Nella giornata dell’anniversario della promulgazione delle Leggi Razziali, è arrivato anche il commento del segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina, che ha ricordato: “Non c’è futuro senza memoria e noi siamo qui per ricordare e non possiamo dimenticare le tragedie di quegli anni perché su quelle tragedie è nata l’Europa, la nuova sovranità, la pace, la cooperazione tra i popoli.” Martina aveva espresso la sua solidarietà alla scolaresca che non era riuscita ad allestire a Trieste la sua mostra sull’epoca delle Leggi Razziali, che era stata definita “troppo forte” dal Sindaco. Una situazione che non ha però scoraggiato gli studenti del Liceo Classico Petrarca, che hanno affermato di attendere il “semaforo verde”, al di là delle città come Milano e Bari che si sono offerte di ospitarli, per vedere la loro mostra a Trieste. (agg. di Fabio Belli)



MILANO E BARI SI OFFRONO

Ad 80 anni da una delle pagine più buie della storia italiana, la promulgazione delle Leggi Razziali in pieno regime fascista – con quel ignobile discorso in piazza Unità d’Italia a Trieste del duce Benito Massolini – le polemiche riescono ancora a farla da padrone. Nei giorni scorsi per un “dettaglio” è stata bloccata la mostra organizzata dal liceo Petrarca della città friulana, dal titolo “Razzismo in cattedra”, suscitando non poco “caos” con alcuni che hanno attaccato addirittura il Governo Lega-M5s per essere “responsabile” indirettamente del clima di polemiche contro una mostra del genere. Frutto della collaborazione tra gli studenti del liceo classico Petrarca, dell’università e della comunità ebraica, la mostra sulle Leggi Razziali è stata bloccata perché il manifesto – «Una foto in bianco e nero di tre ragazze sorridenti, con libri e cartelle in mano. In basso la prima pagina del quotidiano Il Piccolo, datata 3 settembre 1938» – sarebbe stato “troppo forte” per il Comune triestino. «Di fronte alla locandina della mostra, in accordo con il sindaco, ho scelto di muovermi con prudenza e memore di tutta una serie di precedenti, da una contestata mostra dedicata alla Palestina al recente manifesto della Barcolana (il poster di Marina Abramovic divenuto un caso mediatico di recente, ndr)», spiega l’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi.



CONTE, “LA PAGINA PIÙ BUIA DELL’ITALIA RECENTE”

La novità di oggi, giorno esatto del 80esimo anniversario dalle Leggi Razziali, è rappresentata dalla proposta di Milano, Bari e anche alcune scuole della Sardegna di accogliere la mostra “bloccata” a Trieste. Come riporta il Piccolo di Trieste, «il comune di Milano per bocca dell’assessore Lorenzo Lipparini (poi giunta anche alle orecchie del sindaco Giuseppe Sala che avrebbe confermato di essere interessato all’idea)» si è proposto per organizzare la mostra “Razzismo in cattedra”. La preside del liceo triestino però tiene ancora il punto: «Siamo commossi da questa attestazione di solidarietà e siamo certi che troveremo una soluzione che possa accontentare tutti e soprattutto ricucire una situazione che poi ha dato adito a polemiche che nessuno avrebbe mai voluto. Le altre esperienze, fuori dalla città, andranno benissimo e sarà anche divertente per i ragazzi se riusciremo a realizzarle, ma per il momento però, siamo concentrati con tutte le nostre forze sul fatto di realizzare la mostra a Trieste». Intanto questa mattina il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per provare a “spegnere” la polemica, ha scritto sui social un messaggio dedicato al triste anniversario che dovrebbe riportare tutti all’unità oggi, 80 anni dopo quell’inizio di tragedia immane che furono le leggi contro la razza ebraica. «8/9/1938, una pagina buia per il nostro paese. Mussolini, a Trieste, annunciò l’imminente promulgazione delle leggi razziali. L’inizio di una persecuzione di tantissimi innocenti. A 80 anni dall’accaduto dobbiamo serbare memoria di questa ferita. Ricordare per non dimenticare».

Leggi anche

ARCIPELAGO NAPOLI/ Armi, vigliaccheria e soldo facile: “Professò, non meritiamo tutto questo”