Poco prima delle 21 a Napoli, un commando armato ha sparato, minimo, sei colpi di pistola contro le vetrine del centro scommesse Eurobet di piazza Calenda. Lo squadrone non aveva nessuna intenzione di rapinare il centro, ma di colpire una persona in particolare, un personaggio noto legato ai clan della zona. A pagare quell’atto di violenza è stato un ragazzino di soli tredici anni – parente dei proprietari dell’Eurobet – che, fortunatamente, è stato ferito allo zigomo da una scheggia di un vetro durante il raid. Anche una cassiera è stata ferita, ma nonostante questo, nessuna delle persone presenti è stata raggiunta dai colpi.



L’OMELIA DEL CARDINALE

Il giovane ferito è stato subito portato all’ospedale dove è stato medicato e dimesso. I colpi sparati dagli uomini, non ancora identificati, sarebbero sei in totale. Questo è l’ennesimo episodio che si registra nella città dove si respira sempre un clima di tensione tra i diversi quartieri; nelle ultime settimane sono sempre più frequenti i colpi di arma da fuoco sparati in aria per lanciare segnati intimidatori ai clan avversari. Ieri, inoltre, durante il giorno di San Gennaro, il cardinale Crescenzio Sepe, l’arcivescovo della città, ha voluto lanciare un allarme sulle violenze e sul coinvolgimento, troppo frequente, dei bambini.

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