In Italia siamo davanti al primo caso di morte per eroina sintetica (per quanto ne possiamo sapere, visto quanto complicato e burocratizzato è il sistema di analisi in casi come questi), ma negli Stati Uniti è epidemia di morti da tempo per la cosiddetta eroina sintetica. Ma di cosa si tratta? Il nome scientifico è ocfentanyl, derivata dal fentanyl, un oppiaceo sintetico analgesico che si usa per i dolori forti. Secondo dati ufficiali, nel solo 2016 le vittime di questa droga sarebbero state 19mila. E’ purtroppo, secondo le leggi americane, un antidolorifico che si vende tranquillamente in farmacia, e gli americani ne fanno uso abbondante come antidolorifico: è di questo medicinale che dà assuefazione che è morto ad esempio Prince. E’ da 50 a 100 volte più potente dell’antidolorifico più comune, la morfina. L’effetto è molto rapido, gli effetti del fentanyl sono simili a quelli dell’eroina e comprendono euforia, sonnolenza, nausea, confusione, stitichezza, sedazione, ipoventilazione e arresto respiratorio, stato di incoscienza, coma, fino alla morte. (Agg. Paolo Vites)



IL COMMENTO DEL MINISTRO FONTANA

Sul rischio rappresentato dalla cosiddetta eroina sintetica e dalla sua potenziale, capillare diffusione si è espresso anche il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana, che peraltro fa parte della squadra di Governo avendo ricevuto anche la delega alle Politiche Antidroga: “Ho chiesto al Dipartimento per le politiche antidroga di elaborare uno studio di fattibilità per il potenziamento del sistema di allerta che si dovrà necessariamente adeguare alle nuove evidenze in ambito scientifico“. Questo il commento di Fontana che chiede dunque che si allestita una task force per potenziare l’attività dell’antidroga rendendola pronta all’individuazione di minacce che al momento possono apparire sconosciute o di difficile prevenzione, non essendoci gli strumenti adeguati per mettere in allerta i cittadini. (agg. di Fabio Belli)



ANALISI NON POTEVANO ESSERE FATTE

La notizia del primo decesso ufficiale per eroina sintetica in Italia è giunta solo in queste ore anche se la morte in questione è avvenuta oltre un anno fa, esattamente nell’aprile del 2017. Solo dopo oltre un anno, dunque, è arrivata l’allerta dell’Iss. Un’attesa troppo lunga al punto da far storcere il naso agli operatori sanitari. Ma da cosa dipende questo lungo arco temporale? Come rivela Repubblica.it, i ricercatori dell’Università di Milano hanno spiegato che gran parte del tempo prima di poter asserire la vera causa del decesso del 39enne se ne è andato proprio con le analisi che devono essere non solo accurate ma anche autorizzate. Quindi per conoscere che tipo di sostanza si abbia di fronte è necessario avere uno standard ovvero un campione della sostanza illegale da confrontare con quello repertato. Il tempo dunque è passato anche in attesa dell’autorizzazione al ministero della salute prima di procedere con l’acquisto all’estero delle attrezzature specifiche. Questo ha fatto passare i mesi prima di giungere ai risultati definitivi. Sebbene ci siano le allerte europee anche in merito alle droghe sintetiche e quindi sulla presenza di fentanili nelle piazze dell’eroina, i laboratori italiani non avrebbero gli standard per poter eseguire le analisi. Oggi, dunque, si sta procedendo all’acquisto degli standard dopo che il Sistema di Allerta è passato due anni fa all’Iss. Anche alla luce di ciò si teme che le morti per eroina sintetica possano essere molto più del singolo caso finora ufficializzato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



