Mentre l’Unione Europea si schiera a fianco dell’Unione Africana, scagliatasi contro il Ministro Matteo Salvini che avrebbe definito gli immigrati degli “schiavi” nel corso della recente conferenza a Vienna, si valutano le possibili conseguenze di una crisi diplomatica che tuttavia il diretto interessato ha provato a minimizzare, parlando di una errata traduzione dal francese e ribadendo che non ha alcuna intenzione di chiedere scusa all’organizzazione panafricana. Peraltro non è la prima volta che i vertici europei di Bruxelles sono costretti a prendere posizione a favore della UA dopo alcune improvvide dichiarazioni, come nel caso dello scorso gennaio quando Donald Trump definì alcune Stati africani “dei cesso di paesi” e in particolar modo quelli protagonisti dei più massicci flussi migratori. Come nell’episodio succitato che ha avuto come protagonista Salvini, la UA si è detta sconcertata e, secondo fonti vicine all’organizzazione, potrebbero essere presto messe in atto delle ritorsioni non solo dal punto di vista economico ma anche dei rapporti diplomatici: da qui l’immediato intervento dell’UE che ha ricordato come l’Africa sia un partner strategico e ricordando più volte l’importante ruolo della cooperazione tra i due continenti. (agg. di R. G. Flore)



EUROPA RINCARA LA DOSE E ATTACCA IL MINISTRO

Non solo l’Unione Africana ma anche la ben più nota Unione, quella Europea, se la prende con Salvini dopo il vertice della scorsa settimana a Vienna. «La nostra posizione nei confronti dell’Africa è abbastanza chiara. Il presidente ne ha fatto una pietra angolare del suo discorso sullo Stato dell’Unione (Jean Claude Juncker) la scorsa settimana insistendo sul fatto che ciò che vogliamo è una partnership con l’Africa e questo su base di uguaglianza», ha spiegato una portavoce della Commissione, Natasha Bertaud. Gli era stata fatta la domanda sul comunicato dell’Unione Africana in piena rivolta contro Salvini e di certo la Commissione non ha voluto spezzare una lancia a favore del Ministro italiano, anzi: «L’Ue vuole arrivare a una cooperazione rafforzata sul commercio, lo sviluppo e altro». Ergo, “siamo tutti uguali”, altro che schiavi. Ma Salvini continua a ribadire che l’intero caso creato è solo un grande fraintendimento.. (agg. di Niccolò Magnani)



REPLICA SALVINI: “INTENDEVO DIFENDERE I PROFUGHI”

Ci aveva pensato prima il Viminale, poi lo stesso Salvini – a domanda richiesta in una conferenza stampa di qualche ore fa – ha voluto precisare sul caso dei presunti “insulti” lanciati contro i migranti, dando la propria versione dei fatti. «Mi limiterò a rimandare il comunicato di qualche giorno fa, per smentire qualsiasi equiparazione tra immigrati e schiavi», spiega in un primo momento il Ministro degli Interni, salvo poi completare il ragionamento «C’è qualcuno in Europa che li usa davvero come schiavi ma io volevo difendere i profughi e che l’immigrazione di massa equivale a importare nuovi schiavi». Per Salvini, date queste premesse, non v’è nulla di cui scusarsi; in merito però alle accuse ricevute dall’Unione Africana, e non solo, il leader della Lega prova a concludere con un semplice “nota bene”, «Non ho niente di cui scusarmi, qualcuno non è stato in grado di leggere o di ascoltare quello che c’era da leggere e ascoltare. Mi resta il dubbio che a questo organismo sia arrivata una traduzione in francese non corretta». (agg. di Niccolò Magnani)



“RITIRI CIÒ CHE HA DETTO SUBITO”

Nonostante la precisazione dell’ufficio stampa del Viminale, nuove polemiche sulle parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini sui migranti nel corso del vertice di Vienna. L’Unione Africana si è scagliata contro il vice premier italiano e ha sottolineato che i migrati non sono schiavi, chiedendo pertanto di ritirare l’affermazione. Nel lungo comunicato pubblicato sul sito internet, l’organizzazione ha sottolineato: “La storia, la geopolitica e il futuro dell’Africa e dell’Europa sono così interconnessi che i due continenti non possono essere legati. L’attuale “crisi migratoria” in Europa offre un’opportunità per Africa e Europa di dialogare non solo sulle questioni migratorie, ma anche su una più ampia cooperazione sullo sviluppo dei due continenti. Pertanto, il dibattito sulla migrazione e sullo sviluppo dovrebbe sempre più avvenire nel contesto del dibattito sullo sviluppo socio-economico del continente e non come una questione separata che risponde alla “crisi migratoria” in Europa”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

UNIONE AFRICANA CONTRO SALVINI

Migranti, Unione Africana contro Matteo Salvini: “Non sono schiavi”. Attraverso un comuinicato pubblicato tramite il proprio sito internet, l’organizzazione internazionale ha espresso “sconcerrto” per le dichiarazioni del ministro dell’Interno: “Nel corso della recente conferenza a Vienna, Salvini ha paragonato gli immigrati africani agli schiavi”. Dichiarazioni che non sono passate inosservato all’Unione Africana, che ha evidenziato: “Chiediamo al vice premier italiano di ritirare la sua sprezzante affermazione sui migranti africani”. Nuove polemiche sulle parole del segretario federale della Lega, frutto di un’incomprensione: già negli ultimi giorni Salvini ha chiarito a più riprese la sua posizione, sottolineando di non aver definito “schiavi” i migranti, ma tutt’altro. “Non abbiamo l’esigenza di avere nuovi schiavi”, il commento incriminato, però estratto da un ragionamento più ampio che ha portato anche all’accesso scontro con il ministro degli Esteri del Lussemburgo.

LA REPLICA DI MATTEO SALVINI

Come riportato dai colleghi di Rai News, l’ufficio stampa del ministro dell’interno è intervenuto per fare chiarezza sulla polemica innescata, evidenziando il reale riferimento di Salvini: “è necessario smentire seccamente alcune ricostruzioni della stampa internazionale, secondo le quali il ministro Salvini avrebbe definito ‘schiavi’ gli immigrati africani. Come è facilmente verificabile dai numerosi video e dalle dichiarazioni del ministro, Salvini non ha mai insultato gli africani, ma anzi ha censurato l’idea di farli arrivare in Europa per costringerli a lavorare e/o a vivere in condizioni così degradate da ricordare, appunto, la schiavitù. Esattamente il contrario di quanto riportato da alcuni organi di informazione stranieri”. Una nuova polemica sul capitolo migranti, Salvini ancora sotto attacco…