Della vita di Sant’Eustachio si sa davvero molto poco. Non ci sono testi sacri che parlano di lui se non alcuni leggendari e altre raccolte di autori minori. Secondo alcuni storici si tratterebbe di un personaggio di fantasia la cui storia è stata costruita mettendo insieme le narrazioni dei cantastorie del tempo. Secondo una leggenda molto nota, Eustachio era un cacciatore che un giorno era nei boschi e inseguiva un cervo. Stretta la bestia fra le sue frecce e un burrone, prima di scoccare quella finale, percepisce il cervo parlare che gli chiede il perché dell’inseguimento confessando di essere in realtà Gesù. Eustachio lo lascia libero e spaventato corre subito a casa dalla moglie per raccontare l’accaduto. La donna confessa allora di aver fatto un sogno molto simile la notte precedente. Il giorno dopo, in compagnia dei figli, si recano dal vescovo della città e chiedono il battesimo per avvicinarsi a Dio. Ovviamente non si hanno certezza sulla veridicità di questa leggenda ma la sua eco divenne talmente vasta da renderlo un santo molto popolare, tanto che nella città di Roma fu intitolato a Eustachio anche un intero quartiere alle spalle del Pantheon.
SANT’EUSTACHIO, L’ICONOGRAFIA CLASSICA LO DESCRIVE COSÌ
Nell’iconografia classica, Sant’Eustachio viene sempre rappresentato con un cervo accanto il quale indossa un crocifisso. Per la leggenda che lo vede protagonista viene anche considerato il patrono dei guardiacaccia. Per questa stessa fama sono molte le città che lo hanno eletto come santo patrono. Sant’Eustachio è il santo protettore di Matera, di Campo di Giove, di Scanno e di molte altre località. A Matera ogni anno, il 20 settembre, vengono organizzate processioni in onore di Sant’Eustachio. Il 20 settembre vengono festeggiati anche i Santi martiri coreani, il vescovo Beato Adelpreto di Trento, il martire San Giancarlo Cornay, i martiri Santi Ipazio, Asiano e Andrea, il sacerdote Beato Tommaso Johnson, il martire San Dorimedonte e i martiri Santi Lorenzo Han I-hyong e compagni.