Lodi, oste sparò a ladro: rinviato a giudizio per eccesso colposo di legittima difesa, inizia il prossimo 26 settembre 2018 il processo a Mario Cattaneo. La vicenda risale al 10 marzo 2017, con l’oste che uccise a colpi di fucile dopo una colluttazione un ladro romeno sorpreso, insieme ai complici, nel suo locale. Intervenuto a Storie Italiane, il 68enne ha commentato: “In quei momenti non c’è tempo di pensare, bisogna agire: stavo dormendo e sono entrati in casa mia, cosa dovevo fare?”. E ha sottolineato: “Ho agito secondo l’istinto: mi sono svegliato con l’allarme che suonava, in una frazione di secondo ho pensato ai tre bambini piccoli che avevo in casa e mi sono diretto verso le scale, sono sceso ed è successo così. Pensavo di andare dentro il locale ma erano all’ingresso e mi sono piombati addosso: c’è stata una colluttazione violenta ed è partito un colpo”.
MARIO CATTANEO RINVIATO A GIUDIZIO
Continua Mario Cattaneo, ripercorrendo quanto successo quella notte: “Non mi sono neanche accorto di ciò che era realmente successo, ero trascinato a terra da uno di questi che tentava di portarmi via l’arma. MI hanno piantato lì e sono scappati, portando via quello che avevo colpito senza accorgermene”. E ora l’oste non riesce più a dormire la notte: “Gli incubi rimangono e non vanno più via, sto crollando emotivamente e psicologicamente: non so quanto posso riuscire andare avanti, ho fiducia nella giustizia e che facciano in fretta a liberarmi da questo incubo”. E su cosa lo ha spinto a quella reazione: “La legge della natura porta me a difendere me e la mia famiglia, non c’è tempo di chiamare le forze dell’ordine: devo affrontare la situazione per come si presenta. Sei guidato dall’istinto: quando sei aggredito così e hai in mano un’arma, non puoi non prevedere cosa succede. Non avevo intenzione di uccidere qualcuno, non l’ho mai usata per altri motivi“.