Il video visto da Igor Maj, giovane 14enne morto per auto soffocamento lo scorso 6 settembre nella sua abitazione pochi minuti dopo la sua visione, è stato definitivamente oscurato. La notizia arriva dal quotidiano Il Giorno: fino ad ora, il filmato contenente le “cinque sfide pericolosissime” tra cui l’auto-soffocamento previsto dal pericoloso gioco denominato Blackout e quasi certamente eseguito dal ragazzo, era stato oscurato solo in parte, restando visibile agli utenti maggiorenni. Da questo momento, invece, il suddetto video ed altri 15 filmati simili sono stati totalmente oscurati, compresi i relativi commenti. La decisione era stata presa dalla procura intervenuta nei giorni scorsi con un decreto disponendo l’oscuramento di video e siti che li ospitavano. Intanto, proseguono le indagini da parte della polizia postale che mira all’identificazione dei soggetti che hanno caricato i video su YouTube. Chi dunque si imbatte nella visione dei filmati sotto accusa, si troverà a leggere la dicitura: “Video non disponibile. Questi contenuti non sono disponibili nel dominio di questo Paese a causa di un’ingiunzione del Tribunale”. La stessa scritta è presente negli altri filmati investiti dal medesimo provvedimento di inibizione da parte della procura che ha avanzato la richiesta di convalida dei sequestri preventivi d’urgenza al gip.
IGOR MAJ, 14ENNE MORTO: VIDEO SOTTO ACCUSA OSCURATI
L’inchiesta aperta e relativa alla morte del 14enne Igor Maj al momento prevede il reato di istigazione al suicidio a carico di ignoti. Spetterà agli inquirenti valutare se la stessa accusa sarebbe applicabile alla morte del ragazzo. Nel video sotto accusa, vengono presentate le varie sfide, tra cui il gioco blackout, presentate come “pericolosissime”, sebbene non manchi la descrizione dettagliata, fase per fase. Interpellato dall’Agenzia di stampa Ansa, Luca Bernardo, direttore Casa pediatrica Fatebenefratelli-Sacco e responsabile Coordinamento nazionale cyberbullismo ha commentato la vicenda asserendo: “Da anni chiediamo un patto educativo tra genitori, scuola e web. Oggi non è più rinviabile. I colossi del web non fanno nulla per evitare di indicizzare migliaia di contenuti dove spopola l’illegalità. I minori, soprattutto, non sono minimamente tutelati”. Secondo l’esperto, i colossi del web farebbero i “Ponzio Pilato” della situazione, “e intanto le sfide mortali sono in aumento e molte arrivano da oltreoceano”, dice.