La camera ardente di Inge Feltrinelli è stata aperta alle 10 di questa mattina nella Sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune. Come svela l’Ansa, all’ingresso della camera ardente c’è una foto di Inge Feltrinelli sorridente e la scritta “i libri sono tutto i libri sono la vita. Seguiremo il suo esempio. È una promessa! Gruppo Feltrinelli”. Al riparo da occhi indiscreti e dalle telecamere, i primi a salutare la regina editoriale mondiale sono stati il figlio Carlo, con i nipoti Giacomo e Giovanni, il sindaco di Milano, Beppe Sala, i giornalisti Gad Lerner e Natalia Aspesi, la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, gli scrittori Paolo Rumiz e Marco Missiroli. Tantissime le personalità che, in queste ore, stanno salutando la Feltrinelli e che le riserveranno un addio commosso. Il feretro di Inge Feltrinelli è coperto dai fiori arancione e giallo. Un ultimo saluto commosso quello che la città di Milano ha rivolto ad Inge Feltrinelli (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



“IL MIO ASPETTO MI HA APERTO TANTE PORTE”

Con la morte di Inge Feltrinelli scompare una pagina importantissima dell’editoria mondiale. La Feltrinelli è stata una donna che ha avuto tutto dalla vita, dal successo ai viaggi fino ad una famiglia. Nel corso della sua vita è sempre stata una donna molto affascinante. La bellezza l’ha quindi aiutata a raggiungere i suoi obiettivi? A tale domanda rispose la stessa Inge Feltrinelli in un’intervista rilasciata nel 2013 a Vanity Fair. “Ero piccola, magra e sexy: dicevano che ero un misto tra Audrey Hepburn e Leslie Caron. Il mio aspetto mi ha aperto le porte, ha abbassato le diffidenze. Come quando sono arrivata a Milano, nel 1959, come terza moglie di Giangiacomo Feltrinelli. La gente era sospettosa, e poi erano anni in cui essere tedesco non era facile. Però sono piaciuta alla moglie di Elio Vittorini che, grazie alle sue cene a base di cassoeula, mi ha fatto conoscere persone interessanti. Così è iniziata la nostra vita sempre al massimo, sempre con la quinta inserita”, raccontava. Insieme al marito, Inge Feltrinelli ha scritto pagine importanti per l’editoria. Nonostante tutto, la sua vita non è stata raccontata in un libro, ma in un film: “È tutta colpa di mio figlio Carlo. Ma io ho troppo rispetto per chi scrive davvero, e mi sono sempre rifiutata. Allora Carlo ha aggirato l’ostacolo rendendomi protagonista di questo documentario: ho parlato per ben 14 ore davanti alla telecamera”, raccontava sempre a Vanity Fair (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



“I GENITORI DELLE MIE AMICHE ERANO NAZI”

Per la pelliccola di Simonetta Fiori e Luca Scarzella, Inge Feltrinelli, regina dell’editoria, ricordava la sua infanzia in Germania e l’orrore del nazismo: “Mi ricordo molto bene, sulla strada della caserma dove vivevamo, io andavo in bicicletta a scuola. Salivo sulla collina e  prima della collina c’era un campo di prigionieri russi. Io sentivo la puzza di questo campo, una puzza di povertà, una puzza infernale. A scuola ci hanno fatto vedere tutti i campi, la gente sentiva il fumo della morte. Io ho visto i genitori delle mie amiche a Weimar, erano tutti nazisti. Perché nessuno ha mai detto nulla? Anche questa borghesia… tutta gente per bene che non sapeva nulla. Non potevano non sapere nulla. Sono molto felice di aver avuto questa gioventù in queste due parti, tra sogno e brutalità vera”. (Agg. Camilla Catalano)



“COME MERYL STREEP IN THE POST”

