400 mila euro di contributi sono sotto la lente di ingrandimento riguardo l’inchiesta sullo Stadio della Roma. Luca Parnasi avrebbe versato alla onlus “Più Voci”, vicina alla Lega 250 mila euro nel 2015, ed anche 150 mila euro alla Fondazione Eyu, legata al Pd. Ed oltre all’indagine per finanziamento illecito partita sul tesoriere del Partito Democratico e deputato, Francesco Bonifazi, sarebbe anche valutata con grande attenzione la posizione del tesoriere della Lega, Giulio Centemero, che potrebbe essere a sua volta oggetto di indagine nel caso in cui se ne rileveranno gli estremi. Una situazione che potrebbe rendere ancor più esplosiva l’indagine che rischia di far saltare definitivamente il progetto relativo alla costruzione dello Stadio della società giallorossa. (agg. di Fabio Belli)



IL M5S RINCARA LA DOSE

La notizia che il tesoriere del Partito Democratico, Bonifazi, è indagato per finanziamenti illeciti, ha fatto esplodere di rabbia il Movimento 5 Stelle. Attraverso il blog ufficiale, i grillini scrivono: «Siamo stati i primi a denunciare l’opacità di questa operazione che oggi, finalmente, pare inizi ad emergere in maniera più chiara, netta e dettagliata!». Quindi il M5s rincara la dose: «Siamo dinanzi a un sistema marcio e macabro, un mix di affari oscuri tra politica, favori e imprenditori, che contraddistingue da anni il modus operandi delle vecchie forze politiche». Quindi il Movimento tira in ballo Renzi «Difficile – scrivono – credere che l’ex segretario del Pd non fosse a conoscenza di questa misteriosa e presunta illecita operazione». Secondo i grillini, l’ex Premier si sta muovendo come «fece Craxi nella prima fase dell’era che sarebbe diventata poi “tangentopoli” o avrà il coraggio di raccontare – se la conosce – la verità?». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LE REAZIONI

Ci sono il Pd e la Lega nel mirino della Procura di Roma che indaga sul nuovo stadio della Roma e in particolare su 400mila euro di contributi versati dal costruttore Luca Parnasi a diversi partiti politici. Stando alle prime informazioni rese dall’imprenditore, 250mila euro sarebbero finiti nelle casse della onlus “Più Voci” vicina alla Lega e 150mila in quelle della Fondazione Eyu vicina al Pd. Dopo queste ipotesi di reato sui social si assiste ad una sorta di riscossa in salsa grillina. La deputata Mirella Liuzzi, ad esempio, commenta su Twitter:”#Bonifazi tesoriere #Pd indagato per finanziamento illecito. Siamo stati i primi a denunciare, bene che magistrati facciano luce su ennesimo scandalo. Ora calendarizzare subito legge su trasparenza nei bilanci delle fondazioni. #SenzaVergogna #Eyu #Parnasi”. Dello stesso tenore il messaggio di Manlio Di Stefano:”Hanno attaccato per mesi e ora scopriamo che magistrati indagano #Bonifazi #PD per finanziamento illecito. Sono senza vergogna! Purtroppo niente di nuovo: sistema marcio da seconda repubblica. Subito legge su trasparenza bilanci delle fondazioni. #SenzaVergogna #Eyu #Parnasi”. (agg. di Dario D’Angelo)



INDAGINI SU 400MILA EURO

In merito alle indagini sul nuovo stadio della Roma, la procura capitolina ha accertato che sono in totale 400 mila euro i contributi versati alla politica. E’ quanto riferisce l’agenzia di stampa Ansa spiegando che si tratta di soldi che l’imprenditore Luca Parnasi ha dato anche alla Onlus “Più Voci” vicina alla Lega (alla quale sono andati 250 mila euro nel 2015) oltre che alla fondazione Eyu, legata al Pd, destinataria di 150mila euro nei mesi scorsi. Nell’ambito delle indagini per finanziamento illecito, è stato iscritto nel registri degli indagati anche il nome di Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd e deputato, mentre è al vaglio degli inquirenti la posizione del tesoriere della Lega, Giulio Centemero. L’indagine, che potrebbe chiudersi già in autunno (quindi nei prossimi giorni), ha subito un’accelerazione non indifferente nei giorni scorsi e molti documenti attualmente in mano ai magistrati romani sono stati inviati ai colleghi della procura di Genova che si occupa delle indagini sui fondi della Lega. Ieri intanto Parnasi è stato convocato in procura per parlare dei rapporti con il Pd e parlando del giorno in cui avrebbe parlato con Bonifazi e con una terza persona. Come riporta Il Fatto online, l’imprenditore avrebbe spiegato che quel giorno l’incontro si sarebbe tenuto in via delle Fratte, dove c’è la sede del Pd e in presenza anche di Domenico Petrolo, responsabile della raccolta dei fondi per la Fondazione Eyu: “Ho avuto un incontro con Parnasi in Sant’Andrea delle Fratte, ma non c’è stato incontro a tre, nel senso che mi sono limitato a presentare i due che non si conoscevano. Poi ci siamo salutati”, ha commentato in merito Bonifazi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

