La famiglia di Noemi Durini, la giovane sedicenne di Specchia uccisa un anno fa ha chiesto al giudice che vengano fatti nuovi accertamenti sulle circostanze della sua morte. La notizia arriva da Leccenews24 a pochi giorni dall’inizio del processo con rito abbreviato e che vedrà imputato il giovane fidanzato 18enne, Lucio (all’epoca dei fatti ancora minorenne), unico indagato per questa terribile morte. Tanti ancora gli aspetti da chiarire dell’intera vicenda che sconvolse il Salento e l’Italia intera e che oggi torna al centro della trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete 4 e durante la quale saranno resi noti nuovi ed esclusivi documenti sul caso. Il processo, in partenza il 2 ottobre, potrebbe contribuire finalmente a fare chiarezza. I dubbi della famiglia della vittima sono tutti contemplati nella richiesta di opposizione all’archiviazione chiesta dalla procura per la posizione di Biagio Marzo, padre di Lucio, attualmente iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di occultamento di cadavere in concorso.



NOEMI DURINI, PADRE DI LUCIO: VERSO ARCHIVIAZIONE POSIZIONE?

La richiesta avanzata dalla famiglia di Noemi Durini è stata accolta dal gip al quale spetterà l’ultima parola nell’ambito dell’udienza camerale che si svolgerà il prossimo 16 novembre alla presenza degli avvocati Mario Blandolino e Francesco Zacheo che difendono rispettivamente la madre ed il padre della studentessa di Specchia uccisa. Saranno presenti chiaramente anche i legali difensori di Biagio Marzo. Indagata anche la moglie e madre di Lucio, Rocchetta, che dovrà rispondere di favoreggiamento personale nei confronti del ragazzo. Al termine dell’udienza il gip stabilirà se accogliere o meno la richiesta della famiglia di Noemi o archiviare l’inchiesta. Nell’istanza presentata dalla famiglia della giovane Noemi Durini vengono richiesti accertamenti tecnici approfonditi in merito alle celle telefoniche al fine di capire se vi fossero altre persone sulla scena del delitto. Era stato lo stesso Lucio a tirare in ballo il padre e successivamente il meccanico di Patù Fausto Nicolì difeso dall’avvocato Luce Puce. Il 18enne rispetto al genitore aveva detto che lo avrebbe aiutato a seppellire il corpo della fidanzatina, salvo poi ritrattare tutto e ribadire di aver fatto tutto da solo. 

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