In Lombardia è diventato oggetto di discussione anche politica il boom di polmoniti registrato in particolare nella Bassa bresciana nelle ultime settimane per via della diffusione in regione del batterio della legionella. Come riportato da La Repubblica, però, un argomento molto serio come quello della salute pubblica ha lasciato spazio all’ilarità derivante dalla teoria del consigliere regionale della Lega Marco Maria Mariani. L’esponente del Carroccio, durante la seduta, ha infatti dichiarato:”Perché si chiama Legionella? Perché è la malattia dei legionari, che non hanno mai operato in Austria o in Svezia o in Nordtirolo, ma hanno operato dove ben sappiamo. Lungi da me fare illazioni… E’ meglio, per il bene di tutti, piantarla di vedere l’acqua o il fiume e le ricerche dovrebbero essere estese a 365 gradi”.
DA DOVE ARRIVA VERAMENTE IL TERMINE “LEGIONELLA”
Volendo tralasciare l’errore sui 365 gradi citati da Mariani (da quel che ci è dato sapere al massimo si arriva fino a 360), è evidente che la strampalata teoria citata dal consigliere regionale leghista è tanto razzista quanto infondata. A fargli notare lo scivolone, che suo malgrado è già diventato virale sul web è stato il collega di “Più Europa con Emma Bonino, Michele Usuelli, che è intervenuto per chiarire:”Temo che la sua suggestione sia imprecisa ed effettivamente anche un po’ razzista. Nel senso che la malattia dei legionari prende il nome non perché i legionari lavorassero in Africa”. Il motivo è presto detto: come riporta La Repubblica, il termine “legionella” deriva infatti dall’epidemia che colpì nel 1976 l’American Legion, un’associazione di veterani Usa, durante un convegno in un albergo causando più di 30 morti. Usuelli ha chiosato:”Vorrei consigliare di far risparmiare soldi in Regione Lombardia: non c’è bisogno di fare indagini proprio storicamente sui migranti sul tema della legionella se questo era quello che intendeva il consigliere Mariani”.