Delitto Pontelangorino, figlio potrebbe ereditare beni dei genitori: grande dibattito a Storie Italiane sulla vicenda giudiziaria. La vicenda è purtroppo nota a tutti: lo scorso 10 gennaio 2017 Ferrara il sedicenne Riccardo Vincelli, insieme all’amico Manuel Sartori, uccise a colpi d’ascia il padre Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni. All’epoca dei fatti il figlio della coppia aveva sedici anni, mentre l’amico di infanzia ne aveva diciassette. Il giovane aveva dei dissidi con la famiglia: il ristorante dei genitori era chiuso per ferie e aveva un maggiore controllo del figlio. Riccardo aveva premeditato di eliminare la madre e il padre per togliersi il problema e, per pochi soldi, ha convinto l’amico a compiere materialmente il delitto. E ora potrebbe ereditare tutti i beni della coppia sulla base della legislazione attuale…



BABY KILLER EREDITA BENI DEI GENITORI UCCISI?

Lo scorso 12 settembre 2018 la sezione minorenni della Corte di Appello di Bologna ha confermato le condanne a diciotto anni per i due ragazzi accusati dell’omicidio premeditato. E fa molto discutere, come accaduto per il caso Carretta, l’ipotesi che il diciassettenne possa raccogliere l’eredità dei genitori b brutalmente ammazzati. Intervenuta a Storie Italiane, il magistrato Ines Pisano ha commentato: “E’ anche compito della giurisprudenza aiutare il legislatore a cambiare le leggi. Fino a febbraio 2017 era automatico, pensiamo al caso di Carretta, ma ora le cose sono cambiate. Questi ragazzi erano minorenni e il giudice ha discrezionalità per legge: deve decidere se il minorenne è imputabile o meno”. Questo, invece, il giudizio dell’avvocato Cassani: “Prima potevi ereditare quello che volevi ora il pm può congelare o sospendere l’eredità. Poi si aspetta il terzo grado di giudizio, con lo Stato che ha interesse ad agire che ti applica la sanzione”.

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