Si può morire a 15 anni per un selfie estremo, com’è successo ad Andrea Barone, il ragazzo precipitato per 40 metri dal tetto del centro commerciale Sarca, a Milano. Come riportato da Il Corriere della Sera, è stata smentita la voce che il giovane e il suo gruppo di amici fossero finiti sul tetto poiché inseguiti dalle guardie: la loro, insomma, non è stata una mossa dettata dalla disperazione. “Semplicemente” c’era la volontà di ripetere un’impresa già sperimentata tempo prima e che in passato non aveva dato problemi. Sul profilo Instagram della vittima, infatti, è stata ritrovata una foto di Andrea in cima ad un palazzo a commento della quale spicca il commento:”Io non temo la morte”. Che quella del ragazzo per il rischio fosse una sorta di “passione pericolosa”? La famiglia al riguardo smentisce: quella foto risale a 3 anni fa e quel palazzo è un luogo “protetto”, cioè privo di rischi, al punto che a Cusano Milanino non c’è adolescente che non vi si rechi abitualmente. (agg. di Dario D’Angelo)



PRECIPITATO PER 40 METRI

Dal tetto del centro commerciale Sarca è finito al secondo piano interrato. Andrea Barone è precipitato per quasi 40 metri. Tutto questo per un selfie estremo. Come riportato dal Corriere della Sera, ci saranno degli indagati dalla Procura di Monza. Il 15enne di Cusano Milanino e i cinque amici coetanei che erano con lui non avrebbero mai potuto salire: il percorso di accesso era aperto e nessuno sorvegliava, mentre la buca doveva essere coperta da una grata. Qualcuno pagherà per le enormi mancanze nel rispetto delle misure di sicurezza. Drammatiche le conseguenze per Andrea: la velocità e gli urti hanno provocato numerose fratture a tutti gli altri. Oensavano di non correre rischi e di replicare forse una bravata che in passato non aveva dato problemi. I pompieri hanno individuato il 15enne verso la fine del “canalone”, incastrato. Nel pomeriggio sette coetanei di Andrea sono stati fermati mentre provavano a raggiungere il tetto. (agg. di Silvana Palazzo)



SFIDAVA LA MORTE SUI SOCIAL

E’ stato definito un gruppo di “bravi ragazzi”, quello di cui faceva parte il giovane Andrea Barone, 15enne precipitato e morto nella notte dopo essere salito in cima al centro commerciale Sarca, a Milano. Ci sarebbe solo una sfida dietro l’ennesima morte assurda che ha visto protagonista un giovane di Cusano Milanino, studente dell’IIS Montale di Cinisello Balsamo. Quella di arrivare in cima all’elevato edificio, scattare un selfie e poi pubblicarlo sui social, come già aveva fatto in passato. A rendere chiaro il suo intento, quello che oggi suona come un triste motto portato avanti dal giovane. Su uno dei post Instagram, Andrea diceva di non avere paura della morte. Perché, probabilmente, si era già trovato faccia a faccia in altre circostanze dal momento che, secondo quanto si apprende in queste ore, quello avvenuto al centro commerciale milanese e costatogli la vita non sarebbe stato il primo episodio che lo vedeva in cima ad altri edifici, insieme ai suoi amici. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



AMICI ERANO LUCIDI

La comitiva di cui faceva parte Andrea Barone, il ragazzo di 15 anni morto la notte scorsa dopo essere precipitato per 40 metri in un condotto d’aerazione del centro commerciale “Sarca” di Sesto San Giovanni, dov’era salito per scattare un selfie, non era la classica banda di “mariuoli” votati agli eccessi e al disordine. Lo hanno detto i poliziotti di Sesto San Giovanni, intervenuti sul luogo della tragedia, precisando che erano “bravi ragazzi”. Nessuno di loro aveva bevuto o fumato e, come riportato da Milano Today, non appena si sono resi conto di quello che era accaduto hanno allertato loro stessi il personale del centro commerciale per cercare aiuto. Erano dunque tutti lucidi e hanno provato a salvarlo ma purtroppo per il loro amico non c’è stato nulla da fare: la “bravata” di un bravo ragazzo gli è stata fatale. (agg. di Dario D’Angelo)

