La Lega è salva: il Carroccio ha raggiunto un accordo con la Procura di Genova per la restituzione dei 49 milioni di euro, che saranno restituiti a rate di 600 mila euro l’anno. Il segretario federale Matteo Salvini ha commentato con una punta di polemica la vicenda ai microfoni di Di Martedì, programma condotto da Giovanni Floris su La 7: “Pagheranno i parlamentari per eventuali reati commessi dieci ani fa da chi c’era prima di me: i parlamentari della Lega cacceranno fuori ogni mese il cash”. Questa la soluzione trovata per evitare la chiusura del partito, anche se le forze di opposizione continuano ad attaccare il Carroccio. Queste le parole di Marco Furfaro: “Era talmente un complotto basato sul falso che la Lega ha trovato un accordo con la procura e restituirà i 48 milioni in 80 anni. Bello, no? Rubi 48 milioni e li restituisci con calma in 80 anni. La prossima volta non fate il mutuo, rubate soldi pubblici che fate prima”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL CASO BELSITO
Tra i principali sviluppi della vicenda sui fondi della Lega, va registrato oltre all’accordo con i pm di Genova, il possibile futuro del caso originario da cui tutto è scaturito, ovvero la condanna di Francesco Belsito ex tesoriere della Lega. Il sostituto procuratore generale Zucca ha chiesto la conferma della condanna a 4 anni e 10 mesi e continua a ritenere «illecite le operazioni che hanno fatto incamerare i soldi, deliberate dai vertici della Lega e quindi note a tutti gli esponenti del Carroccio». Allo stato attuale delle cose però, i fondi in cassa della Lega sarebbero circa 13mila euro, subito prelevati e sequestrati dalla Guardia di Finanza per volere della procura di Genova. Salvini insomma è “salvo”, almeno sul medio-lungo periodo ma si trova davanti il rischioso problema di casse “vuote” in vista delle campagne elettorali delle Regionali e soprattuto delle Europee 2019. (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI: PERCHÈ HA VINTO, PERCHÈ HA PERSO
L’accordo tra gli avvocati della Lega e la Procura di Genova sulle modalità di esecuzione dei sequestri dei 49milioni di euro è secondo L’Espresso una “sconfitta” politica per Matteo Salvini. Il leader del Carroccio è infatti sceso a patti con quella stessa magistratura che ha accusato di politicizzare le sentenze. Di più, sono stati gli stessi avvocati del Carroccio a spingere per un’intesa coi magistrati. L’altro lato della medagli ha il sapore di una vittoria che va nel concreto, nella quotidianità della vita di un partito che ha ottenuto di potere assicurare le “rate” del pagamento dovuto allo Stato evitando controlli sulla provenienza dei finanziamenti che avrebbero – casomai – potuto mettere in imbarazzo il Carroccio. Resta il fatto che “l’intesa” altro non è che una richiesta degli avvocati della Lega, come ha ribadito il procuratore capo Francesco Cozzi, :”Non si tratta di un accordo, ma di una istanza da parte della difesa che attiene alle modalità di sequestro preventivo ed eseguibile”. Cozzi ha aggiunto: “Abbiamo fatto quello che viene fatto in altre procedure analoghe, laddove agiamo in esecuzione. È un meccanismo che la procura ha già seguito per i crediti erariali, per cui una società può subire sequestro preventivo. Credo che abbiamo raggiunto un punto di equilibrio e perseguito gli interessi dello Stato”. Una sconfitta e una vittoria per Salvini: una sul piano “etico”, l’altra su quello “pratico”. (agg. di Dario D’Angelo)
ACCORDO LEGA-PROCURA: 600MILA EURO DI PRELIEVO ANNUI
C’è l’accordo tra la procura di Genova e gli avvocati della Lega Nord sulle modalità di esecuzione dei sequestri dei 49milioni di euro. Come riportato da La Repubblica, verranno sequestrati centomila euro a bimestre, per un totale di 600mila euro l’anno. Secondo l’intesa raggiunta, le modalità di sequestro dei 49 milioni di euro rese note dal procuratore di Genova Francesco Cozzi e dall’aggiunto Francesco Pinto prevedono che il Carroccio metta a disposizione della procura genovese i soldi che il partito ottiene in altro modo scritto in bilancio certificato a partire dall’esercizio del 2019 oppure dall’eventuale affitto a terzi della sede storica di via Bellerio. Nel caso in cui il partito dovesse incamerare di più, al netto delle spese della gestione ordinaria, la cifra prelevata dalla procura supererebbe i 600mila euro annui. I fondi della Lega verranno messi a disposizione su un conto ad hoc, che sarà nelle disposizioni della guardia di finanza. (agg. di Dario D’Angelo)
PD CONTRO LA LEGA
