Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, nella giornata di ieri è stato impegnato in un sopralluogo all’Hotel House di Porto Recanati, il cosiddetto “grattacielo multietnico”. Il vicepremier ha potuto costatare da vicino ed in prima persona lo stato della struttura di 17 piani caratterizzata da ben 480 appartamenti ed abitata per il 90% da stranieri ma non ha usato parole clementi per annunciare ciò che andrebbe fatto. “Questo c… di edificio va abbattuto, ci vogliono le ruspe”, ha detto il leader del Carroccio, come spiega Il Fatto Quotidiano, rivolgendosi al prefetto di Macerata, Iolanda Rolli, al questore Antonio Pignataro ed al comandante dei Carabinieri, Michele Roberti che lo hanno accompagnato. L’Hotel House, già salito agli onori della cronaca per essere stato il luogo in cui lo scorso giugno furono rinvenuti i resti di una quindicenne scomparsa nel 2010, negli anni è stato travolto da numerose polemiche per via dell’ampio degrado e della scarsa sicurezza presenti. Non è un caso se, come documentato da La Presse, durante il sopralluogo in tanti cittadini si siano sfogati con il ministro Salvini. “Un pakistano mi ha aggredito”, avrebbe detto un cittadino. “Ho paura a uscire sul balcone”, gli ha fatto eco un altro. Per il vicepremier la soluzione dunque sarebbe solo una: abbatterlo con le ruspe. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



295 INTERVENTI POLIZIA NEL 2018

All’Hotel House di Porto Recanati “regnano degrado e abusivismo”. Parola di Matteo Salvini, il ministro dell’Interno che stamattina ha visitato il complesso residenziale affermando chiaramente che l’edificio va sistemato o – cosa più probabile – “abbattuto con le ruspe”. Sta di fatto che anche i dati del Viminale confermano come la situazione sia diventata veramente difficile da gestire. Basta pensare che soltanto nel 2018, come riporta l’Agi, e Forze dell’ordine hanno eseguito ben 295 interventi operativi, alcuni dei quali ripetuti nella stessa giornata e in orari diversi. Gli agenti, coadiuvati da azioni di monitoraggio aereo e dalle unità cinofile, hanno proceduto dal primo gennaio all’identificazione di 2.557 soggetti, residenti all’interno dell’Hotel House o comunque presenti nell’area. Numeri che danno l’idea dell’emergenza sicurezza nella zona. (agg. di Dario D’Angelo)



SALVINI, “CHIEDEREMO INTERVENTO RADICALE”

Non ha usato mezzi termini il ministro dell’Interno Matteo Salvini, nel corso del sopralluogo a Porto Recanati, riferendosi al grattacielo multietnico dell’Hotel House. A sua detta andrebbe sistemato o abbattuto. Non ci sarebbero dunque vie di mezzo sebbene l’ipotesi di usare le ruspe, secondo il vicepremier, sarebbe la più plausibile. “Da troppi anni lo stabile è in queste condizioni. Non basta la buona volontà delle amministrazioni locali, della Prefettura e delle forze dell’ordine, come Ministero chiederemo un intervento radicale insieme ad altri ministeri”, ha detto, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, senza però escludere l’abbattimento come soluzione finale. Salvini ha proseguito il suo sopralluogo salendo fino all’ultimo piano del grattacielo, dove c’è solo la terrazza. Prima di raggiungere la cima si è fermato a lungo al sedicesimo piano, dove ci sono gli appartamenti, notando gli oggetti ammassati abbandonati mentre guardava dalla finestra il panorama della costa fino al Monte Conero, in netto contrasto con il degrado della struttura. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



PERCHÉ SECONDO IL VIMINALE È “DA ABBATTERE CON LE RUSPE”

Non è stata casuale la visita di Matteo Salvini all’Hotel House di Porto Recanati, la struttura di 17 piani abitata per il 90%, da stranieri che secondo il leader della Lega va inevitabilmente sistemata o abbattuta. Come riportato dall’Agi, infatti, l’Hotel House è da anni al centro di polemiche per il degrado e la scarsa sicurezza. A diversi anni dalla sua costruzione nel 1967, quando il complesso venne presentato come esempio di edilizia a uso turistico residenziale nella Riviera Adriatica, l’Hotel House ha perso valore attirando molti lavoratori extracomunitari, soprattutto maghrebini e centroafricani, ma anche asiatici. La situazione, secondo quanto sostiene il Viminale, è adesso fuori controllo: basta pensare che in tre appartamenti è stata costruita una moschea e più di 80 alloggi sono pignorati. (agg. di Dario D’Angelo)

IL MACABRO RITROVAMENTO

«Va sistemato oppure abbattuto con le ruspe». Non usa mezzi termini il ministro del lavoro, Matteo Salvini, dopo aver fatto un sopralluogo presso l’Hotel House di Porto Recanati, mastodontica struttura di cemento di 17 piani e 480 appartamenti, dove al suo interno vi vivono più di 2000 persone, di cui il 90% stranieri. Quel luogo è storicamente il fulcro della malavita della zona, dove lo spaccio di droga è gestito alla luce del sole, e dove da anni si vive uno stato di degrado a cui non si riesce a porre fine. Ed è proprio nei pressi dell’Hotel House che lo scorso mese giugno venne effettuato un ritrovamento macabro, delle ossa umane appartenenti quasi sicuramente ad una 15enne scomparsa nel 2010, la bengalese Camey Mossamet, che abitava all’ottavo piano del palazzone multietnico, e che scomparve in circostanze ancora oggi misteriose. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL SOPRALLUOGO DEL MINISTRO

Il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ha effettuato quest’oggi un sopralluogo presso l’Hotel House, l’enorme struttura di Porto Recanati nella Marche, dove il 90% degli abitanti è di origini straniere. Il leader del Carroccio non ha usato troppi giri di parole dopo la visita: «O lo sistemi o lo abbatti. E per esperienza è più facile la seconda. Non c’è una terza via». Da anni il palazzone composto da 17 piani e 480 appartamenti, si trova in uno stato di degrado, e al suo interno le attività illecite sono all’ordine del giorno: «Qui servono le ruspe – ha aggiunto Salvini, come riporta l’edizione online del quotidiano La Repubblica – non c’è altro da fare. Da anni regnano degrado e abusivismo».

LA STORIA DELL’HOTEL HOUSE

Nato negli anni ’60 come struttura soprattutto turistica, con il passare degli anni ha perso valore, e i suoi appartamenti sono stati acquistati per lo più da stranieri. Ora al suo interno vi vivono 2000 persone circa, pari al 22% della popolazione intera di Recanati. Salvini è salito fino alla terrazza, e durante il suo tragitto ha visto mobili ammassati nei corridoi, forni abbandonati, soffitti fatiscenti che rischiano di cadere. Nel gruppo che ha accompagnato il ministro durante la sua ispezione, anche il prefetto di Macerata Iolanda Rolli, il questore Antonio Pignataro, il comandante provinciale dei carabinieri col. Michele Roberti, quello della Guardia di finanza col. Amedeo Gravina, nonché alcuni rappresentati regionali della Lega. Qui il video del sopralluogo pubblicato sulla pagina facebook del ministro.