Poche persone meglio di Romano Montroni possono definire la personalità di Inge Feltrinelli, la regina dell’editoria morta oggi all’età di 86 anni. Intervistato dall’Huffington Post, l’uomo a capo per 40 anni delle librerie Feltrinelli dichiara:””In ‘The Post’ di Spielberg Meryl Streep, nel ruolo dell’editrice del Washington Post, va avanti contro il parere di tutti e pubblica l’inchiesta scandalo sul Vietnam, contro l’intera Casa Bianca. Inge era così. Quando credeva a una cosa non si faceva fermare da nessuno. E aveva un’intuizione straordinaria, non ha mai sbagliato un autore su cui ha puntato”. Montroni, che nella propria autobiografia si definisce “libraio per caso”, ricorda:”La prima volta che incontrai Inge era il 1963, a Bologna. vevo 23 anni, Inge una ragazza impossibile da dimenticare. Bellissima e di una simpatia contagiosa. Sempre stata molto intelligente e arguta, non si poteva non restarne conquistati”. Secondo Montroni, Inge Feltrinelli “ha sempre avito le giuste intuizioni, e tutti gli autori – che per essere pubblicati dovevano passare una selezione ferrea – li ha portati su un palmo di mano. Era fantastica, fantastica. Senza eguali nel mondo dell’editoria”. (agg. di Dario D’Angelo)

BARICCO, “ERA UN MITO”

A parlare oggi di Inge Schönthal Feltrinelli, l’ultima vera grande regina dell’editoria internazionale è stato anche Alessandro Baricco, intervenuto a Radio Capital. “Io prima l’ho conosciuta come un mito, una donna che esisteva ma io non la conoscevo, era per me un personaggio sullo sfondo che viveva in questa luce un po’ leggendaria”, ha esordito, ricordando Inge. La vera conoscenza è avvenuta con l’arrivo del suo primo libro con Feltrinelli, Novecento, è lì Baricco ha rivelato di aver fatto una piacevolissima scoperta: “l’ho conosciuta ho scoperto una donna allegra, spiritosa, piena di forza, era più giovane di tutti noi che eravamo giovani allora”, ha dichiarato. Come rivela lo scrittore, una volta che avevi l’opportunità di incontrarla, Inge non passava affatto inosservata. Parlando di lei come personaggio nel mondo editoriale, Baricco la definisce “fuori dal coro, l’unica che ti abbracciava, storpiava il tuo nome e non gliene fregava niente, raccontava aneddoti. Veniva da un altro pianeta”.  Spesso ospite d’eccezione alla scuola di scrittura Holden fondata dallo stesso Baricco, lo scrittore ha ammesso di essere spesso rimasto colpito proprio dalla “sua forza e la sua velocità nel capire subito quando c’era qualcosa di speciale”. Non solo aveva una voce bella ma, secondo Baricco, aveva “una luce”. Il suo nome sarà ricordato per essere riuscita a partecipare attivamente “alla modernizzazione dell’idea di impresa culturale”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

“VOLEVA CAMBIARE IL MONDO CON I LIBRI”

Amoz Oz scriveva di lei «Inge è un vero vulcano di idee, curiosità, gentilezza»: l’ultima vera regina dell’editoria italiana, protagonista dei salotti culturali degli ultimi 50 anni italiani. Per lei Giangiacomo Feltrinelli perse la testa, una donna che voleva cambiare il mondo con i libri e in parte ci è riuscita: «I libri sono tutto, i libri sono la vita”, ed è stata una vita circondata da libri, librai, editori, scrittori e lettori quella di Inge Schönthal Feltrinelli, Presidente della Casa editrice Giangiacomo Feltrinelli e icona della cultura del ‘900, che ci ha lasciati oggi all’età di 87 anni’», scrive la nota della compagnia dopo la scomparsa della piccola grande Inge. Su Facebook Barbara Palombelli ha scritto poco fa commossa che «Inge Feltrinelli era unica e sarà insostituibile. La incontravi ed eri invaso da una cascata di energia….Milano perde un suo punto di riferimento fondamentale». Secondo l’assessore alla Cultura in Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, l’impatto culturale di Inge Feltrinelli ha avuto enorme seguito anche in Europa: «Con la scomparsa di Inge Feltrinelli finisce l’epoca degli editori cosmopoliti che hanno dato un importante contributo alla rinascita dell’Europa dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale, creando uno spazio di circolazione del pensiero e delle idee, un’Europa ‘delle lettere’ senza confini. Rivolgo, anche a nome del presidente Attilio Fontana e dell’intera Giunta regionale, ai famigliari, in particolare al figlio Carlo, ai parenti e agli amici le più sentite condoglianze». (agg. di Niccolò Magnani)

PD, “PROGRAMMAZIONE RAI PER RICORDARLA”