RISCHIO ALTRI CASI, ALLERTA MASSIMA E POLEMICHE

La notizia della prima morte in Italia da eroina sintetica ha scatenato non poche polemiche. Questo perché il dato arriva solo a distanza di 18 mesi dal decesso registrato nell’aprile del 2017 a Milano, a scapito di un uomo di 39 anni morto per overdose da Ocfentanil, un oppioide realizzato sinteticamente. La molecola Ocfentanil risulta del tutto nuova nel nostro Paese e solo dopo un anno il Sistema di Allerta precoce (Snap) ha scoperto le vere cause del decesso dell’uomo. Adesso è stata lanciata l’allerta di grado 3, ovvero quello massimo giunta però solo dopo la pubblicazione avvenuta lo scorso agosto dei dati relativi sempre a quel decesso da parte dei ricercatori della sezione di Tossicologia dell’Università di Milano, centro collaborativo dello Snap. A mettere le mani avanti nel tentativo di placare le iniziali polemiche è stata dottoressa Roberta Pacifici all’Istituto superiore di Sanità che come spiega Repubblica ha commentato: “Il Sistema di Allerta funziona, e funziona bene. Avuta la notizia, nel giro di pochi giorni abbiamo provveduto a diramarla, come sempre facciamo. E le mail dei riceventi sono piene di allerte che riguardano i fentaili, che stanno circolando lo sappiamo da tempo”. Intanto si tema possano esserci stati nuovi casi di morte per eroina sintetica anche nel periodo precedente a quello del decesso del 39enne milanese, secondo quanto appreso dall’Ansa dall’Iss. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

OVERDOSE FATALE DA OCFENTANIL 18 MESI FA

L’Istituto Superiore di Sanità ha diramato un’allerta di grado 3, ovvero il massimo, per conto del dipartimento Antidroga della presidenza del Consiglio in seguito alla morte di un uomo 39enne causata da una overdose provocata dall’assunzione di una eroina sintetica. L’episodio era avvenuto a Milano nell’aprile dello scorso anno ed aveva rappresentato il primo caso in Italia in cui si era riscontrata la molecola Ocfentanil, pur non escludendo la possibilità di precedenti decessi per la medesima ragione. E’ quanto riporta oggi TgCom24, lanciando l’allarme in merito alla diffusione anche nel nostro Paese di questo tipo di sostanza stupefacente dagli effetti mortali. Ad intervenire, commentando il caso, è stata anche Roberta Pacifici, direttrice del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss: “Trattandosi di una molecola nuova non vi erano fino a qualche tempo gli standard e i metodi per metterla in evidenza, quindi è possibile che potrebbe esserci stato qualche decesso nel periodo in cui non vi erano questi standard”, ha asserito. L’allerta è stata lanciata da un medico, Ernesto De Bernardis, sul blog Dedizioni della Sitd, Società italiana Tossicodipendenze con tanto di scritta: “vietata la divulgazione e la pubblicazione sul web”. Lo stesso ha aggiunto come la notizia sia giunta agli stessi addetti ai lavori con un anno e mezzo di ritardo. “Avremmo dovuto saperlo prima per avvisare i consumatori dei rischi legati alla presenza nel mercato italiano di questi derivati sintetici molto più potenti dell’eroina, e quindi con rischio molto maggiore di overdose e decesso”, ha spiegato.

OVERDOSE DA EROINA SINTETICA: PRIMO DECESSO IN ITALIA

Il caso dal quale sarebbe poi partito l’allarme sulla presenza di eroina sintetica anche in Italia, è quello di un uomo di 39 anni, trovato morto nella sua casa a Milano nell’aprile 2017. Accanto al cadavere una siringa, un accendino ed una bustina con all’interno una polvere marrone del peso di qualche grammo. La sua morte fu collegata ad una overdose da eroina ma a distanza di un anno e mezzo L’Iss ha diramato l’allerta di grado 3 poiché si tratterebbe di fatto del primo decesso in Italia per Ocfentanil, un oppioide sintetico. A fare discutere oggi non è solo il fatto che l’allarme arrivi a 18 mesi da quel decesso ma soprattutto l’incapacità di chiarire con certezza cosa contenga l’eroina sintetica spacciata a Milano. I fentanili sono già da tempo molto diffusi negli Stati Uniti. Usati ampiamente per la terapia del dolore, in America del Nord sono molto spinti dalle case farmaceutiche che li trattano al parti dei consueti antidolorifici da banco. Il fentanyl sarebbe il parente stretto della morfina ma 100 volte più potente. Negli Usa però, l’impiego di queste sostanze ha creato una vera e propria dipendenza che ha portato a sua volta alla massiccia diffusione dell’eroina. Nel caso degli oppioidi sintetici però, si tratta di sostanze molto potenti e capaci di provocare una overdose molto più facilmente, fino a provocare, sempre in America, una vera e propria strage: in circa 3 anni le overdose letali sono passati da 3-4mila a 29mila dello scorso anno.