Michele, il bambino di un anno ucciso a coltellate dal padre la sera del 14 settembre a Sant’Agata, frazione di Scarperia in Mugello, sarebbe morto per la recisione dell’aorta toracica. Stando a quanto appreso da La Nazione, lo avrebbe stabilito l’autopsia eseguita ieri. Il padre Niccolò Patriarchi, stando a quanto ricostruito, avrebbe prima strappato il bambino dalle braccia della madre, poi lo avrebbe appoggiato sul pavimento del terrazzo di casa e infine lo avrebbe colpito a morte con un coltello da cucina. Le coltellate inferte sarebbero state sei, tutte alla schiena. Quella mortale avrebbe reciso parzialmente l’aorta toracica. Intanto il Tribunale per i Minori di Firenze ha disposto la sospensione della potestà genitoriale per Patriarchi e ha fissato un’udienza per il 24 settembre prossimo per valutare la revoca definitiva della responsabilità genitoriale. Nel corso dell’udienza potrebbero essere ascoltati gli operatori della Società della Salute del Mugello, presso cui l’uomo si sarebbe curato in passato.
LA COMPAGNA, “MICHELE GATTONAVA PER SFUGGIRGLI”
Annalisa Landi, la compagna di Niccolò Patriarchi, è stata dimessa dall’ospedale con le cicatrici al volto e alle braccia. Agli inquirenti ha ricostruito il dramma di quella sera. Il compagno è esploso pochi minuti dopo il rientro a casa da lavoro perché la cena non era ancora pronta e sul cellulare di Annalisa era arrivata una chiamata. Ma non si sarebbe scagliato su di lei: prima sulla bambina e poi sul piccolo di un anno. «L’ha afferrata tentando di buttarla giù dal balcone. Sono stata io a bloccarlo mentre tenevo Michele in braccio», ha raccontato la mamma. Poi avrebbe strappato il bimbo dalle braccia della madre per accoltellarlo alla schiena mentre il piccolo gattonava per sfuggirgli. E quindi Patriarchi viene accusato, oltre che di omicidio e lesioni aggravate, anche del tentato omicidio della primogenita. Niccolò Patriarchi però era violento da anni ed era stato ricoverato più volte. Come riportato dal Tirreno, si è scoperto che due giorni prima della tragedia era stata discussa al Tribunale dei minori una perizia psichiatrica che confermava la sua pericolosità. Ma per il consulente sarebbero bastati i farmaci per contenerlo.