L’Air Force Renzi, ancora una volta, torna sulla scena politica con le frizioni tra M5s e Pd che non si placano nemmeno dopo la cessazione del contratto di leasing voluto dai Ministri Trenta, Toninelli e Di Maio (e rivendicato come “una grande vittoria della legalità”). Su Il Fatto Quotidiano Daniele Martini ha provato a ricostruire la vicenda sorta negli ultimi giorni dopo gli scoop de La Verità che hanno rivelato sul super consulente del Mit, Gaetano Intrieri, indagato e condannato in passato per bancarotta fraudolenta, mettendo in difficoltà Toninelli che lo aveva scelto personalmente. Con una lettera al quotidiano diretto da Belpietro, Intrieri si è difeso attaccando il circuito mediatico esploso: «Vogliono farmi fuori perché ho in mano i dossier su Alitalia e i Benetton», accusa il consulente dimissionario del M5s. Ricordiamo che Intrieri è uno dei 14 esperti nominati dal ministro dei trasporti Danilo Toninelli per far parte della struttura tecnica di missione del dicastero per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza. In attesa di risolvere il “rebus” Intrieri, come riporta però Martini, rilanciato anche sul Blog delle Stelle giusto questa mattina «L’ultima rata di 841 mila euro mensili per l’Air Force Renzi è stata pagata dallo Stato italiano due mesi fa e ora si scopre l’ennesimo inghippo e cioè che dei 50 milioni sborsati, rata dopo rata, a Etihad ne sono arrivati solo 37. In base al contratto una parte di quella rata, 70 mila euro al mese, in totale 6 milioni, probabilmente è finita ad Alitalia che sulla carta avrebbe dovuto effettuare la manutenzione straordinaria e ordinaria del jet».
TUTTI I PUNTI POCO CHIARI
Ricordiamo che l’Air Force Renzi (che in realtà non ha mai utilizzato di persona, come forse troppo spesso i ministri grillini tendono a “dimenticare”) è in realtà Airbus A 340/500 che l’ex presidente del Consiglio volle a tutti i costi nel marzo di due anni fa per le vari emissioni all’estero politiche, commerciali ed economiche. Il Governo Conte ha impugnato quel contratto di leasing con Etihad fino alla cessazione dello scorso 23 agosto: mancano all’appello però, pare, 13 milioni e ora la Guardia di Finanza starebbe indagando per capire dove possano essere finito. Il Fatto spiega che dei 50 milioni che sono stati spesi dallo Stato a Etihad, solo 37 sono arrivati: degli altri 13, 6 sono stati trattenuti da Alitalia per la manutenzione ordinaria e straordinaria del velivolo (che però non poteva effettuare) mentre 7 mancano decisamente all’appello. Secondo quanto conclude il collega Martini, «Per risolvere l’enigma Toninelli ha segnalato la faccenda alla Corte dei conti che a sua volta ha attivato la Guardia di Finanza che ora sta indagando sullo strano affare. Nel corso degli incontri al ministero dei Trasporti per l’Airbus è emersa un’altra incongruenza: perché Alitalia è stata tirata dentro a un affare che avrebbe dovuto riguardare solo il Segretariato generale della Difesa e il fornitore del velivolo, la compagnia emiratina Etihad?». Non solo, Alitalia ha preso in affitto da Etihad l’aereo destinato a Renzi, che a sua volta la società araba aveva preso in affitto sul mercato; dunque, spiega Martini, «Alitalia ha poi fornito l’Airbus alla Difesa italiana ed è quindi entrata nel contratto con una funzione di intermediazione e il ruolo di lessor, per il quale occorrono autorizzazioni particolari che la compagnia di Fiumicino non ha».