Se non è un’Opa, poco ci manca: secondo quanto racconta oggi il Tempo, Matteo Salvini nel pensare al nuovo soggetto politico di centrodestra – sempre qualora il Tribunale del Riesame dovesse bloccare tutti i fondi della Lega – vorrebbe prendersi l’elettorato azzurro senza minimamente (o quasi) prendersi in carico anche gli eletti di Forza Italia. Salvini vuole portare nella nuova Lega, «semmai chi in questi anni ha lavorato nei territori, montato banchetti, portato la Lega in luoghi impensabili fino a qualche tempo fa», mentre per i colonnelli di Berlusconi non vi sarebbe più spazio. Il concetto è semplice: niente big, solo giovani o importanti uomini e donne delle rappresentative locali di Forza Italia e del Centrodestra cosiddetto “moderato”. «Non c’è posto per chi immagina la Lega come un treno su cui salire», spiega al Tempo Francesco Zicchieri, deputato e coordinatore laziale, che in queste settimana ha già portato nella Lega alcuni ex di Fratelli d’Italia: «stiamo facendo fronte a tante richieste da parte di esponenti di Forza Italia», spiega il salviniano che incarna l’intenzione “nazionale” di un partito che cambierà molto, ancora, nei prossimi mesi. (agg. di Niccolò Magnani)



IL “PIANO” ELEZIONI DI SALVINI

Da più ambienti del Centrodestra, anche molto vicini alla Lega, la possibilità che nel 2019 si vada ad Elezioni anticipate non è così da allontanare come ipotesi: il “caso” dei fondi da 49 milioni potrebbe essere solo uno degli step per portare Salvini ad osare la carta delle Politiche, sia “da solo” che con un partito unico del centrodestra. Come spiega Il Giornale quest’oggi in edicola, «L’identikit del nuovo soggetto (che non si chiamerà «Lega nazionale», anzi riguardo al nome si ragiona anche sulla necessità di far sparire completamente la parola «lega» per non avere problemi di «continuità» in ambito giudiziario) è un puzzle che non è difficile da comporre. La nuova creatura avrà un carattere squisitamente nazionale. Lo stesso doppio binario Lega e Noi con Salvini è già di fatto superato». La “via di fuga” viene preparata da Giorgetti e Raffaele Volpi, Sottosegretari a Presidenza del Consiglio e Difesa, rispettivamente: la doppia sfida di superare i problemi economici e di rilanciare ulteriormente la già positiva considerazione dell’elettorato in Matteo Salvini potrebbe realmente portare nel giro di qualche mese una “rivoluzione copernicana” con un nuovo partito e un Governo in rotta di collisione verso nuove Elezioni. (agg. di Niccolò Magnani)



ADDIO ALLA “VECCHIA” LEGA? IL CASO-CASERTA

Caserta non è l’Italia ma la situazione che sta avvenendo nel capoluogo campano ha degli echi molto simili agli screzi e al possibile futuro nella complessa (e vasta) casa del Centrodestra. Il coordinatore provinciale della Lega, Salvatore Mastroianni, ha nelle scorse ore rilanciato una forte polemica contro gli ex alleati di Forza Italia con i quali ha combattuto dallo stesso fronte nelle recenti Elezioni Amministrative: «Paolo Russo è uomo di spirito, non se la prenderà quindi se, sulla scorta delle sue citazioni dotte – ha parlato, scomodando il grande poeta, di grida manzoniane – noi si invochi, tanto per restare al tema del.romanticismo, uno degli elementi caratterizzanti la poetica del Manzoni compendiato nella massima “siate coevi col vostro tempo», spiega il coordinatore che manifesta una diversa visione ormai su tutti i principali temi locali, seguendo però la falsa riga del problema nazionale in casa Cdx. FI viene considerata “vuota di idee e di voti”, con la Lega invece in continua ascesa anche dovessero intervenire problemi ingenti come il blocco dei fondi e il susseguente nuovo partito in casa Salvini: «Russo deve prendere atto che viviamo una stagione nuova, scandita dalla grande avanzata della Lega, dalla grande credibilità di Matteo Salvini, e da un protagonismo che riconsegnerà anche ai cittadini campani il primato della buona politica e di una classe dirigente all’altezza», conclude Mastroianni. (agg. di Niccolò Magnani)



