Uno degli aspetti più inquietanti della tragica storia di Igor Maj, e sul quale gli inquirenti vorrebbero fare chiarezza, riguarda il fatto che altri ragazzi che facevano parte degl gruppo di giovani scalatori, i Ragni di Lecco, frequentati anche da Igor, conoscevano il macabro gioco del ‘Black Out’ e la sua pericolosità. Lo ha confermato l’istruttore Fabio Palma, che in un post su Facebook ha raccontato: “Ho chiesto a due miei piccoli atleti di 14 anni, amici di Igor, e anche loro conoscevano perfettamente questi ‘giochi’ e tutto il resto. Questo mi ha totalmente destabilizzato.” La paura infatti è che esista un sottobosco, ignorato da genitori ed educatori, che porti i ragazzi alla mercé delle insidie del dark web, legati a storie simili a quella del famoso “Blue Whale” ma in maniera tragicamente più immediata e semplice da mettere in pratica. Un mondo sommerso che si vuole portare allo scoperto a tutti i costi, per evitare che ci siano altre vittime come Igor. (agg. di Fabio Belli)



APERTE DUE INCHIESTE

Sulla morte di Igor Maj, il giovane 14enne trovato morto nella sua camera, molto probabilmente vittima della folle sfida che dilaga sul web, quella del Blackout, la procura di Milano ha aperto due inchieste parallele. E’ quanto reso noto dal quotidiano Il Giorno che spiega la natura dei due fascicoli. La prima inchiesta è l’indagine puramente conoscitiva quindi senza ipotesi di reato né indagati, attualmente in mano al pm di turno, Mauro Clerici. E’ lui che dopo il decesso del giovane avvenuto lo scorso 6 settembre ha disposto l’autopsia e il sequestro del pc e dello smartphone del 14enne suicida. Oggi ne è stata aperta una seconda questa volta dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano insieme al pm Letizia Mocciaro per istigazione al suicidio a carico di ignoti. E’ un atto mirato all’eliminazione immediata dal web del video sull’auto soffocamento che è stato visto dal 14enne prima di togliersi la vita ed impedire quindi che possano accadere altre tragedie simili. La polizia postale, intanto, nell’ambito dell’altra indagine in corso sta lavorando al fine di eliminare da Youtube e da altre piattaforme quei filmati choc e oscurare i siti sui quali vengono inizialmente caricati. Sono attesi per domani gli atti con i quali i magistrati chiederanno la convalida dei sequestri di urgenza disposti nella giornata odierna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL PADRE “PARLAVAMO DI TUTTO MA NON DEL DARK WEB”

Torna a parlare il padre di Igor Maj, il giovane 14enne che lo scorso 6 settembre è deceduto a seguito di un gioco pericoloso, il Blackout. Ramon ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook, in cui scrive: “Abbiamo parlato di alcool, droga, motorini, salti pericolosi e tutto ciò che conoscevamo. Ma di questo no, era proprio fuori dalla nostra immaginazione”. L’uomo non si aspettava che suo figlio potesse venire a mancare da un momento all’altro, dopo una sfida finita in tragedia, soffocarsi per qualche istante per provare l’ebbrezza di qualcosa di nuovo, proibito, ma soprattutto, pericoloso. Nel frattempo, proseguono le indagini degli inquirenti, con la procura che ha emesso un provvedimento per oscurare tutti i siti che parlano della pratica del Blackout, o che pubblicano video a riguardo: «Si tratta di capire – le motivazioni dei procuratori – chi vi sia dietro questo macabro gioco e, soprattutto, se sia stato indotto psicologicamente o obbligato a compiere tale gesto estremo da parte di qualcuno». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



OGGI IL FUNERALE A LAMBRATE

Oggi l’ultimo saluto a Igor Maj, il ragazzo di 14 anni morto a seguito di un macabro gioco conosciuto come Blackout game. Presso la sala del cimitero di Lambrate è stato organizzato il funerale del giovane climber milanese, trovato senza vita con una corda al collo nella sua stanza. Intanto il Codacons chiede che vengano indagati gli autori dei video pubblicati sul web e visti dal ragazzo prima di morire. «devono essere indagati per istigazione al suicidio, al pari della piattaforma web che ha permesso la pubblicazione di immagini così pericolose», l’appello del Codacons Lombardia. Inoltre, si chiede un maggiore controllo per proteggere i giovani, esposti a gruppi che incitano all’odio e alla violenza fisica e a video su come mettere a rischio la propria vita per “sballarsi”. «Servono subito misure di contrasto, partendo dall’aprire procedimenti penali sia nei confronti di chi pubblica immagini e video pericolosi, sia delle piattaforme web che ne consentono la pubblicazione». (agg. di Silvana Palazzo)

PM “BLACKOUT MACABRO GIOCO”

