Una visita ricca di appuntamenti quella di Papa Francesco in Sicilia, col Pontefice che ha lasciato Palermo soltanto dopo le 19 dopo un incontro con i giovani in piazza Politeama. Come riportato da La Repubblica, in quest’occasione Bergoglio ha ricordato ai ragazzi che “per essere costruttori di futuro vanno anche detti dei no: no al muro dell’omertà, un ecomostro che va demolito per edificare un avvenire abitabile. No alla mentalità mafiosa, all’illegalità e alla logica del malaffare, veleni corrosivi della dignità umana. No ad ogni violenza: chi usa violenza non è umano”. Da sottolineare come il Santo Padre lasciando Palermo si sia fermato lungo l’autostrada A29, dinanzi alla stele che ricorda la strage di Capaci, il 23 maggio 1992, per rendere omaggio ai magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e agli agenti della loro scorta Antonino Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. (agg. di Dario D’Angelo)



LA VISITA ALLA CASA-MUSEO DI DON PINO PUGLISI

Papa Francesco ha fatto visita alla Casa museo di Don Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia nel giorno del suo 56esimo compleanno, davanti alla sua abitazione nel quartiere di Brancaccio, a Palermo. Il Santo Padre, come riportato da askanews, ha deposto un cuscino di rose sul luogo in cui don Pino venne assassinato. Bergoglio, accompagnato dall’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, è salito al secondo piano della palazzina in piazzetta Anita Garibaldi. Il Pontefice ha dichiarato:”Una volta che i piccolini vanno all’asilo, si avvicinano anche papà e mamma, i genitori, vedono l’ambiente. Vedendo che ci sono delle alternative nella vita, oltre che sottostare al padrino è possibile che qualche cosa cambi ancora”. Speranzoso il commento del fratello di don Pino, Gaetano Puglisi:”Quando è morto mio fratello lenzuoli bianchi non ne hanno messi fuori al Brancaccio. Hanno chiuso le persiane quando è morto mio fratello, quando passava la bara. Questo era a suo tempo Brancaccio. Ora vedo che è un po’ cambiato, perché ora vedo le lenzuola bianche che prima non si vedevano quando succedeva una cosa del genere”. (agg. di Dario D’Angelo)



LENZUOLI BIANCHI AD ACCOGLIERE IL PAPA A BRANCACCIO

Dopo l’arrivo a Piazza Amerina, in provincia di Enna, e l’omelia presso la chiesa di San Gaetano, Papa Francesco si è spostato a Brancaccio, il quartiere di Palermo in cui il 15 settembre di 25 anni fa venne ucciso il povero Don Pino Puglisi, prete attivista contro la mafia. Sua Santità è giunto in piazzetta Anita Garibaldi, da oggi intitolata proprio a Puglisi. Nel palazzo antistante sono stati stesi dei lenzuoli bianchi proprio in segno di benvenuto nei confronti del Pontefice argentino. Centinaia i fedeli che il Papa ha trovato ad accoglierlo, fra cui i fratelli del don ucciso con un colpo di pistola. Le persone si sono posizionate dietro le transenne e alla vista di Francesco hanno gridato “Francesco, Francesco”. Bergoglio, dopo una breve visita, si sposterà presso la casa popolare dove viveva il don ucciso, divenuta in seguito un museo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



L’OMELIA DEL SANTO PADRE

Papa Francesco è atteso a breve al quartiere Brancaccio, nella parrocchia di San Gaetano e in piazzale Anita Garibaldi 5, nella casa-museo davanti alla quel venne ucciso don Pino Puglisi, il prete antimafia assassinato da Cosa Nostra 25 anni fa. Il Santo Padre però ha già lanciato dei messaggi dirompenti durante l’omelia pronunciata davanti a 80mila fedeli sul lungomare di Palermo. Bergoglio ha tratto ispirazione proprio da padre Puglisi, come riporta Il Corriere della Sera:”Don Pino sapeva che rischiava, ma sapeva soprattutto che il pericolo vero nella vita è non rischiare, è vivacchiare tra comodità, mezzucci e scorciatoie”. Il Papa è stato ancora più chiaro:”Dio ci liberi dal vivere al ribasso, accontentandoci di mezze verità. Dio ci liberi da una vita piccola, che gira attorno ai “piccioli”. (…) Cari fratelli e sorelle, oggi siamo chiamati a scegliere da che parte stare: vivere per sé o donare la vita. Solo dando la vita si sconfigge il male. Un prezzo alto. Don Pino lo insegna: non viveva per il dio denaro, non viveva per farsi vedere, non viveva di appelli anti-mafia, e nemmeno si accontentava di non far nulla di male, ma seminava il bene, tanto bene. La sua sembrava una logica perdente, mentre pareva vincente la logica del portafoglio. Ma padre Pino aveva ragione: la logica del dio-denaro è perdente. Guardiamoci dentro. Avere spinge sempre a volere: ho una cosa e subito ne voglio un’altra, e poi un’altra ancora, sempre di più, senza fine. Più hai, più vuoi: è una brutta dipendenza. Come una droga. Chi si gonfia di cose scoppia. Chi ama, invece, ritrova se stesso e scopre quanto è bello aiutare, servire; trova la gioia dentro e il sorriso fuori, come è stato per don Pino”. (agg. di Dario D’Angelo)