LO STRANO SILENZIO M5S

Il 5 settembre ne sapremo di più ma di certo è da segnalare in questi giorni convulsi per il futuro della Lega il totale (o quasi) silenzio del “compagno” di governo, Movimento 5 Stelle: nelle principali interviste e interventi di queste ore, né Di Maio, né gli altri ministri, né tantomeno il “pasionario” Di Battista che pure oggi è tornato alla carica parlando anche di Salvini, hanno accennato al nodo del Riesame sul problema dei fondi Lega. Quei 49 milioni potrebbero cambiare le sorti del Governo, almeno nel breve periodo, eppure dalle zone di Rousseau e simili ancora non volano “mosche” sula vicenda dei fondi da restituire del Carroccio che bloccherebbe ogni azione politica, come ammesso dallo stesso Giorgetti. Questo significa che, al momento, il Governo tiene con i grillini che restano “leali” agli alleati, probabilmente però chiederanno qualcosa in cambio: maggior spazio nella Manovra? Più importanza al reddito di cittadinanza o alle misure sulla Riforma Fornero? Al momento ancora non è dato saperlo, ma di certo qualcosa accadrà nei prossimi giorni sull’asse Via Bellerio e Casaleggio Associati.. (agg. di Niccolò Magnani)

LE MOSSE DI SALVINI VERSO LA “NUOVA” LEGA

Mentre le parole del pm Cozzi hanno “rinfocolato” la polemica e attesa attorno alla decisione del Tribunale del Riesame, è ovvio che tanto la Lega quanto lo stesso Salvini stiano studiando tutte le mosse per non farsi trovare impreparati laddove il sequestro di fondi avvenga in maniera perentoria. Secondo Libero Quotidiano, uno dei momenti chiave per capire quale potrà essere il futuro del Carroccio sarà il possibile congresso fondato del nuovo soggetti politico che ha in mente il vicepremier: «andrebbe a prendere il posto della Lega proprio per sottrarsi ai sequestri della magistratura, da tenersi con un ragionevole anticipo sulle elezioni Europee della primavera 2019», come del resto in qualche modo “suggerito” indirettamente da Cozzi. Secondo e decisivo momento per la Lega saranno però le Elezioni Europee: con l’obiettivo noto di conquistare quanti più voti possibili nell’alveo del centrodestra (togliendoli a Forza Italia, per inciso) sarà proprio quell’appuntamento ad indicare l’ambizione e la tenuta maggioritaria del partito di Salvini, qualsiasi esso sarà. Come riporta ancora Libero, «Il progetto non prevede accordi con soggetti locali o liste civiche, ma l’idea è quella di raccogliere elettorato più che dirigenti e parlare più alla gente che agli apparati». (agg. di Niccolò Magnani)

“LIMITE A SEQUESTRI SE LEGA CAMBIA NOME”

Fondi Lega, il pm Cozzi: “Se cambia nome, limite ai sequestri”, nuovi aggiornamenti su una delle vicende politiche più calde degli ultimi giorni. Mercoledì prossimo il Tribunale del Riesame di Genova è chiamato alla Cassazione sul sequestro dei 49 milioni di euro al Carroccio, ovvero il prezzo della truffa sui rimborsi elettorali tra il 2008 e il 2010. Ricordiamo che un anno fa, a luglio, Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito erano stati condannati in primo grado. Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, il procuratore Francesco Vozzi ha commentato: “Se verrà accolta la linea della Cassazione cosa accadrà? Si procederà con i sequestri fino a quando ci saranno somme disponibili sui conti della Lega. E se le difese impugneranno l’ordinanza, dovremo attendere la Cassazione? Sì, secondo un certo indirizzo“.

FONDI LEGA, PARLA IL PM COZZI

Nonostante il possibile ok del Tribunale del Riesame, non è detto che i fondi vengano sequestrati subito: “No, tutt’altro, anche perché la giurisprudenza sul punto non è uniforme. E prevale l’indirizzo che occorra attendere la decisione della nuova Corte Suprema nel caso di sequestri preventivi finalizzati alla confisca, cioè quello di cui parliamo. Bisogna anche tener conto che è in corso un processo d’appello (quello contro Bossi e il tesoriere Belsito rispetto al quale è nato il sequestro, ndr) che potrebbe portare a un’assoluzione, sentenza che farebbe cadere il sequestro”, sottolinea Cozzi. “Direi di no”, il commento di Cozzi sulla possibile chiusura immediata del Carroccio, con il procuratore di Genova che ha aggiunto sulla possibile creazione di un nuovo partito: “Di fronte a un nuovo soggetto giuridico completamente autonomo, non potremmo fare nulla rispetto ai versamenti futuri. Anche se il neonato partito è erede del precedente dal punto di vista ideologico e politico. Bisogna sempre valutare la continuità giuridica per procedere e in questo caso salterebbe”.