Niccolò Bettarini ha deciso di rilasciare la prima intervista dopo l’aggressione a Silvia Toffanin, nella prima puntata della nuova edizione di Verissimo. Un periodo molto complicato quello da lui vissuto: Niccolò è riuscito a salvarsi grazie a «l’intervento di alcuni degli amici», come messo in evidenza dal gip. Una «brutale aggressione» quella subita da Bettarini all’esterno della discoteca milanese Old Fashion. Alcuni dettagli saranno svelati proprio da Niccolò nel corso dell’intervista a Verissimo, dove proprio lui ha sottolineato l’importanza di aver avuto di fianco amici veri: “so di avere degli amici che mi hanno salvato la vita. Sono cresciuto credendo nell’amicizia, è un valore fondamentale nella mia vita e farei qualunque cosa se degli amici fossero in difficoltà”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
NUOVI RETROSCENA SULLA VICENDA
Negli ultimi giorni sono giunti nuovi retroscena in merito all’aggressione subita da Niccolò Bettarini a Milano, lo scorso 1 luglio, fuori dalla discoteca Old Fashion, luogo ricercatissimo della movida meneghina. Secondo quanto emerso da una intercettazione ora agli atti dell’inchiesta sull’aggressione subita dal figlio di Simona Ventura e di Stefano Bettarini, gli ultras dell’Inter avrebbero fatto picchiare gli aggressori del giovane, attualmente in carcere. E’ stato lo stesso Niccolò a rivelarlo, come emerso dall’intercettazione choc in oggetto relativa ad una telefonata avuta con un amico lo scorso 7 luglio. Bettarini jr avrebbe raccontato di aver ricevuto una visita dai capi della curva nord dell’Inter mentre si trovava in ospedale aggiungendo ulteriori dettagli finiti agli atti: “li hanno fatti gonfiare come le “prugne” sia dagli sbirri che da quelli dentro”. Dopo la notizia sulla clamorosa intercettazione, trapelata nei giorni scorsi, però, erano stati gli stessi rappresentanti della curva nord dell’Inter a smentire asserendo addirittura di non conoscere affatto Niccolò Bettarini e, in particolare “di aver fatto picchiare i suoi aggressori”.
NICCOLÒ BETTARINI, GIALLO SULLE INTERCETTAZIONI
Nella medesima intercettazione, a distanza di appena una settimana dall’aggressione subita, Niccolò Bettarini raccontava all’amico l’inizio del suo incubo: “Si avvicina sto “albanollo” e mi dice “tu c’hai gli orecchini come i miei” (…) mi ha dato il buffettino in faccia, io gli ho dato un cartone (…) e poi boh me ne sono trovati quindici addosso (…) da lì non ho più capito niente”, si legge nelle conversazioni telefoniche finite agli atti dell’inchiesta del pm Elio Ramondini. Alla smentita dei rappresentanti della curva nord dell’Inter che si sono espressi attraverso l’avvocato Mirko Perlino, ne è seguita una seconda collegata, da parte del medesimo avvocato Perlino, legale di uno dei fermati e che ha constatato come né il suo assistito né altri sono stati picchiati in cella. Aspetto ribadito anche dagli inquirenti ai quali non risulta alcun pestaggio a San Vittore. Un giallo non indifferente, quello legato alle intercettazioni telefoniche di Niccolò Bettarini che, secondo la Procura non avrebbe tirato “un cartone” (un pugno, ndr) come dallo stesso riferito all’amico ed in risposta alle provocazioni iniziali dei suoi aggressori. Sul piano processuale, sono quattro i giovani che sono stati fermati per i fatti dello scorso 1 luglio e per i quali il gip ha disposto il rito immediato. Tutti però, secondo quanto si apprende, sarebbero intenzionati a chiedere l’abbreviato condizionato alla testimonianza di Niccolò Bettarini e all’acquisizione della sua cartella clinica. Il figlio 19enne di Simona Ventura racconterà la sua verità questo pomeriggio nel corso della sua ospitata alla trasmissione Verissimo. Clicca qui per rivedere il video della sua passata ospitata