E’ in corso l’autopsia di Richard Mulas, il bimbo di 7 anni morto annegato nella piscina di un residence a Orosei dove lavorava la madre. Si ripropone dunque per la seconda volta consecutiva questa estate un incidente mortale in una piscina, dopo quella della bimba rimasta incastrata in un bocchettone e annegata. In tutti e due i casi appare evidente la mancanza di personale di sorveglianza, piscine di alberghi e residence che normalmente non dispongono di un bagnino e in cui i villeggianti hanno accesso a loro rischio e pericolo. Soprattutto in casi di minori, tale mancanza di sorveglianza è gravissima. E’ da capire qual sia il regolamento, cioè se la presenza di un bagnino in tali strutture non sia obbligatoria. Certo è che i genitori non devono mai lasciare i minori da soli in tali ambienti (Agg. Paolo Vites)
IPOTESI DI OMICIDIO COLPOSO
La procura di Nuoro ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo per la morte del piccolo Richard Mulas, il bambino di 7 anni annegato nella piscina del residence di Orosei nel quale lavora la madre. Come spiega Fanpage, non si sa ancora se ci siano o meno dei nomi iscritti nel registro degli indagati e per quali esatti reati. A quanto pare i carabinieri avrebbero già esaminato i bocchettoni di filtraggio in uno dei quali il piccolo avrebbe messo inavvertitamente una mano nel tentativo di recuperare il pallone con il quale stava giocando, restandovi però incastrato e annegando. Non è ancora chiaro se questi avessero o meno delle griglie di protezione, alla luce della tragedia che si è consumata. Dai primi accertamenti, sul corpo di Richard sarebbero state trovare delle piccole ferite ed ecchimosi soprattutto sul braccio e che potrebbero essere i segni del tentativo vano di liberarlo. Sul corpo del bambino, morto sotto gli occhi della madre, sarà ora effettuata l’autopsia che chiarirà almeno l’aspetto legato alle cause del decesso. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
VOLEVA RECUPERARE LA PALLA
Il piccolo Richard, appena 7 anni, stava giocando a bordo piscina, nel residence di Orosei dove lavora la madre, quando il pallone è scivolato in acqua. Per questo sarebbe entrato in piscina con l’intento di recuperarlo ma il gioco sarebbe finito in un bocchettone di filtraggio. Ecco il motivo per il quale il piccolo avrebbe infilato una mano nel bocchettone restando però fatalmente incastrato. A riportare questa ricostruzione con nuovi dettagli choc è oggi Fanpage.it che spiega come ad accorgersi poi del dramma che stava per accadere sarebbe stata proprio la madre. Affacciandosi da una finestra del residence in cui lavora, si sarebbe accorta della sparizione del figlio. Il timore si è presto trasformato in vero incubo dopo aver visto la sagoma del piccolo figlio in acqua. Quindi si è precipitata giù mentre un turista si è mobilitato intervenendo prontamente nel tentativo di salvare Richard. Quando il bimbo è riemerso, però, già non respirava più. Un’ora di operazioni di rianimazione non è bastata a salvare la vita al bimbo, morto annegato per tentare di recuperare il suo gioco. Ora occorre fare luce sulle possibili responsabilità. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA DINAMICA DELLA TRAGEDIA
Quando è riemerso, forse già morto, sono seguite le grida e la gara per tirarlo fuori. Ma per Richard Mulas non c’è stato nulla da fare. I sanitari hanno provato a rianimarlo ma poi si sono arresi al fatto che era deceduto. A morire un bambino di 7 anni, padre sardo e madre sudamericana che oggi lavorava nel residence. Sono partite subito le indagini per chiarire la dinamica di questa tragedia, l’ennesima peraltro avvenuta in piscina. Sono molti i punti oscuri di questa vicenda: dal fatto che il bambino fosse solo, visto che la madre stava lavorando, al motivo per il quale la mano sarebbe rimasta bloccata nel bocchettone, impedendogli di risalire. In questo caso la macchina dei soccorsi è scattata subito, ma per il bambino di 7 anni non c’è stato nulla da fare. La comunità di Orosei, in Sardegna, è sotto choc per quanto accaduto oggi, ancor di più lo sono comprensibilmente i genitori del piccolo. (agg. di Silvana Palazzo)
QUEL POST DELLA MAMMA…
