziario, che guiderà con poteri speciali tutte le fasi della ricostruzione del ponte sul Polcevera. Dunque, Genova avrà due commissari: uno per l’emergenza, che è Giovanni Toti, e resterà in carica per tutta la durata del periodo urgente decretato dalla Protezione civile; l’altro per la ricostruzione, e in pole position c’è il nome di Marco Bucci, sindaco di Genova, fortemente voluto dal sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi (Lega) e ben accetto dal Movimento 5 Stelle. (agg. di Silvana Palazzo)

NASCE ANSFISA: CONTROLLERÀ LE INFRASTRUTTURE

Il consiglio dei ministri esaminerà nella giornata di domani una bozza del decreto Genova, riguardante la demolizione e la ricostruzione del ponte Morandi. Stando a quanto previsto, come riferito da La Repubblica, il nuovo commissario straordinario per la costruzione, definirà quali interventi urgenti effettuare per l’affidamento dei lavori di ricostruzione dello stesso viadotto, e lo farà grazie a poteri di sostituzione e deroga, come previsto nella stessa bozza. Il commissario potrà altresì «sostituire tutti i visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta e ogni altro provvedimento abilitativo», ed inoltre, indicare i soggetti che dovranno ricostruire il ponte, anche tra «società a partecipazione pubblica». Infine, potrà espropriare aree. Ancora top secret, ovviamente, il nome in questione, oggetto di trattative proprio in queste ore e che verrà svelato domani. Infine, col decreto, verrà istituita l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), che avrà il compito, fra gli altri, di monitorare lo stato e la sicurezza delle strade italiane, attraverso un piano di adeguamento e sviluppo da aggiornare ogni due anni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CONTINUA LA “SFIDA” TOTI-TONINELLI

È sempre un muro contro muro tra il Commissario Toti e il Ministro Toninelli, almeno fino a quando non inizierà seriamente e con “tutti i crismi” la demolizione e poi ricostruzione del Ponte Morandi crollato miseramente il 14 agosto scorso. In mattinata il Presidente della Liguria aveva spiegato che Autostrade è titolare di quel viadotto e non va tolta la concessione, altrimenti si rischiano inutili ritardi e soprattutto il pagamento economico rimarrebbe “scoperto” con inevitabili disagi e problemi di organizzazione in piena emergenza ricostruzione. «Non chi ricostruisce il ponte, ma chi ne ha la titolarità. Autostrade può anche non intervenire nella ricostruzione, ma avendone la titolarità pagherà il ponte e potrà affidare la ricostruzione ad aziende pubbliche, come Fincantieri, e ad aziende private, tutte necessarie a svolgere i diversi compiti alla ricostruzione», aveva spiegato Toti (qui tutti i dettagli e la cronaca della giornata di ieri, ndr). Oggi arriva la replica, a distanza, del Ministro Toninelli: «Il decreto su Genova potrebbe arrivare prestissimo in Consiglio dei ministri, forse addirittura già domani», spiega il Mit a margine del congresso nazionale degli ordini ingegneri.

AD SPEA ENGINEERING: “ADDOLORATO PER LA TRAGEDIA”

Toninelli per il momento non accenna al capitolo concessioni ad Aspi e forse in questo senso “conferma” le critiche esposte dal commissario Toti sulle problematiche della revoca per Autostrade. « in futuro «tutti i concessionari saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell’ammodernamento delle infrastrutture, dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione a loro carico e dovranno comprendere che l’infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico che il Paese», ha spiegato Toninelli senza fare accenno alla nazionalizzazione “estrema” delle autostrade, come invece fatto in un primo momento nelle scorse settimane post-crollo. Intanto a Genova è terminato l’interrogatorio di Antonio Galatà, amministratore delegato di Spea Engineering tra le persone informate sui fatti per l’inchiesta sul crollo del Morandi. Spesa è la società del gruppo Atlantia che stilò il progetto di retrofitting, ovvero i cantieri di rinforzi alle pile 9 e 10 del Morandi, mai giunto a conclusione proprio per il crollo del viadotto. «Ho risposto alle domande dei magistrati. Di più non posso dire siamo tutti addolorati per questa tragedia», ha spiegato Galatà uscendo dalla Procura genovese.