IL RICORDO DI DON PINO PUGLISI

Papa Francesco è giunto questa mattina attorno alle ore 8:30 a Piazza Armerina, cittadina in provincia di Enna, in Sicilia. Ad accoglierlo ha trovato il primo cittadino, Nino Cammarata, che ha spiegato: «La città donerà al Pontefice un immobile da destinare al centro di accoglienza della Caritas per i poveri». Sole estivo e caldo hanno abbracciato il Santo Padre e tutti i suoi fedeli, e le prime parole del Pontefice sono state: «Sono contento di trovarmi in mezzo a voi. È bello il sole della Sicilia!». La visita di Bergoglio in Sicilia giunge per i 25 anni dell’assassinio di don Puglisi, il prete che si era ribellato alla mafia, ma che è stato ucciso proprio dai malavitosi. Moriva nel giorno del suo compleanno: «Coronò la sua vittoria col sorriso – ha detto il Papa a riguardo – con quel sorriso che non fece dormire di notte il suo uccisore, il quale disse: ‘C’era una specie di luce in quel sorriso’». E a proposito di quel sorriso, Carmelo Cuttitta, vescovo di Ragusa, ha svelato a Tv2000 che all’estumulazione: «Lo abbiamo trovato con lo stesso sorriso, era intatto». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

“NON SI PUO’ CREDERE IN DIO ED ESSERE MAFIOSI”

Nel giorno in cui Papa Francesco arriva in Sicilia per celebrare il 25esimo anniversario dalla vigliacca uccisione del prete antimafia don Pino Puglisi ecco arrivare la ferma condanna del Santo Padre:”Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore. Oggi abbiamo bisogno di uomini e di donne di amore, non di uomini e donne di onore; di servizio, non di sopraffazione; di camminare insieme, non di rincorrere il potere”. Parole forti come tuoni, quelle pronunciate dal Pontefice al Foro Italico di Palermo, davanti ad una folla di 80mila persone:”Se la litania mafiosa è: “Tu non sai chi sono io”, quella cristiana è: “Io ho bisogno di te”. Se la minaccia mafiosa è: “Tu me la pagherai”, la preghiera cristiana è: “Signore, aiutami ad amare””. Francesco, come riporta Il Corriere della Sera, è poi sembrato riprendere il famoso discorso di Giovanni Paolo II, quello del celebre “Convertitevi”:”Perciò ai mafiosi dico: cambiate, fratelli e sorelle! Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi. Voi sapete che il sudario non ha tasche, non potere portare niente con voi! Convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo! Io dico a voi, mafiosi: se non fate questo, la vostra stessa vita andrà persa e sarà la peggiore delle sconfitte”. (agg. di Dario D’Angelo)

PAPA FRANCESCO, “USCITE FUORI DALLE SAGRESTIE COME IL SACERDOTE MARTIRE”

Chiede di “uscire fuori dalle sagrestie” come il “sacerdote martire” don Pino Puglisi: le parole di Papa Francesco a Piazza Armerina scuotono la Sicilia e i cattolici a 25 anni dall’uccisione del prete antimafia. Bergoglio, prima di recarsi a Palermo per la commemorazione dell’ex parroco del quartiere Brancaccio, come riporta Il Corriere della Sera spiega:”Andate per i vicoli, i crocicchi, le piazze e i luoghi di vita feriale, e portate a tutti la buona notizia che è possibile una convivenza giusta, piacevole e amabile e che la vita non è oscura maledizione da sopportare fatalisticamente, ma fiducia nella bontà di Dio e nella carità dei fratelli”. Papa Francesco ha parole di incoraggiamento per una comunità come quella di Piazza Armerina in cui una famiglia su quattro vive in condizioni di povertà:”Non sono poche le piaghe che vi affliggono. Esse hanno un nome: sottosviluppo sociale e culturale, sfruttamento dei lavoratori e mancanza di dignitosa occupazione per i giovani, migrazione di interi nuclei familiari, usura, alcolismo e altre dipendenze, gioco d’azzardo, sfilacciamento dei legami familiari. Di fronte a tanta sofferenza, la comunità ecclesiale può apparire, a volte, spaesata e stanca. A volte invece, grazie a Dio, è vivace e profetica, mentre ricerca nuovi modi di annunciare e offrire misericordia soprattutto ai fratelli caduti nella disaffezione, nella diffidenza, nella crisi della fede”. (agg. di Dario D’Angelo)