Prime reazioni dal mondo politico sul presunto accordo tra la Procura di Genova e la Lega circa i 49 milioni di euro. Il Carroccio infatti avrebbe concordato con i pm la restituzione di 600 mila euro l’anno su un conto ad hoc e il Partito Democratico è partito all’attacco: “Quasi un secolo per restituire il bottino di una truffa ai danni degli italiani? Una furbata mai vista, una colossale presa in giro”, queste le parole di Andrea Romano. Queste, invece, le parole di Alessia Morani: “In pratica la #Lega per restituire i 49 milioni rubati agli italiani impiegherà lo stesso tempo con cui rimpatrierà 600.000 immigrati irregolari: 80 anni. Non serve aggiungere altro #cosemaiviste”. Questo, infine, il commento di Dario Stefano: “Facendo un rapido calcolo, secondo la proposta di accordo fatta dalla #Lega di #Salvini alla Procura di #Genova, ci vorranno almeno 80 anni per restituire i #49milioni di euro sottratti ai cittadini. Ricorda tanto quegli 80 anni necessari per i rimpatri”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PG: “VERTICI CONOSCEVANO ILLECITI BELSITO”
L’accordo con la Procura di Genova per istituire un conto “ad hoc” in cui fare confluire i 49 milioni di euro confiscati rappresenta una sorta di “ultima spiaggia” per il Carroccio per evitare di rendere esecutiva la decisione del Tribunale del Riesame di sequestrare “ovunque e presso chiunque” il denaro. Lo riferisce TgCom24, spiegando come l’intesa accontenterebbe anche la Procura, che in questo modo si risparmierebbe il dispendio di energie e uomini nella ricerca dei soldi, ma che in ogni caso spinge per una raccolta in tempi celeri. Intanto il sostituto procuratore generale Enrico Zucca ha chiesto la conferma della condanna a quattro anni e dieci mesi per l’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito nel processo di secondo grado. Secondo il magistrato “il partito non può essere schermo per atti illeciti” e le operazioni che hanno fatto incamerare illecitamente i soldi erano “deliberate dai vertici della Lega e quindi note a tutti gli esponenti del Carroccio”. (agg. di Dario D’Angelo)
FONDI LEGA, CARROCCIO PRESENTA RICORSO IN CASSAZIONE
Vi abbiamo riportato del possibile accordo tra la Lega e la Procura di Genova per la creazione di un conto ad hoc per la restituzione graduale dei 49 milioni di euro, ma giungono aggiornamenti sulla vicenda giudiziaria. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il Carroccio ha depositato poco fa il ricorso in Cassazione contro la decisione del tribunale del Riesame di sequestrare il denaro ritenuto provento della truffa ai danni dello Stato sui rimborsi elettorali. La conferma è arrivata dai legali della Lega, Giovanni Ponti e Roberto Zingari, che appena sette giorni fa avevano incontrato i magistrati genovesi per discutere le modalità di esecuzione del provvedimento. Ricordiamo che il procuratore Francesco Cozzi aveva annunciato che, qualora il Riesame avesse accolto la decisione della Cassazione, avrebbe chiesto l’immediato sequestro dei fondi del partito guidato da Matteo Salvini. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FONDI LEGA, INTESA CON PM?
Fondi Lega, intesa con pm: conto ad hoc per 49 milioni da recuperare: possibile fumata bianca su sequestro dilazionato. Secondo quanto riportato dai colleghi di Tg Com 24, gli avvocati del partito guidato da Matteo Salvini avrebbero raggiunto l’accordo con la Procura di Genova per l’istituzione di un conto ad hoc in cui far confluire i fondi del Carroccio: una strada che consentirebbe sia il sequestro dei 49 milioni di euro incriminati per truffa ai danni dello stato, sia la sopravvivenza del Carroccio e il pagamento degli stipendi dei dipendenti. E c’è di più: sul deposito verranno versati anche i proventi dei rimborsi delle ultime elezioni. I magistrati spingono per una raccolta in tempi rapidi, con questo metodo che prevederebbe che i fondi confluiscano gradatamente sui conti correnti fino ai famosi 49 milioni.
OK SU SEQUESTRO DILAZIONATO?
Dopo settimane di polemiche e duelli a distanza, con il segretario federale Matteo Salvini che si è scagliato all’attacco della magistratura, sembra raggiunta l’intesa tra la Lega e i pubblici ministeri: non si tratta di una rateizzazione, non prevista dalla legge, ma di un sequestro dilazionato. Tg Com 24 sottolinea che il Carroccio si augura di chiudere l’accordo in tempi rapidi, in quanto si tratta dell’ultima spiaggia: i pm infatti potrebbero in alternativa rendere esecutiva la decisione del Tribunale del Riesame di sequestrare ovunque e presso chiunque il denaro. Diversa, infine, la questione dell’inchiesta contro ignoti per riciclaggio: parliamo dell’indagine sui 10 milioni di euro dirottati in Lussemburgo per nasconderli alle autorità italiane: finora i pm hanno sequestrato solo tre milioni di euro, trovandone altrettanti sui conti della Lega.