L’inchiesta aperta dopo la morte del giovane 14enne, trovato suicida nella sua cameretta lo scorso 6 settembre a Milano e portata avanti da parte della procura è per istigazione al suicidio. Secondo gli accertamenti eseguiti sui dispositivi di Igor sarebbe emerso un collegamento a siti web in cui si parla o si gioca alla sfida del blackout, nuovo “gioco” della morte che consiste nel provarsi dell’ossigeno per un tempo sempre maggiore. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, un video sulle cinque sfide più pericolose per “sballarsi senza droga” che il 14enne avrebbe visto e che contemplava anche questa pratica rivelatasi mortale ed oggi tanto in voga tra i giovanissimi. Il video, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, avrebbe già ottenuto quasi un milione di visualizzazioni e il ragazzino lo avrebbe visionato proprio poco prima di morire. Sul caso il pm di Milano, Mauro Clerici ha aperto un fascicolo senza indagati in attesa dell’autopsia e della relazione degli investigatori in seguito alle analisi eseguite sullo smartphone del 14enne. La procura ha inoltre disposto nelle ultime ore il sequestro preventivo e d’urgenza dei siti dove sono stati pubblicati video, tutorial o messaggi legati alla pericolosa sfida che sta dilagando tra i giovanissimi. Nel provvedimento si legge, come riporta Repubblica.it: “Si tratta di capire chi vi sia dietro questo macabro gioco e, soprattutto, se sia stato indotto psicologicamente o obbligato a compiere tale gesto estremo da parte di qualcuno”. QUI L’INTERVISTA ALL’ESPERTO (Aggiornamento di Emanuela Longo)

SITI WEB SOTTO SEQUESTRO

Proseguono le indagini a seguito della morte del 14enne Igor Maj, giovane di Milano deceduto dopo aver praticato il pericoloso gioco Blackout. Come riferito dal Corriere della Sera, il procuratore aggiunto del capoluogo lombardo, Tiziana Siciliano, che si occupa di tutela della salute, dell’ambiente e del lavoro, ha disposto il sequestro preventivo di tutti i siti riguardanti la pratica di questa sfida mortale, in voga fin dagli anni ’90 negli Stati Uniti e giunta in Italia da qualche mese a questa parte. Il provvedimento riguarda in particolare le piattaforme di Google e Microsoft ed ha lo scopo di bloccare la diffusione del gioco suddetto, evitando episodi di emulazione. Dalle analisi del computer e dello smartphone di Igor è emerso che il giovane non ha cercato direttamente tutorial di blackout, ma ha guardato video su Youtube come «Le 10 cose più pericolose del mondo» o «I modi per sballarsi senza droga». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

INDAGANO I CARABINIERI

Igor Maj, 14enne di Milano, è morto a seguito di una nuova sfida estrema sul web. Riprendendo la moda del Blue Whale, il “giocatore” deve superare delle prove che via-via si fanno sempre più difficoltose, e soprattutto, pericolose. Secondo alcune indiscrezioni circolanti, Igor era al livello 5, ovvero, soffocarsi per qualche secondo per scoprire com’è la vita dopo la morte. Peccato però che qualcosa debba essere andato storto, e da qualche secondo si è passati a minuti, con l’ossigeno che non è più arrivato al cervello, provocando la morte cerebrale quindi il decesso per asfissia. Lutto gravissimo per la famiglia dell’adolescente, ma anche per la compagnia di arrampicata di Lecco dove il ragazzo militava ed era uno fra quelli più talentuosi. Al caso stanno lavorando i carabinieri di Milano, che non escludono alcuna pista, a cominciare dalla morte accidentale, attualmente quella più accreditata. Gli inquirenti vogliono cercare in particolare se vi sia qualcuno che abbia indotto il giovane ad “impiccarsi”, o se lo stesso abbia fatto tutto da solo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL PADRE “NESSUN SUICIDIO”

Il papà del 14enne non si dà pace e non si rassegna all’idea che il figlio possa essersi “suicidato”: appassionato di scalate come il padre, quel ragazzo si è tolto la vita con una corda da roccia il che aumenta ancora di più la disperazione e il rimpianto del genitore che al sito Pareti.it, prima del messaggio che trovate qui sotto, aveva affidato alcune considerazioni poi pubblicate dall’associazione di climbers. «Igor era un bravo arrampicatore, non un fenomeno ma appassionato e soprattutto coraggioso, una qualità che è diventata merce rara tra i ragazzi e i ragazzini. Purtroppo non ha avuto paura a lasciarsi coinvolgere da un gioco che con la scalata non c’entra nulla e che sta diventando incomprensibilmente popolare tra gli adolescenti che hanno accesso a Internet, il cosiddetto black-out». Non sarà il “nuovo” blue whale, o forse sì, ma il messaggio non cambia: di fronte alla necessità di essere guardati e amati, a volte si confonde la realtà con quello che si ha in testa e anche in una famiglia amorevole e tranquilla come quella dei Maj può succedere una tragedia del genere.  (agg. di Niccolò Magnani)

NUOVO INCUBO BLUE WHALE?

