Da oggi il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, noto con il nomignolo di Capitano Ultimo, non ha più diritto alla scorta di cui godeva da quando, nel 1993, arrestò Totò Riina. A decidere così l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale. Questa sera De Caprio ha organizzato una serata alla Casa Famiglia Capitano Ultimo a Roma: “una serata per ricordare l’esempio di un combattente abbandonato nella lotta alla mafia, lontano dai palazzi del potere, con la gente umile, con le famiglie”. Oggi 3 settembre infatti cade anche l’anniversario dell’uccisione del generale Dalla Chiesa e della moglie. Nel dettaglio, la scorta di cui De Caprio era quella definita di quarto livello, il più basso, un’auto non blindata e  un poliziotto di scorta. In una serie di post tutti con la sigla “no mobbing di stato, il militare sfoga la sua rabbia per la decisione, mentre ringrazia gli oltre 10mila firmatari della petizione change.org per il mantenimento della tutela (Agg. Paolo Vites)



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