«Se si fa il pareggio di bilancio ma siamo morti nessun debito può essere ripagato». Così Giancarlo Giorgetti ha spiegato la necessità di sviluppare il Pil per ripagare il debito. Il fronte sulla manovra è rovente: Lega e M5s hanno confermato le loro misure, da pensioni a reddito di cittadinanza e flat tax – ma senza tabù per quanto riguarda il superamento del 2% di deficit. Poco prima del nuovo vertice a Palazzo Chigi sulla manovra ci sarebbe stato un “patto” tra la Lega e i 5 Stelle: come riporta il Sole 24 Ore, si tratta di un sostegno dei grillini su Dl sicurezza e immigrazione in cambio di un asse unito contro Tria per ottenere più risorse e andare oltre quella soglia, così da poter avviare il reddito di cittadinanza. I lavori comunque sono ancora in corso sia sulle misure sia sui numeri e le virgole. Il Mef vuole quantificare il deficit per assicurare una traiettoria discendente del debito, punto irrinunciabile perché ci mette al riparo da una procedura d’infrazione Ue e da turbolenze sui mercati. Per ora questo numero non valica il 2%, ma la trattativa è serrata. (agg. di Silvana Palazzo)
“DEBITO? SENZA CRESCITA NON LO SI RIPAGA”
Non si può realizzare subito tutto quello è che è stato promesso in campagna elettorale. Lo ha precisato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti parlando della manovra che sta studiando il governo. «Non possiamo fare tutto oggi, ma in cinque anni di governo sì». Ma è importante che il governo sia compatto: «Prima dei numeri servono idee chiare, il problema non è il decimale in più o meno», ha dichiarato a margine del 64esimo Convegno di studi amministrativi a Varenna, in provincia di Lecco. «Da qualche settimana sto sottolineando la necessità di mettere un po’ in ordine le infrastrutture di questo Paese. Non parlo di grandi opere, ma di un piano di manutenzione. E nessuno può ostacolarci su questo». Giorgetti vuole puntare su politiche serie e credibili. E a proposito del debito spiega: «Bisogna pensarci, ma bisogna anche creare le condizioni affinché venga ripagato, senza crescita non è possibile. Bisogna lanciare un piano economico per rimettere in piedi il Paese. Se non si sviluppa il Pil non esiste avanzo di bilancio che possa ripagare il debito». (agg. di Silvana Palazzo)
GIORGETTI “NON TRASCURIAMO VINCOLI UE”
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti era presente quest’oggi al convegno della corte dei conti a Varenna, in provincia di Lecco (Lombardia), e nell’occasione si è espresso in merito alla manovra di bilancio pronta ad essere ultimata. L’esponente della Lega ha teso una mano all’Unione Europea, dicendo: «Non possiamo trascurare i vincoli e gli impegni che ci vengono dall’Europa per non esporre la finanza pubblica ad altri rischi». Sarà quindi necessario «Utilizzare al meglio tutte le risorse già disponibili». Giorgetti ha quindi parlato del Piano Juncker, ricordando la bontà dello stesso in termini di stabilità dei conti pubblici: «Il Piano Juncker anche grazie alla Bei – le parole riportate dall’agenzia Ansa – si è rivelato più efficace del previsto laddove ha consentito di attivare, attraverso l’effetto leva, un ingente volume di risorse. Sarebbe quindi opportuno che l’Italia si facesse promotore di un rilancio di questo piano, che sarebbe decisivo per la crescita economica europea». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DI VISCO
E’ un grosso rischio aumentare il rapporto fra il debito pubblico e il prodotto interno lordo. Il monito arriva da Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, che uscito allo scoperto nelle ultime ore ha ammesso: «Il rapporto tra debito pubblico e Pil potrebbe rapidamente portarsi su una traiettoria insostenibile. Vanno considerati i vincoli che derivano dall’elevato livello del debito, un aumento improduttivo del disavanzo finirebbe col peggiorare le prospettive delle finanze pubbliche». Secondo Visco è fondamentale che l’Italia definisca una strategia credibilie nella manovra di bilancio, ed in particolare «Un’efficace politica di investimenti che riesca a portare l’economia su un più elevato sentiero di crescita». Quindi il governatore di Bankitalia chiude così: «Nelle attuali condizioni della finanza pubblica e con un basso grado di efficienza nell’amministrazione, il ricorso al disavanzo va utilizzato con cautela». Evidente il riferimento alla prossima manovra di bilancio del governo, in cui il rapporto deficit/Pil dovrebbe toccare quota 1.9%. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
