Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha duramente condannato le svastiche e gli insulti scritti sui muri della scuola popolare di via Bramantino a Milano, adibita a centro migranti. Nelle ultime ore sono giunte anche altre reazioni dal mondo politico e no, con il presidente dell’Anpi Roberto Cenati che non usa mezzi termini: “Contro questo luogo di solidarietà si è scagliata la violenza dell’intolleranza e del razzismo”. Queste le parole di Marco Fiore dell’Anpi di Fondi: “A #Milano una scuola per migranti è stata devastata con svastiche e scritte “W Salvini”, oltre che con ingiurie di ogni tipo. E’ la normalità di un’Italia che, se prima era una minaccia a cui in pochi credevano, ora è una realtà da combattere.”. Su Twitter, invece, il segretario del Partito Democratico di Roma ha commentato la vicenda così: “Le svastiche non possono cancellare la cultura tutti al fianco della scuola di cultura popolare di via Bramantino vittima dell’ennesima aggressione squadrista a #Milano come a #Roma #noncifatepaura #avanti #perlitalia contro il governo dell’odio e la violenza dei nuovi fascisti!”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SALVINI CONTRO AUTORI RAID: “VIGLIACCHI”

Circa una dozzina di bambini, insieme alle mamme che gestiscono la scuola popolare di via Bramantino a Milano, si sono messi al lavoro, nella giornata di ieri, per ripulire i segni lasciati dal raid avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, durante il quale sono stati realizzati svastiche, insulti omofobi  e scritte pro-Salvini. Nella mattinata di ieri sono stati eseguiti tutti i rilievi da parte delle forze dell’ordine prima di permettere ai bimbi ed alle mamme di ripulire i segni di vandalismo lasciati sui muri delle aule. Il caso ha sollevato ampie polemiche ma alla fine ad intervenire è stato proprio il ministro dell’Interno Matteo Salvini che raggiunto dall’agenzia di stampa Ansa ha commentato: “Solidarietà alla scuola e a chi è stato colpito da questi vigliacchi. Omofobia, violenza e razzismo non fanno parte dell’Italia che voglio e per cui lavoro”. Il vicepremier ha quindi aggiunto: “Collegare questi comportamenti al lavoro di buon senso, rigore e sicurezza che sto portando avanti è follia”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SVASTICHE E SCRITTE PRO-SALVINI: “FASCISTI!”

La scuola di Cultura Popolare è stata ripulita quasi tutta, ma le polemiche ovviamente rimangono: l’Anpi ha fatto sapere con il presidente Roberto Cenati di essere profondamente d’accordo con l’accusa fatta dal Del Corno (qui sotto) e aggiunge «Contro questo luogo di solidarietà si è scagliata la violenza dell’intolleranza e del razzismo». Ben più duro il presidente del Consiglio Comunale di Municipio 8 (nonché ex consigliere comunale), Fabio Galati, con un breve post su Facebook: «Mentre sono al dibattito della Festa dell’unità a Lambrate, ricevo le foto e il messaggio dell’assalto fascista alla Scuola di Cultura Popolare in Via Bramantino, nel Municipio 8, che da oggi avrebbe dovuto riprendere le attività. Oltre il gesto mafio-fascista, da notare le scritte accanto le svastiche… Abbiamo un ministro degli interni che inneggia violenza.  Un gesto ignobile e allarmante dove tutte le forze democratiche del paese devono condannare!». 



MILANO, RAID ALLA SCUOLA DI CULTURA POPOLARE

Scritte omofobe (non proprio in italiano, ndr), svastiche, inni a Salvini e tentativo di offendere la religione islamica: il piatto è servito nel “raid” condotto a Milano nella scuola di cultura popolare in via Bramantino a Milano. Un collettivo la gestisce ed è impegnato nei vari progetti di integrazione per i migranti sostenuto dal Comune di Milano: la scorsa notte l’istituto è stato vandalizzato con quanto di più odioso possa immaginare un centro di integrazione per stranieri, specie in un momento storico come questo dove la contrapposizione tra la linea Salvini al Governo e le opposizioni pro-migranti è elevata al massimo grado. Dei tanti insulti molti risultavano sgrammaticati e non proprio dall’italiano forbito, del resto il livello di intelligenza di chi li ha compiuti non deve proprio brillare..  A denunciare il fatto su Facebook è l’associazione “Sentinelli di Milano“ – già più volte in polemica contro Salvini negli scorsi mesi – che nella mattinata di oggi si è messa a lavoro, assieme a famiglie di volontari che gestiscono la scuola, per ripulire le pareti delle aule.

ATTACCO ALLA SCUOLA CHE AIUTAVA GLI STRANIERI

«Attaccare una scuola che punta sull’integrazione significa voler ostacolare il futuro del nostro Paese. Non possiamo più tollerare gesti come questo: da milanesi continuiamo a credere in una città aperta, solidale e profondamente democratica»: così ha commentato su Facebook il sindaco di Milano, Beppe Sala, tra i primi a commentare dopo il raid vandalico di Via Bramantino. Ancora più duro è il commento dell’assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno, che sempre su Facebook attacca tanto i vandali quanto il Ministro degli Interni: «La Scuola di cultura popolare in Via Bramantino, a Milano, ha subito un assalto intimidatorio di vigliacchi fascisti che hanno lasciato firme anonime, perché sono vigliacchi, ma politicamente perfettamente identificabili. Questo è il risultato delle politiche di ordine pubblico del Ministro dell’Interno Salvini, a cui, riconoscenti, questi criminali inneggiano».