Non ci sono ancora certezze, ma dalle prime informazioni sembra che la busta con il proiettile e le pesanti minacce di morte, sia stata inviata dalla stessa città dove opera il procuratore, Agrigento. Si parla di gruppi paramilitari già conosciuti nell’ambiente. Altro particolare che sta indirizzando le indagine è il termine “zecca” con cui è stato definito il procuratore, usato negli ambienti di estrema destra per insultare i comunisti. La procura di Caltanissetta che è competente per il territorio di Agrigento, ha aperto un fascicolo di inchiesta sulle minacce ricevute da Luigi Patronaggio (Agg. Paolo Vites)



LE INDAGINI

Luigi Patronaggio, minacce di morte a pm del caso Diciotti: un proiettile da guerra dentro una busta con tanto di scritta minacciosa, “zecca sei nel mirino”. Massima allerta ad Agrigento, nel mirino il procuratore che si sta occupando in questi giorni dell’indagine sul ministro dell’Interno Matteo Salvini per il blocco della nave Diciotti a Catania. Come sottolineato da Repubblica, sulla lettera è posto il simbolo del Gladio, ovvero l’organizzazione paramilitare clandestina che è nata nel dopoguerra per contrastare la possibile invasione sovietica. Negli ultimi tempi il simbolo è stato associato alla stagione dei misteri sulle stragi nel nostro Paese. Sul posto, al Palazzo di Giustizia, sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Agrigento: la procura di Caltanissetta ha aperto una inchiesta. Ricordiamo che nelle ultime settimane il pm è già stato vittima di minacce via social network a causa del suo coinvolgimento nell’indagine sul caso della nave Diciotti.



SOLIDARIETA’ DI SALVINI E BONAFEDE

Appresa la notizia, il mondo politico ha testimoniato la sua vicinanza a Luigi Patronaggio. A partire dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, come sottolineato da Tg Com 24: “Solidarietà al Procuratore Patronaggio. In un Paese civile e democratico certe intimidazioni non possono essere né accettate né sottovalutate”. Queste le parole del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Massima solidarietà al procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, da parte di tutto il Ministero per le minacce ricevute. Chiederei agli esponenti politici, almeno in questi casi, di evitare strumentalizzazioni”. Anche esponenti di partiti diversi si sono uniti per manifestare solidarietà: da Davide Faraone del Partito Democratico, “Al procuratore Luigi #Patronaggio, siciliano con la schiena dritta e la testa alta, il mio sostegno e la mia solidarietà per le minacce ricevute. Lo Stato è più forte dei ciarlatani che soffiano sul fuoco, dei cretini e dei delinquenti”, all’ex presidente del Senato Pietro Grasso (leader di Liberi e Uguali), “Il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha ricevuto una busta con un proiettile e minacce di morte a causa delle indagini che sta svolgendo sul caso #Diciotti. Ho lavorato con lui, so che ciò non lo farà arretrare di un millimetro. Ti sono vicino. Un abbraccio, Piero”.