Una possibile svolta sul caso di Denise Pipitone potrebbe arrivare da un nuovo esame del DNA sulle impronte digitali già in possesso degli inquirenti. A parlarne è stata la conduttrice televisiva Barbara d’Urso in merito a  un servizio andato in onda a “Pomeriggio 5”. Nel servizio viene spiegato: “Sembra che le indagini dei Ris di Messina si stiano concentrando sulle impronte digitali prelevate nei luoghi che la piccola Denise frequentava, in particolare ci si riferisce ad alcune minuscole impronte di polpastrelli. Però da queste stesse impronte di polpastrelli, grazie alle nuove tecniche sofisticate che all’epoca non c’erano, è possibile estrarre il Dna della persona a cui appartengono questo rappresenterebbe una svolta” perché si potrebbero capire gli ultimi spostamenti della piccola subito prima di scomparire.” (agg. di Fabio Belli)



“SAPPIAMO CHI SONO I COLPEVOLI”

A distanza di 14 anni dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone, i genitori Piera Maggio e Pietro Pulizzi sono ancora in cerca della verità. “Nulla è cambiato”, dicono, come riporta Il Gazzettino nel riprendere il loro duro sfogo. “Chi sono i colpevoli del rapimento di Denise? Su questo non abbiamo dubbi, senza dover aggiungere altro…”, ha aggiunto la coppia che però attende le risposte da parte della giustizia italiana. “I bambini non spariscono nel nulla!”, insistono, ribadendo “l’omertà e la codardia di alcuni”. I genitori della piccola Denise hanno poi spiegato di non poter avere mai pace finché non ci sarà giustizia e verità su quanto accaduto. “Ai mostri che vigliaccamente si sono macchiati di tale gesto, auguriamo che tutto il male procurato come un boomerang gli torni contro. I bambini non si toccano! Noi non molleremo e continueremo sempre a cercare Denise, figlia nostra e dell’Italia intera”, hanno chiosato. Piera e Pietro non si arrendono e sperano di poter finalmente ottenere giustizia per la loro bambina, misteriosamente scomparsa all’età di 4 anni da Mazara del Vallo mentre giocava davanti casa il primo settembre 1994.



DENISE PIPITONE: TUTTE LE PISTE SEGUITE

Da anni Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori della piccola Denise Pipitone, lottano affinché la verità su quella misteriosa scomparsa venga finalmente a galla. Numerose le piste fino ad oggi seguite dagli inquirenti di cui una approdata anche nelle aule di giustizia. Al centro dell’attenzione la sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, accusata di averla rapita mossa dall’odio e dalla gelosia, ma assolta in Cassazione. Secondo i giudici contro la ragazza c’erano tanti indizi ma nessuna prova certa. Solo nei mesi scorsi gli inquirenti avevano iniziato a seguire una nuova pista dopo il ritrovamento dell’impronta di una manina sul vetro di un’auto di una persona che già in passato era stata nel mirino degli inquirenti. C’erano buone speranze che quella impronta potesse essere della piccola Denise ma secondo quanto riferito dal settimanale Giallo, gli esami avrebbero dato esito negativo. Oggi l’avvocato di famiglia insieme ad un team di esperti ha deciso di giocarsi l’ultima carta andando a rileggere le 350mila pagine di atti processuali a caccia di elementi finora sfuggiti. Il lavoro comprende anche la rilettura delle dichiarazioni di tutti i testimoni intervenuti nei tre gradi del processo a Jessica Pulizzi.

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