Secondo la Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, l’aggressione agli agenti penitenziari nel carcere di Prato non solo è un atto di forte gravità perché ha messo in pericolo la vita di poliziotti in servizio: «Chiediamo al governo di tenere Fede agli impegni presi in campagna elettorale dalla sua maggioranza verso questi autentici eroi, intervenendo tempestivamente con aumenti degli organici e degli stipendi e con dotazioni adeguate a una Nazione come la nostra». Dopo aver fatto gli omaggi e la vicinanza sentita agli agenti feriti e a tutto il corpo della Polizia Penitenziaria, la Meloni ha aggiunto che ormai il lavoro nelle carceri «assume condizioni divenute disumane. Fratelli d’Italia ha già presentato le sue proposte in materia ed è pronta a garantire il suo sostegno al governo se, come speriamo, vorrà intervenire quanto prima». Sotto il profilo delle indagini su quanto successo dentro il carcere di Prato ancora non vi sono importanti aggiornamenti, con l’agente che resta ferito grave ma non in serio pericolo della vita: ad andare nel dettaglio sarà ora la Procura che dovrà anche verificare la possibile ipotesi di una aggressione in seguito al rifiuto di una funzione religiosa. (agg. di Niccolò Magnani)



GLI AVEVANO NEGATO L’ACCESSO ALLA S.MESSA

Versa in gravi condizioni uno dei quattro poliziotti penitenziari aggrediti violentemente da un detenuto sudamericano nel carcere di Prato nella mattinata di oggi, domenica 2 settembre. Uno degli agenti è stato ferito alla gola con dei colpi di lametta. Lo denuncia il segretario generale dell’Osapp, Leo Beducci, spiegando comunque che nonostante la gravità delle lesioni non sarebbe in pericolo di vita. Solo contusioni invece per gli altri tre. Il detenuto in passato è stato protagonista di altri atti di violenza, infatti ha subito vari spostamenti in diversi istituti di pena. Secondo il Messaggero, non oggi non gli sarebbe stato consentito l’accesso alla funzione religiosa per le incompatibilità con altri detenuti: questa la ragione della rabbia scatenata nei confronti dei poliziotti. Inoltre, secondo l’Osapp, già ieri sera si erano verificati scontri tra gang rivali all’interno del carcere della Dogaia. (agg. di Silvana Palazzo)



PRATO, AGENTE FERITO CON LAMETTA IN CARCERE

Gravi disordini questa mattina nel carcere di Prato, dove un uomo ha aggredito quattro agenti della polizia penitenziaria con una lametta. Come riferiscono i colleghi dell’edizione online de Il Messaggero, citando l’Osapp, l’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria, il carcerato ha colpito alla gola un uomo delle forze dell’ordine: questi è stato trasportato presso l’ospedale vicino per ricevere le cure adeguate e fortunatamente non è in pericolo di vita anche se le conseguenza sarebbero potute essere ben più gravi. A scatenare l’ira del carcerato alcuni disordini avvenuti nella serata di ieri fra gang rivali, ma l’aggressore era già noto per episodi di questo tipo, avendo subito vari trasferimenti in passato.



LA DENUNCIA DEL SEGRETARIO OSAPP

Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, commenta così quanto accaduto: «Si tratta dell’ennesimo episodio in cui i poliziotti penitenziari devono affrontare del tutto a mani nude i soggetti più violenti. Purtroppo, mentre i Poliziotti Penitenziari non possono utilizzare nessun strumento a propria difesa i detenuti hanno spesso a disposizione un vero e proprio arsenale costituito da strumenti quali spranghe, lamette, fornellini, coperchi di scatolette e carrelli». Beneduci si rifà all’introduzione del taser di cui da oggi saranno dotati polizia, carabinieri e guardia di finanza. «E’ assurdo immaginare – prosegue – che mentre altre forze di polizia sperimentano del tutto legittimamente Taser elettrici e spray al peperoncino gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria sono lasciati completamente inermi al’interno delle sezioni detentive».