Nel dibattito sul Ponte Morandi di Genova e su ciò che dovrà sorgere al suo posto dopo il crollo è intervenuto anche Antonio Ricci, l’autore di Striscia la Notizia. Alla conferenza stampa di presentazione della 31esima edizione del tg satirico, Ricci ha dichiarato:”Ho visto recentemente il progetto presentato sul blog di Beppe Grillo. Penso che Beppe abbia fatto uno scherzo all’amico Renzo Piano, perché il ponte che ha fatto vedere mi sembra una roba orribile, praticamente un “biscione bis”: un’enorme costruzione impattante che per 1,2 km attraverserebbe il Polcevera”. Il patron di Striscia si riferisce al progetto presentato dall’architetto Stefano Giavazzi, una sorta di “gabbia” in cui incastonare le arterie stradale e all’interno della quale collocare diverse altre attività (commerciali, ludiche, ecc.). Secondo Ricci, “abbiamo a Genova un architetto molto serio, Renzo Piano, che lavora con i migliori tecnici di tutto il mondo. Penso che, senza perdere tempo, la cosa più importante sia dare il lavoro a lui e farlo presto”. (agg. di Dario D’Angelo)
NUOVO VIDEO SULLE OSCILLAZIONI
La guardia di finanza che sta indagando sulle responsabilità del crollo del ponte Morandi, sta facendo luce su una serie di email spedite dai vertici di Autostrade e Spea, l’azienda che si occupa della manutenzione di strade e ponti. Emerge un quadro di scarsa fiducia da parte di Aspi nei confronti dei manutentori, ed in particolare, nelle “missive” scritte da Paolo Berti, direttore centrale operativo di Autostrade, e di Michele Donferri Mitelli, il responsabile maintenance. Entrambi sono indagati per il crollo dello scorso 14 agosto, e avevano rapporti diretti, come scrive Il Secolo XIX, con l’ad di Aspi, Giovanni Castellucci. Il destinatario era in particolare Antonini Galatà, ad di Spea (non indagato), a cui «venivano messe in discussione – scrive il Secolo – le garanzie fornite dai suoi uomini a seguito di un cedimento minore, non direttamente collegato alla tenuta dei tiranti del viadotto collassato, la cui rottura è ad oggi ritenuta la principale causa del massacro». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“CHI FA I CONTROLLI E’ INADEGUATO”
Emerge un nuovo dettaglio per certi versi raccapricciante, in merito alla gestione del ponte Morandi, il viadotto di Genova crollato il 14 di agosto. Stando a quanto riporta stamane Il Secolo XIX, quotidiano ligure, Spea Engineering, la società controllata da Autostrade per l’Italia incaricata della manutenzione delle strade, veniva considerata “inadeguata” dai massimi dirigenti di Aspi. La guardia di finanza ha esaminato una serie di email da cui emerge un quadro di scarsa fiducia nei confronti di chi avrebbe dovuto salvaguardare ponti, strade e gallerie, e di conseguenza, la sicurezza degli automobilisti italiani e non.
SPUNTA UN NUOVO VIDEO INQUIETANTE
C’è poi un secondo aspetto di questa vicenda: Aspi non si sarebbe dovuta limitare a mettere in dubbio le capacità di Spea, ma avrebbe dovuto approfondire la questione: «Il problema – spiega una qualificata fonte investigativa – è che in presenza di tali perplessità, l’azienda-madre a maggior ragione avrebbero dovuto approfondire, vista l’importanza degli screening condotti proprio da Spea». Intanto è emerso un nuovo video inquietante risalente al 30 giugno scorso, diffuso da Rainews24, in cui si evidenza come il segmento del ponte che è resistito al crollo, quello di Ponente, subì delle oscillazioni fino ad 11 centimetri al passaggio di camion. Peccato però che quei risultati siano stati esaminati solamente dopo il collasso. Clicca qui per il video della Rai