Massimo Bossetti, il 12 ottobre la sentenza della Cassazione sul muratore, ritenuto responsabile dell’omicidio di Yara Gambirasio. E si apre il dibattito a Storie Italiane sulla colpevolezza o sull’innocenza del muratore bergamasco, con la sorella Letizia che ha recentemente affermato: “Mio fratella sa la verità su chi uccise Yara e ora ha paura”. Ezio Denti, noto criminologo, ha commentato: “Siamo arrivati al dunque, anche per noi è una speranza o meno: ritengo personalmente che l’attività svolta sia stata complessa sotto tutti gli aspetti. Ho visto cose che nessuno ha visto, ritengo che ci sono elementi fortissimi che fanno comprendere che ciò che è accaduto, sia accaduto in ambito giovanile”. E sottolinea: “Quando si parla di anomalie, dobbiamo chiederci come si è arrivati a Massimo Bossetti: non dal ragazzo della discoteca, che ha portato a Guerinoni. I furgoni li abbiamo smontati tutti, sono state raccontate baggianate che non portano a nulla. Sono state prese delle telecamere, portate direttamente dall’interessato dopo tre mesi dall’evento”



BOSSETTI COLPEVOLE O INNOCENTE?

Successivamente è intervenuto Giangavino Sulas: “Si basa soprattutto sul Dna ma oggi non ne voglio parlare, è un argomento talmente dibattuto che non c’è di dice nulla di nuovo: ci deve essere, come accaduto in tanti altri processi, una perizia terza su questa traccia genetica presente sugli slip di Yara. Gli indumenti di Yara non sono mai stati mostrati alla difesa, vogliamo toglierci ogni dubbio”. Tesi opposta, invece, per il direttore di Giallo Andrea Biavardi: “Il lavoro fatto dalla difesa lo giudica la difesa, sono colpito di sentire ancora certe affermazioni di un tipo o dell’altro, ma ci sono due sentenze, quella di I grado e quella di II grado. I processi si fanno in aula giudiziaria e le cose non sono andate così”. Ricordiamo che nei due processi precedenti Massimo Bossetti è stato ritenuto colpevole e condannato all’ergastolo.

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