PAPA FRANCESCO ARRIVATO A PIAZZA ARMERINA

Papa Francesco è arrivato pochi minuti fa a Piazza Armerina (Enna), prima tappa della visita in Sicilia che lo porterà anche a Palermo. Come sottolineato dai colleghi dell’Ansa, il Pontefice è arrivato in elicottero al Campo sportivo “San Ippolito” ed è stato accolto dal vescovo locale mons. Rosario Gisana, dal prefetto di Enna Maria Antonietta Cerniglia e dal sindaco Nino Cammarata. Per il Papa in programma un incontro in Piazza Europa con i fedeli, c’è grande emozione per l’arrivo di Bergoglio: sono in quaranta mila ad aspettarlo, tra loro anche persone malate e detenuti. E per lui c’è anche un regalo: “La città donerà al Pontefice un immobile da destinare al centro di accoglienza della Caritas per i poveri”, rivela il sindaco di Piazza Armerina ai microfoni dell’Ansa. E le misure di sicurezza sono imponenti anche nella località di Enna, con le autorità che hanno arruolato 400 unità delle forze dell’ordine. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

PAPA FRANCESCO A PALERMO

In occasione dei 25 anni dall’assassinio di Don Pino Puglisi (già Beato per la Chiesa Cattolica) per mano della Mafia di Cosa Nostra, Papa Francesco giunge come promesso nell’importante visita pastorale alla città di Palermo. «Finalmente ci siamo. Non vediamo l’ora di accoglierlo», dice da giorni l’Arcivescovo palermitano, Corrado Lorefice, mentre la macchina organizzativa della Diocesi siciliana è pronta al grande evento che coinvolgerà tutta la comunità dei fedeli fino al tardo pomeriggio (qui sotto trovate tutti i dettagli e il programma della visita di Papa Francesco). Un prete, tanto semplice quanto efficace nel combattere la Mafia nei vicoli più difficili di Palermo, venne ucciso in un giorno caldissimo di 25 anni fa proprio per via delle sue attività di completa sfida ai mafiosi. Educava i giovani alla legalità attraverso il messaggio di pace di Cristo Gesù e per questo dava fastidio ai “padrini” che decisero così di ucciderlo in pieno giorno nella sua Brancaccio: venne ucciso il giorno del suo 56esimo compleanno dopo un agguato, e proprio oggi, 15 settembre, Papa Francesco lo commemorerà con una messa in piazza duomo.

DON PUGLISI: EDUCAZIONE E CULTURA CONTRO LA MAFIA

«La bellezza dell’impostazione pastorale di don Pino non sta nell’essere stato un prete antimafia. No, forte dell’eredità del Concilio, aveva compreso nel concreto, a Brancaccio, che il Vangelo doveva tradursi in promozione umana. E aveva fatto fino in fondo quanto è chiamato a compiere ogni sacerdote: conoscere la sua gente e il territorio; leggerli alla luce della Parola di Dio; spronare la comunità affinché il messaggio di salvezza di Cristo diventi una proposta totale di vita, che riguarda lo spirito e il corpo, quindi anche la convivenza umana», ha spiegato l’Arcivescovo alla vigilia della visita del Santo Padre. Il vero lascito di quel prete coraggioso è proprio questo: «Se il cristiano spera in cieli nuovi e terra nuova, allora si indigna di fronte ai soprusi e all’emarginazione e percorre con tutto se stesso le vie della giustizia, della solidarietà, della pace. Questo è il lascito di padre Puglisi». Una proposta chiara, semplice e non “imbevuta” di retorica mitizzante, come purtroppo spesso capita anche all’interno degli ambienti pur lodevoli dell’antimafia siciliana: «don Pino diceva che occorre guardare al “Padre che è nei cieli” e non a colui che è disposto a imporre il suo potere economico spargendo violenza e seminando morte. E se ogni persona sa di essere figlio di Dio, non può che liberarsi da tutti i predomini. È molto concreta la proposta cristiana di don Puglisi: una proposta che abbraccia tutta la vita e che parte da una profonda spiritualità fondata sul primato della Parola che diventa prassi, per una città degli uomini costruita guardando alla città di Dio», conclude in una intervista all’Avvenire Mons. Lorefice.

IL PROGRAMMA E LA DIRETTA STREAMING VIDEO

Il Santo Padre arriverà questa mattina attorno alle 10.45 in elicottero direttamente al Porto di Palermo e subito sarà portato al Foro Italico dove celebrerà la Santa Messa nel XXV anniversario del martirio del beato Padre Pino Puglisi. Al termine e prima di pranzo, attorno alle 13.30, Papa Francesco visiterà la missione Speranza e Carità dove poi pranzerà con gli ospiti dell’associazione; alle 15 è prevista la visita alla Parrocchia San Gaetano di Don Puglisi in piena Brancaccio, segue poi la sosta sul luogo dell’uccisione del Beato palermitano. Alle 15.30 è previsto invece l’incontro con il Clero, i religiosi e i seminaristi di Palermo in Duomo: chiude poi la visita pastorale di Bergoglio, l’incontro finale con i giovani in Piazza Politeama. Per chi non fosse a Palermo oggi, seguire la visita del Papa sarà molto semplice: su Tv2000 è prevista la consueta diretta speciale del Diario di Papa Francesco dalle 8 alle 13.30, così come accadrà tra le 14.50 fino a fine visita pastorale. Tutti i momenti, compresa la celebrazione eucaristica, saranno disponibili anche in diretta streaming video presso il consueto canale ufficiale Vatican News su YouTube.