La mamma stava lavorando nel residence quando si è tuffato da solo in piscina. Richard Mulas, questo il nome del bambino di 7 anni morto annegato in una piscina di un residence a Orosei, avrebbe inavvertitamente infilato la mano nel bocchettone dell’aspirazione, restando bloccato sul fondo della vasca. Ora i carabinieri stanno cercando di ricostruire tutta la vicenda. Come riportato dall’Ansa, la madre del piccolo lavora nella struttura ricettiva. Il piccolo si sarebbe tuffato senza che nessuno si accorgesse di nulla, ma un turista si è accorto di lui in acqua e si è tuffato per soccorrerlo. Richard però era già privo di sensi. È scattato subito l’allarme: sul posto sono accorsi i medici del 118 che hanno provato per rianimarlo per più di un’ora senza successo. Erano passati pochi mesi dal bellissimo post della madre che su Facebook aveva scritto una dedica all’amato figlio: «La mia ragione di vivere sono le piccole cose che rallegrano l’anima e lo spirito. Dio ti benedica il mio bebè». (agg. di Silvana Palazzo)
LA PRIMA RICOSTRUZIONE
Era residente in Ogliastra il bimbo di 7 anni morto oggi in una piscina di un residence a Orosei, nel Nuorese, mentre giocava con alcuni amichetti. Il Messaggero riporta nuovi dettagli della tragedia consumatasi intorno a mezzogiorno: il piccolo, Richard Mulas, si trovava nella piscina usata dai clienti del residence Gli ulivi e Il rifugio in via del Mare e dopo essersi tuffato da solo avrebbe infilato la mano nel bocchettone senza però riuscire più ad estrarla. I turisti si sarebbero subito attivati tentando di aiutare il bambino ma all’arrivo dei soccorritori era ormai troppo tardi. La madre della vittima, una dell’Ecuador, lavorava nel residence. Ora occorre capire se fosse previsto o fosse attivo al momento della tragedia un servizio di sorveglianza con la presenza di un bagnino. Accertamenti saranno eseguiti anche sul funzionamento del bocchettone e sullo stato di manutenzione degli impianti. Insomma, la domanda sembra essere ancora una volta la medesima: la tragedia poteva forse essere evitata? (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“RISUCCHIATO DA BOCCHETTONE”
Ennesima tragedia in piscina: ancora una volta vi raccontiamo di una drammatica morte in vasca. Intorno alle 12 di oggi un bambino di 7 anni è annegato mentre stava giocando nella piscina di un hotel di Orosei, nel Nuorese. Il piccolo stava giocando con alcuni amichetti in piscina quando è avvenuto l’incidente: pare che abbia infilato la mano in uno dei bocchettoni della piscina restando incastrato. Ma spetterà ai carabinieri, chiamati dai genitori del bambino e dai responsabili dell’hotel, ricostruire la vicenda. Importanti saranno le testimonianze di chi ha assistito alla tragedia. Solo pochi giorni fa un episodio simile: era il 22 agosto quando due ragazzi sono annegati in piscina durante una festa tra amici. Era il 12 luglio invece quando a Sperlonga una ragazza di 13 anni è morta in una piscina di un hotel perché risucchiata da una delle bocchette di aspirazione della piscina. (agg. di Silvana Palazzo)
BIMBO ANNEGATO IN PISCINA: MANO NEL BOCCHETTONE
Tragedia in Sardegna dove un bambino di 7 anni è morto annegato nella piscina di un hotel a Orosei, in provincia di Nuoro, sulla costa centro orientale dell’Isola. A riportare la notizia drammatica è il quotidiano Il Messaggero nell’edizione online che rivela come il dramma sia avvenuto intorno a mezzogiorno di questa domenica 2 settembre, nell’albergo di via Lungomare dove stava giocando con altri bambini. Secondo le primissime informazioni, all’improvviso sarebbe stato visto risalire dalle acque della piscina il corpo del piccolo. Subito dopo il fatto è stato lanciato l’allarme che ha portato sul posto i soccorritori del 118 ma nonostante i tentativi di rianimare il bimbo siano andati avanti per quasi un’ora purtroppo non c’è stato nulla da fare. Tutti gli accertamenti del caso sono ora stati affidati ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Sul posto anche il medico legale ed il pm di turno.
TRAGEDIA IN SARDEGNA
Dai primi dettagli relativi alla tragedia avvenuta oggi in Sardegna e nella quale un bambino di 7 anni è morto annegato nella piscina di un hotel, pare che il piccolo stesse giocando con altri amichetti quando, per cause ancora tutte da accertare, il suo corpicino è stato visto riemergere dall’acqua facendo scattare i soccorsi che però si sono rivelati vani. L’Unione Sarda nella sua versione online spiega che il piccolo, figlio di un uomo sardo e di una donna ecuadoregna, avrebbe infilato la mano in un bocchettone della piscina ma sarebbe rimasto incastrato. I presenti si sarebbero subito mobilitati ad aiutare ad estrarre il bambino dall’acqua in attesa dell’arrivo del personale del 118. Sul posto, allertati dai genitori della piccola vittima e dal personale dell’hotel sono poi giunti anche i Carabinieri che hanno avviato gli accertamenti a partire dalla raccolta delle prime testimonianze, nel tentativo di ricostruire in breve tempo l’intera dinamica.