L’ACCUSA DI FINANZIAMENTO ILLECITO

Finanziamento illecito ai partiti: è questa l’accusa alla quale il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi dovrà rispondere dopo la messa sotto indagine dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sui pagamenti alla politica dell’imprenditore Luca Parnasi, arrestato a giugno per la vicenda dello stadio della Roma. Come riportato dall’Ansa, ieri Parnasi è stato interrogato dai pm su un colloquio captato grazie a un trojan inserito nel suo cellulare. Secondo Il Fatto Quotidiano, la conversazione non dovrebbe però essere utilizzabile poiché si è svolta a sant’Andrea delle Fratte, luogo coperto dall’immunità parlamentare. Alla riunione, oltre a Bonifazi e Parnasi avrebbe preso parte anche Domenico Petrolo, responsabile del fundraising di Eyu, la stessa fondazione cui sarebbero stati confluiti – secondo l’ipotesi di reato – 150mila euro destinati al partito, ma non iscritti correttamente nei bilanci. (agg. di Dario D’Angelo)

COINVOLTO ANCHE CENTEMERO DELLA LEGA?

Arrivano nuovi aggiornamenti dalle indagini della Procura di Roma sui fondi ricevuti dalle fondazioni Eyu e Più Voci. Secondo quanto riportato dai colleghi de Il Fatto Quotidiano, rischiano di finire nei guai il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi e Giulio Centemero, esponente della Lega. Il primo è indagato con l’accusa di finanziamento illecito, tesi già smentita dal diretto e dal Partito Democratico, che parla di “ipotesi infondate”. Nella nota i dem spiegano a proposito dei 150 mila euro incriminati: “La fattura in questione esiste ed è relativa ad uno studio consegnato al committente in data 2 maggio 2018, regolarmente contabilizzata con relativo contratto. La fattura ha un ammontare che corrisponde esattamente a quanto incassato dalla Fondazione per la cessione del citato studio. Su tale fattura è stata versata regolarmente l’Iva e corrisposte tutte le imposte dirette. La Fondazione Eyu è giuridicamente, economicamente e nella sostanza, totalmente autonoma dal partito”. Infine, gli investigatori stanno effettuando anche delle verifiche sui soldi versati da Parnasi alla fondazione della Lega Più Voci. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

TESORIERE PD INDAGATO PER FINANZIAMENTO ILLECITO

Pd, il tesoriere Francesco Bonifazi indagato per finanziamento illecito in concorso con Luca Parnasi, arriva l’immediata presa di posizione del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Come riportato dai colleghi di Libero, il tesoriere del Partito Democratico è finito nel mirino della magistratura e l’accusa è grave: finanziamento illecito in concorso con l’imprenditore Luca Parnasi, arrestato nel giugno 2018 per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Attraverso la fondazione Eyu, i due avrebbero fatto arrivare al Pd soldi di dubbia provenienza: si parla di 150 mila euro, ma le indagini del pubblico ministero Barbara Zuin stanno proseguendo. E’ stato lo stesso Parnasi a confermare le tesi del pm nel corso di un lungo interrogatorio: ci sarebbero stati inoltre diversi contatti tra Bonifazi e l’imprenditore, con un incontro tra i due poco prima delle elezioni elettorali del 4 marzo 2018 nella sede di Sant’Andrea delle Fratte.

LE PAROLE DI DI MAIO

“C’è chi vuole confondere le mele con le pere sostenendo, per esempio, che la fondazione Eyu sia stata utilizzata come scatola vuota per finanziare il partito. Mi amareggia veder coinvolta in una vicenda poco commendevole una fondazione che è invece una scatola piena, anzi pienissima”, così Bonifazi a proposito delle accuse, come riportato da Libero. E su Twitter ha aggiunto: “Non c’è nessun finanziamento illecito al PD, non c’è nessuna fattura falsa della Fondazione EUY. Abbiamo tutti i documenti in regola. E siamo pronti a dimostrarlo in qualsiasi sede. #Parnasi”. Come dicevamo, è giunta subito la reazione di Luigi Di Maio: “La nostra legge per la trasparenza sui finanziamenti ai partiti è sempre più necessaria. È ora di smetterla di usare le fondazioni per finanziare occultamente i partiti. Presto non sarà più possibile. E se qualcuno ha sbagliato è giusto che finalmente paghi”, le parole del vice premier sui social network.