POLIZIOTTI, “BRAVI RAGAZZI”

Si chiamava Andrea Barone, il giovane 15enne morto dopo essere precipitato dal tetto del centro commerciale Sarca lo scorso sabato sera, finendo in una condotta di aerazione del centro. Non aveva bevuto, né assunto sostanze stupefacenti ma Andrea di Cusano Milanino, aveva solo voglia di compiere una impresa “estrema”, salendo in cima alla struttura per il solo gusto di immortalare le sue azioni folli con uno scatto da postare sui social. E così, come rammenta Corriere.it, insieme ad alcuni amici ha tentato la scalata in notturna, fino al tetto del cinema Skyline, esattamente il punto più alto del centro commerciale. I poliziotti di Sesto San Giovanni intervenuti sul posto dopo la tragedia, hanno definito “bravi ragazzi” il gruppo di amici di Andrea, portati a sfidare la morte per sentirsi vivi. E proprio uno scatto da brividi era stato scelto dal 15enne morto come foto profilo di Instagram in cui lui ed un amico erano in cima al tetto di un condominio mentre guardavano nel vuoto da un’altezza vertiginosa. “La morte non ci fa paura, la guardiamo in faccia”, aveva scritto in una occasione sempre sui social. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

CODACONS, “INDAGARE SUI SOCIAL”

Morire per un selfie sul tetto di un centro commerciale: così un ragazzo di 15 anni è morto ieri sera. Aveva scalato un megastore di Sesto San Giovanni insieme ad una decina di amici. Qualcuno la considera una “tragedia annunciata”, infatti non è il primo episodio di questo tipo. E infatti il Codacons è intervenuto per commentare la morte del 15enne: «Web e social network attraverso foto e video spingono sempre più i giovani a compiere gesti pericolosi, per sballarsi o semplicemente scattarsi una foto in condizioni estreme», ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi. Questa piaga ha fatto già diverse vittime in Italia. «Alla base del fenomeno vi è l’emulazione che porta molti ragazzi a replicare foto o video visti sul web, dove altri utenti hanno pubblicato immagini scattate su tetti di palazzi in condizione di estremo pericolo». Per questo motivo il Codacons ritiene che i social network abbiano «precise responsabilità». Rienzi ha spiegato: «È loro compito eliminare prontamente pagine e foto che possono rappresentare un pericolo per gli altri utenti». Da qui la richiesta alla Procura «di disporre indagini sulle piattaforme web che consentono la pubblicazione di selfie o video realizzati in situazioni di elevato rischio, e oscurare qualsiasi contenuto che esalta gesti pericolosi per l’incolumità dei più giovani». (agg. di Silvana Palazzo)

SCRIVEVA “MORTE NON FA PAURA”

«La morte non ci fa paura la guardiamo in faccia», recitava uno degli ultimi post del ragazzino morto a Sesto San Giovanni per un gioco stupido e inutile: nella foto su Instagram, il 15enne era ritratto sul tetto di un condominio mentre guarda nel vuoto. Era dunque “solito” a “imprese” del genere il giovanissimo che assieme ad un gruppetto di amici voleva conquistare la “punta dello SkyLine al Centro Sarca”. È finita malissimo, in tragedia, per chi però lo metteva in conto nei propri sogni adolescenziali di uscire dalla tediosa normalità quotidiana. Un volo assurdo e un “gioco” incomprensibile: «Era un bravo ragazzo casinista e curioso, però faceva certe volte cose senza logica. So che sui tetti c’era salito più volte. Non ho parole, perdere la vita per una fotografia…», ha raccontato un’amica ai colleghi dell’Ansa, ancora incredula e sotto choc per quanto avvenuto ieri notte alle porte di Milano. (agg. di Niccolò Magnani)