L’ultima regina dell’editoria italiana e internazionale è morta: addio a Inge Feltrinelli, scomparsa all’età di 87 anni. E il Partito Democratico chiede una programmazione straordinaria della Rai per renderle omaggio, ecco le parole di Michele Anzaldi (Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi) su Facebook: “Sarebbe opportuno, giusto e rispettoso del Contratto di Servizio che la Rai mettesse in campo una programmazione straordinaria per ricordare Inge Feltrinelli, nel giorno della sua scomparsa. Una delle più grandi protagoniste della vita culturale italiana degli ultimi decenni, le cui intuizioni sull’editoria e sui circuiti librari hanno dato un contributo ineguagliabile al progresso culturale del nostro Paese, merita la giusta attenzione dal servizio pubblico radiotelevisivo. L’amministratore delegato Salini e tutte le strutture editoriali competenti facciano in modo che soprattutto i giovani possano conoscere una personalità così rilevante”. Queste, invece, le parole della dem Pina Picerno: “Se n’è andata #IngeFeltrinelli, editrice, fotografa e giornalista. È stata una grande protagonista della vita culturale del nostro Paese. Desiderava cambiare il mondo con i #libri. Difficile dimenticarla. #Feltrinelli #20Settembre”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

SALA: “LA VERA PROTAGONISTA DI MILANO”

E’ morta Inge Schoenthal Feltrinelli. La nota editrice ci ha lasciati a Milano, all’età di 87 anni, dopo una vita da protagonista nel mondo della cultura, dell’editoria, dell’arte e del sociale. Moltissimi coloro che hanno voluto dedicare un pensiero all’importante figura scomparsa, fra cui il sindaco di Milano, Beppe Sala. Il primo cittadino meneghino ricorda così una delle grandi protagoniste della vita del capoluogo lombardo: «Inge Feltrinelli è stata una vera protagonista della vita culturale e sociale della nostra città. Accolta come solo Milano sa fare, Inge ha condiviso valori, passioni e problemi del nostro essere comunità. Curiosa di temi e dotata di una intima allegria, ci ha dato anche molto assicurandoci una continua visione della vita culturale aperta al mondo. A me mancherà molto, ci legava una profonda stima ma, soprattutto, un grande affetto». La donna è scomparsa dopo una lunga malattia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

E’ MORTA INGE FELTRINELLI

Inge Feltrinelli è morta, addio alla regina dell’editoria: si è spenta nella notte la compagna di Giangiacomo Feltrinelli, che gestì la casa editrice da lui fondata a partire dal 1972. Nata a Gottinga il 24 novembre del 1930, Inge Feltrinelli è stata una fotografa e giornalista tedesca naturalizzata italiana: nata da genitori ebrei tedeschi immigrati dalla Spagna, ha iniziato la carriera da fotografa ad Amburgo: nel 1952 trascorre un lungo periodo a New York, ospite della pronipote di J. P. Morgan, e riesce a fotografare diverse personalità di spicco del mondo politico e non: da Winston Churchill a J. F. Kennedy, passando per Greta Garbo e Elia Kazan. Nel 1958 conosce Giangiacomo Feltrinelli, che sposa due anni più tardi e che affianca nella sua impresa editoriale: dopo il periodo di clandestinità e dopo la sua morte, a partire dal 1972 gestisce la sua casa editrice.

IL CORDOGLIO SUI SOCIAL

Elogiata e stimata per il suo lavoro in campo editoriale, Inge Feltrinelli nel corso degli anni ha ottenuto importanti onoreficenze e riconoscimenti: ricordiamo tra gli altri Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres – nastrino per uniforme ordinaria, Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres, Croce al Merito al nastro dell’Ordine al Merito di Germania – nastrino per uniforme ordinaria, Croce al Merito al nastro dell’Ordine al Merito di Germania, oltre la Laurea honoris causa conferitale dall’Università degli Studi di Ferrara. In questi minuti i social sono invasi da messaggi di cordoglio per la sua scomparsa. “Inge mancherá all’Italia migliore. Un grande, pur inutile abbraccio a GianGiacomo Feltrinelli. Coraggio”, le parole di Vittorio Zucconi, seguite da quelle dello scrittore Sandrone Dazieri: “Abbiamo perso Inge Feltrinelli, un faro della cultura mondiale. Un abbraccio al figlio Carlo e tutta la famiglia”.