E’ morto soffocato il 14enne Igor Maj di Milano. L’adolescente campione lombardo under 14 di arrampicata, è stato ritrovato nella sua cameretta dell’appartamento di viale Corsica, con una corda appesa al collo. Inizialmente si pensava ad un suicidio, ma indagando più a fondo si è scoperto che il giovane è stato vittima di una nuova pratica estrema che si sta diffondendo fra i ragazzini sul web, il cosiddetto “blackout”. In poche parole, si tratta di una sfida in cui bisogna soffocarsi per sperimentare le stesse sensazioni di quando si sta morendo, o l’euforia di quando a 7mila metri di quota ci si trova senza ossigeno, come riferito dai colleghi de Il Giornale. Igor era al livello 5, un livello molto avanzato, e il gioco, di conseguenza, si era fatto davvero pericoloso. Una morte arrivata nel giro di dieci minuti circa, a cui gli inquirenti stanno ancora lavorando per capire chi vi sia dietro questo macabro gioco, e soprattutto, se Igor sia stato indotto psicologicamente o obbligato a compiere tale gesto estremo da parte di qualcuno. Le forze dell’ordine hanno sequestrato il personal computer e lo smartphone della vittima, dove sono stati rinvenuti video, chat e tutoral proprio sul blackout. Di questa pratica assurda si era iniziato a parlare dallo scorso mese di febbraio, quando un 14enne venne trovato in fin di vita a Tivoli, provincia di Roma, strangolato dal cavo della sua Playstation, poi morto qualche giorno dopo al Gemelli. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MORTO SOFFOCATO UN RAGAZZO DI 14 ANNI

Lecco, giovane scalatore morto per un gioco: Blackout fatale per Igor Maj, residente nel Milanese e figlio di Ramon Maj. Secondo quanto riportato dai colleghi de Il Giornale di Lecco, è risultato fatale il ribattezzato “gioco del soffocamento”: una pericolosa usanza che sta prendendo piede tra i giovani e che mette a serio repentaglio la vita di coloro che lo praticano. Bravo arrampicatore, Igor è stato stroncato da un folle gioco e i genitori, in particolare la madre, hanno voluto mandare un messaggio chiaro e forte: “fate il più possibile per far capire hai vostri figli che possono SEMPRE parlare con voi, qualunque stronzata gli venga in mente di fare devono saper trovare in voi una sponda, una guida che li aiuti a capire se e quali rischi non hanno valutato. Noi pensiamo di averlo sempre fatto con Igor, eppure non è bastato. Quindi cercate di fare ancora di più, perché tutti i ragazzi nella loro adolescenza saranno accompagnati dal senso di onnipotenza che se da una parte gli permette di affrontare il mondo, dall’altra può essere fatale”, riporta Pareti.it.

IGOR MAJ STRONCATO DAL BLACKOUT

Igor Maj era molto conosciuto per le sua abilità da scalatore, membro del team dei Ragni di Lecco. E sulla pagina Facebook della squadra è stato pubblicato un messaggio toccante: “Questo è in assoluto il post più triste di tutta la storia della pagina Fb dei Ragni. Forse, tratta della notizia più tragica che il nostro gruppo abbia mai conosciuto. Tante volte ci siamo sinceramente commossi per la scomparsa di qualche nostro amico, grandissimo alpinista, o semplice appassionato, e qualche volta abbiamo pianto un nostro anziano che ci ha lasciato per il normale corso della vita. Ma niente è paragonabile a quello che ha cominciato a scuoterci fin dal primo istante che l’abbiamo saputo, settimana scorsa”. Continua poi Fabio Palma: “All’inizio si pensava ad una tragedia immane, una di quelle che non vorresti mai leggere neppure per uno sconosciuto, figuriamoci per un 14enne che scala con i tuoi piccoli atleti. Che ci costringeva, a noi allenatori, ad intervenire perchè erano così amici che con lui il “casino” era sempre alle porte. Si pensava ad una morte improvvisa, Poi, la tragedia è diventata ancora più smisurata, perchè ci ha fatto meglio comprendere quello che magari distrattamente avevamo letto qua e là. E’ stata la mamma che ci ha chiesto che il tutto venisse divulgato, per diffondere questo incomprensibile, ma reale (ed esistente da decenni, ma sempre più in espansione per la capacità virale dei video. ATTENZIONE, ci sono addirittura molti video didattici che ne spiegano “l’utilizzo” per non andare a scuola in interrogazione!!) pericolo mortale”. E il messaggio si conclude con un messaggio importante: “I Mostri sono tra noi, non vengono da lontano. Parliamone con i nostri figli, ancora di più quando NULLA, come nel caso di Igor, lasci presagire nulla di strano. Quanto ci mancherà Igor, non potete immaginarlo. Siamo sconvolti, come mai ci è accaduto”.