La 16enne picchiata dal padre perché voleva vivere all’Occidentale, in provincia di Cremona, aveva inizialmente negato la violenza, alle domande di chi aveva chiesto perché avesse delle ecchimosi sul volto. La giovane aveva genericamente parlato di un incidente ma è poi crollata ed ha denunciato il padre, chiamando direttamente il 112 per essere soccorsa. Inizialmente l’uomo ha cercato di allontanare i carabinieri che, avendo ricevuto direttamente dalla vittima la richiesta d’aiuto, hanno fatto irruzione in casa a colpo sicuro. Ed hanno potuto rilevare effettivamente i segni di violenza sulla ragazza, che pur essendo integrata nella comunità di Soresina, era ostacolata violentemente dal padre. (agg. di Fabio Belli)
LA RICHIESTA D’AIUTO AI CARABINIERI
Desiderava solo vestirsi come tutte le altre ragazze e inserirsi nella comunità locale, comportarsi come un’occidentale. Ma il padre non lo accettava l’idea e quindi ha picchiata la figlia 16enne. È accaduto sabato a Soresina, nel Cremonese, dove una giovane all’ora di cena ha chiamato il 112 per chiedere aiuto. «Sono arrivata a casa con qualche minuto di ritardo e sono stata pestata da mio padre. Aiutatemi perché ho paura». Quando i carabinieri sono arrivati era appena stata picchiata dal padre, operaio marocchino di 58 anni: schiaffi e testa sbattuta contro il muro. Pochi minuti dopo la chiamata, gli uomini dell’Arma hanno suonato al campanello. Ha risposto il padre: «Mia figlia non è qui». I militari sapevano che non era vero, quindi sono entrati e hanno trovato la ragazza stesa a letto con ecchimosi al volto e sulla fronte. Così è emerso quanto era accaduto alla ragazzina di 16 anni.
16ENNE PICCHIATA DAL PADRE: VOLEVA VIVERE DA OCCIDENTALE
La ragazza era uscita con amici del paese. Aveva preso accordi con il padre in merito all’orario del ritorno a casa, quindi dopo il ritardo di qualche minuto è arrivato il rimprovero del genitore, a cui hanno fatto seguito – come riportato dal Corriere della Sera – le minacce e le botte. Dietro questo episodio c’è un contesto caratterizzato da culture diverse, dalla voglia della ragazzina di 16 anni di integrarsi contro la totale chiusura del padre. Dopo l’intervento dei carabinieri, la giovane è stata portata all’ospedale di Codogno, dove è stata medicata e dimessa con una prognosi di cinque giorni. Il referto parla di “policontusioni da percosse”. La sedicenne è stata affidata ai servizi sociali e quindi ora si trova in una comunità protetta. Invece la posizione dell’uomo è al vaglio degli inquirenti. Potrebbe essere accusato di maltrattamenti e lesioni personali, ma al momento non è stata formalizzata alcuna accusa.