San Roberto Bellarmino, che si festeggia oggi 17 settembre, è stato proclamato quando era ancora in vita dottore della Chiesa. Era infatti un uomo molto colto, un teologo che amava scrivere. Divenne noto negli ambiti ecclesiastici come professore, in grado di far capire sempre con precisione quello che voleva dire e bravo ad analizzare situazioni anche molto delicate. Fu in grado di attirare al suo seguito non solo i cattolici ma anche i protestanti che si muovevano persino da altre città per ascoltarlo e cercare di seguire i suoi insegnamenti. Papa Gregorio XIII gli affidò la cattedra di “controversie” che era stata istituita non da molto nel Collegio romano. Svolse l’attività fino al 1587. Sicuramente fu un uomo colto e in grado di regalare lezioni importanti ai suoi contemporanei. E’ un peccato però che sia rimasto davvero poco dei suoi scritti e delle sue opere che sarebbero state sicuramente utili anche molti secoli dopo. (agg. di Matteo Fantozzi)



LA SUA VITA

Appartenente alla chiese di Gesù, San Roberto Bellarmino su un teologo, scrittore e cardinale che ebbe un ruolo omportante nelle dispute teologiche del suo tempo. Nacque a Montepulciano nel 1542 con il nome di battesimo di San Roberto Francesco Romolo Bellarmino, in una famiglia di nobili origini. Ebbe un’educazione molto religiosa fin da piccolo grazie all’influenza della madre, ella stessa molto credente e sorella di Papa Marcello II. Nonostante il grado di parentela non fece mai pensare questa sua condizione. Il suo amore già da piccolo per la chiesa cattolica lo portò bene presto ad approfondire i suoi studi presso l’ordine dei gesuiti, stabilitisi da poco nella sua cittadina e che godevano della stima della madre. L’esperienza formativa ebbe un grosso impatto per il Bellarmino, tanto che una volta raggiunta l’età opportuna fece mostra delle sue intenzioni al padre di voler entrare nell’ordine dei gesuiti. Ne nacque un’accesa disputa tra i due che si concluse con la vittoria del giovane, e all’età di diciotto anni entrò presso il Collegio Romano.



Fu un appassionato studioso dei testi sacri, passione che lo incitò ad approfondire i suoi studi scegliendo un percorso formativo a Padova in Teologia, durante i quali ebbe modo studiare i testi di Tommaso d’Aquino di cui si appassionò per tutta la vita e che furono fonte di grande ispirazione. Nel 1570 fu ordinato cardinale nella città di Gand nei Paesi Bassi, dove era solito tenere le sue prediche, molto apprezzate sia dai protestanti che dai cattolici, e che gli portarono una certa notorietà. Tanto che poco tempo dopo gli fu consegnata dal Papa la cattedra di professore a Roma, che mantenne fino al 1587. Le sue opere furono di vitale importanza durante il periodo della Controriforma. Nel 1590 oltre ad occuparsi personalmente di una spedizione in Francia per dare sostegno durante le rivolte, ebbe un ruolo importante nella revisione di alcuni testi importanti tra i quali la Vulgata. In questo periodo era in atto il concilio di Trento. Nel 1599 venne nominato cardinale presbiterio, ruolo che non incise affatto sul suo modo di vivere ed essere. Ebbe inoltre dei ruoli fondamentali nelle vicende legate a Giordano Bruno, a cui tento più volte di salvare la vita dalla condanna a morte, e a Galileo Galilei durante il primo processo. Per tutta la vita si dedicò allo studio, alla preghiera e ai poveri, aiutandoli con le elemosine e con ogni mezzo possibile.



San Roberto Bellarmino, le sagre e le ricorrenze

San Roberto Bellarmino, nato e cresciuto a Capua, ne è anche il santo patrono, di cui ogni anno si organizza una processione e la lettura di alcuni testi in suo onore. La figura di san Roberto Bellarmino è così importante e conosciuta tanto da essere diventato anche il santo patrono della città di Cincinnati. Il 17 settembre, giorno della morte di San Roberto Bellarmino, si festeggiano altri santo come San Satiro, San Lamberto, San Rodingo, Santa Colomba, San Reginaldo,Santa Ildegarda di Bingen, San Pietro D’Arbues, sant’Emanuele Nguyen, san Francesco Maria de Camporosso, e il beato Giovanni Ventura Solsona.