AVANTI SU QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA
Avanti su quota 100, flat tax e reddito di cittadinanza. Riunione importante tenutasi ieri mattina a Palazzo Chigi in vista della manovra di bilancio. Venerdì 28 settembre, fra meno di una settimana, l’esecutivo dovrà presentare il Def, e di conseguenza siamo al rush finale per quanto riguarda il varo della prima grande riforma economica del governo gialloverde. Filtra ottimismo da Lega e Movimento 5 Stelle, con i due schieramenti che sembra siano ormai riusciti a convincere il ministro dell’economia Giovanni Tria a sbilanciarsi di più sulla questione deficit/Pil, che dovrebbe toccare quota 1.9% o magari, sforare la famosa soglia del 2%. C’è ancora tanto lavoro da fare, con il M5s in cerca dei 10 miliardi circa necessari per il reddito di cittadinanza, mentre la Lega sembra andare dritta spedita sulla quota 100 (38 anni di contributi e 62 anni di età), e sulla riduzione dell’Ires al 15%, ma la luce in fondo al tunnel pare intravedersi… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DI SALVINI
Anche l’altro vicepremier Matteo Salvini ha commentato i punti raggiunti dalla maggioranza sul tema della Legge di Bilancio, col Ministro dell’Interno che ha sottolineato come l’Italia non voglia sfidare Bruxelles forzando la mano sui conti: “Rispetteremo il famoso tre per cento. Questo lo posso assicurare”, ha affermato il segretario della Lega durante una visita al salone nautico di Genova: “Non ci impiccheremo allo zero virgola. Noi vogliamo ridare dignità all’Italia e se creiamo posti di lavoro a Bruxelles saranno contenti. Tranquilli, le risorse ci sono. Nella manovra economica non ci sarà l’aumento dell’Iva. Questo governo è stato votato per tagliare le tasse. Taglieremo anche le tasse sulla benzina e metteremo mano alla legge Fornero per mandare in pensione chi ne ha diritto.” (agg. di Fabio Belli)
DI MAIO: “FARE DEFICIT AIUTA L’ECONOMIA”
In un intervento a Radio Anch’Io, il Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ha comunque fatto capire di avere intenzione di poter contare su un ampio margine d’azione nell’attuazione della manovra di bilancio. Ha spiegato Di Maio: “Il tema non è di quanto sforare ma quante risorse ci servono per migliorare la qualità della vita degli italiani, per mandare in pensione e assumere giovani, per dare un reddito e meno tasse con la flat tax. In base a questo calibriamo il deficit e la spending review. La maggior parte delle risorse arriverà dai tagli agli sprechi, se andranno a regime tra un anno e mezzo facciamo un pò di deficit, tanto l’economia crescerà e poi rientriamo, lo hanno fatto tutti i Paesi che oggi stanno crescendo.” (agg. di Fabio Belli)
TRIA PRONTO AD UN PASSO INDIETRO
Sembrerebbe essere pronto ad un passo indietro rispetto alle proprie posizioni, il ministro dell’economia, Giovanni Tria. Lo riferisce l’agenzia Ansa citando fonte interne alla Lega, secondo cui il titolare del dicastero economico, avrebbe «preso atto di qual è la volontà di Lega e M5s per la legge di Bilancio ed è disponibile a cercare soluzioni». Questa mattina si è tenuto un vertice sulla manovra a Palazzo Chigi, in cui erano presenti alcuni dei massimi esponenti dell’esecutivo, fra cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Un incontro “molto positivo”, sottolinea la fonte, durante il quale Tria si è detto pronto ad assecondare le richieste di Lega e 5 Stelle in merito al reddito di cittadinanza, alla flat tax e alla riforma delle pensioni, i tre capisaldi della prossima manovra di bilancio.
DI MAIO CAUTO
E a proposito di pensioni, confermata la quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi), con l’aggiunta di un «sistema snello di ammodernamento delle opere pubbliche che consentirebbe un miglioramento delle infrastrutture da affiancare all’apertura di cantieri più impegnativi». Infine, novità per quanto riguarda l’Ires, che sarà ridotta al 15%, con un risparmio per le imprese di quasi un miliardo di euro. Luigi Di Maio non ha potuto partecipare al vertice perché in missione in Cina (rientrerà domani), e dopo essere stato aggiornato a distanza ha commentato in maniera cauta su Facebook: «Ho avuto notizie dalla riunione economica di oggi a palazzo Chigi. Si sono fatti passi in avanti perchè il nostro obiettivo è applicare il reddito di cittadinanza, superare la legge Fornero e abbassare tasse con un sistema di flat tax. Ma bisogna fare ancora passi avanti».