LA MODA DEL SELFIE

Morire per un selfie. Questo quanto accaduto ad un 15enne di Cusano Milanino nella serata di ieri. Le dinamiche non sono ancora chiarissime, fatto sta che il giovane si trovava in compagnia di amici sul tetto del centro commerciale Sarca di Sesto San Giovanni, proprio per farsi una foto da pubblicare sui social. Peccato però che la sicurezza si sia accorta di questa bravata, e i ragazzi, spaventati, hanno iniziato a scappare. Uno di loro si è probabilmente appeso ad una conduttura della ventilazione, ma ha perso la presa ed è scivolato per 25 metri. I soccorsi, quando sono riusciti a recuperarlo, lo hanno trovato in fin di vita, poi il giovane è morto poco dopo per via dei traumi riportati. Purtroppo la moda del selfie estremo sta dilagando fra i giovanissimi e meno; solamente negli scorsi giorni un altro gruppo era riuscito a salire sulla copertura dello stadio San Siro, e anche in quel caso sarebbe potuto finire in tragedia. La magistratura ha aperto un’inchiesta. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

VOLEVANO FARSI UN SELFIE

Volevano farsi un selfie, ma il tutto è finito in tragedia. Un gruppo di ragazzini di 15 anni si sono avventurati sul tetto del centro commerciale Sarca di Sesto San Giovanni, gremito di gente nei weekend per via del multisala presente al suo interno. Superando impavidi la sicurezza, si sono quindi arrampicati sul tetto della struttura, alta almeno 25 metri: «Volevamo farci un selfie – raccontano gli amici – per far vedere che avevamo conquistato la cima del cinema Skyline». Purtroppo uno di loro è caduto in una condotta di areazione, compiendo un volo che non gli ha lasciato scampo. Dopo essere stato soccorso, il ragazzo era ancora vivo anche se in gravissime condizioni, ma una volta giunto all’ospedale Niguarda è morto per vie delle pesanti lesioni riportate. Come riferisce il quotidiano Il Giorno, il giovane era originario di Cusano Milanino. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

E’ MORTO IL 15ENNE

Non ce l’ha fatta il ragazzino di appena 15 anni che nella tarda serata di ieri è precipitato dal tetto del centro commerciale Sarca, in quel di Sesto San Giovanni (Milano). Il giovane ha fatto un volo di 25 metri, e quando i medici del 118 e i vigili del fuoco lo hanno soccorso, era già in gravissime condizioni. Il 15enne, di cui non si conosce ancora l’identità, è caduto da un’altezza pari ad un palazzo di 8/9 piani, ed inoltre è rimasto incastrato per diverso tempo nelle condutture aeree del centro, con i pompieri che hanno dovuto praticare delle manovre estremamente complesse per estrarre il ragazzo. Una volta portato “in salvo”, il giovane è stato trasportato in fin di vita presso l’ospedale Niguarda, ma poche ore dopo è morto a seguito delle gravissime lesioni riportate. Non è ben chiaro se la vittima fosse sul tetto al momento del crollo, oppure, se stesse risalendo le condutture aeree, da cui poi è precipitato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

UNA TRAGEDIA

Un gioco finito in tragedia. Ecco quanto è accaduto nella tarda serata di ieri a Sesto San Giovanni, cittadina in provincia di Milano non distante da Monza. Come riferito da diversi organi di informazione online, un ragazzo di 15 anni si è arrampicato per gioco insieme ad alcuni amici, sul tetto del centro commerciale Sarca. Quando la sicurezza l’ha scoperto, il giovane ha iniziato a correre, ma durante la fuga è caduto accidentalmente in un condotto dell’areazione, facendo un volo di circa 25 metri. L’episodio si è verificato attorno alle 22:20 di sabato 16 settembre, e una volta lanciato l’allarme sono intervenuti i soccorsi e i vigili del fuoco, che hanno impiegato diverso tempo per estrarre il ragazzo, vista la posizione complicata in cui lo stesso si trovava.

GRAVISSIME LE CONDIZIONI DEL GIOVANE

Stando a quanto riferito da La Repubblica, il giovane è stato trasportato in gravissimi condizioni presso l’ospedale Niguarda di Milano, ma una volta giunto sul posto, è deceduto. Secondo Il Corriere della Sera e l’agenzia Ansa, invece, il ragazzo sarebbe ancora vivo, anche se in fin di vita. La cosa certa è che i carabinieri hanno aperto un’indagine, visto che le forze dell’ordine vogliono cercare di capire come abbia fatto un ragazzo a sfuggire ai controlli e ad arrampicarsi sul tetto del centro commerciale. Sono attese novità nelle prossime ore.