L’equinozio d’autunno è (finalmente arrivato): dalle ore 3:54 di oggi, domenica 23 settembre, abbiamo definitivamente detto addio all’estate 2018. Sono ancora tante, però, le persone che si domandano perché l’equinozio d’autunno non sia caduto. come invece vuole la convenzione, il 21 di settembre. A spiegarlo all’Ansa, in maniera piuttosto chiara è stato Andrea Longobardo, astronomo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf):”Se l’asse terrestre fosse perpendicolare al piano orbitale, noi avremmo per tutto l’anno il giorno uguale alla notte, e quindi non ci sarebbero le stagioni. Poiché l’asse è inclinato sul piano orbitale, i raggi sono perpendicolari all’asse terrestre solo due volte l’anno, in due punti opposti dell’orbita. Uno è l’equinozio di primavera, l’altro è l’equinozio di autunno che dovrebbe avvenire esattamente sei mesi dopo. In realtà, poiché nei mesi estivi la Terra è più lenta nel suo moto di rivoluzione, l’equinozio d’autunno ritarda un po’ e giunge il 23 settembre”. (agg. di Dario D’Angelo)



AUTUNNO, MA NON PER IL METEO

L’estate è ufficialmente finita con l‘equinozio d’autunno che ci porta verso la brutta stagione. Nonostante questo il caldo non ha intenzione di diminuire. Questo primo weekend della nuova stagione ci regalerà altre due giornate davvero molto belle in quasi tutta Italia con gli aumenti delle temperature che continueranno ad essere costanti in tutta Italia. Chiaramente queste sono pronte prima o poi a crollare, ma la sensazione è che anche per tutto il mese di ottobre, proprio come l’anno scorso, ci sarà la possibilità di fare delle belle passeggiate e di godersi uno scorcio di bella stagione. Varrà dunque anche per quest’anno quello che ormai è diventato un vero e proprio leitmotiv di questo periodo e cioè “le mezze stagioni non esistono più“. Il caldo infatti rimarrà protagonista fino al momento in cui si volterà definitivamente pagina verso un inverno che sarà breve ma intenso. (agg. di Matteo Fantozzi)



COME FUNZIONA SUGLI ALTRI PIANETI

Non illudiamoci di essere i soli a poter godere di equinozio d’autunno di cui parlare. E la prima persona plurale in questo caso coinvolge tutti, nessuno escluso, abitanti di questa Terra senza distinzioni. Sì, perché sugli altri pianeti la situazione non è che gli equinozi si facciano desiderare, anzi. Ce lo ricorda il portale Focus: su Mercurio, per esempio, l’asse di rotazione è quasi perpendicolare rispetto alla sua orbita attorno al Sole. Cosa significa? Per farla semplice che è come se si verificasse un equinozio ogni giorno (che peraltro ha la durata di quasi 59 giorni terrestri!). Su Marte la situazione è più simile a quella della Terra: la durata del giorno è pressoché identica, con la differenza che l’inverno dura 154 giorni anziché una novantina. Il record va però a Urano: come ricorda Focus, “il suo asse di rotazione è inclinato di oltre 90 gradi (in pratica, rotola lungo la sua orbita), i suoi giorni durano poco più di 17 ore terrestri, l’inverno dura ben 42 anni”. (agg. di Dario D’Angelo)



SFATIAMO UN FALSO MITO

In fondo basta fare un po’ di caso al nome “equinozio”, derivante dal latino “aequinoctium” (notte uguale) per rendersi conto che sì, in questo dì, giorno e notte avranno durata simile (non proprio identica). Ma al netto di ciò che molti di noi hanno sempre creduto, prendendo per vera la versione secondo cui la parità di luce e oscurità si verificasse magicamente nel giorno dell’equinozio d’autunno, è vero al contrario che un seppur minimo scarto tra il dì e la notte invece resta. Si tratta di pochi minuti, roba da inguaribili “precisini”, ma questa differenza c’è. Per assistere all’equilux, ossia il giorno in cui notte e dì hanno per davvero la stessa durata, bisogna aspettare qualche giorno dopo l’equinozio d’autunno oppure attendere qualche giorno prima dell’equinozio di primavera. Come riportato da Focus, a spiegare chiaramente come stanno le cose è stato Matthew Holman, astrofisico dell’Università di Harvard:”L’equinozio corrisponde al momento esatto dell’evento astronomico. Non a quando il giorno e la notte hanno la stessa durata, nonostante spesso la si pensi così”. Insomma, un falso mito da sfatare. (agg. di Dario D’Angelo)

L’EQUINOZIO D’AUTUNNO

Nonostante le temperature siano ancora piuttosto elevate in molte Regioni d’Italia concedendo un clima da vera estate settembrina, l’autunno 2018 è ormai alle porte. La stagione più calda dell’anno sta per lasciare il posto alla nuova stagione che avrà inizio ufficialmente domenica 23 settembre con l’equinozio di settembre. Alle ore 3.54 italiane, i raggi del Sole saranno perfettamente perpendicolari all’equatore della Terra e questo segnerà la fine di una stagione estiva per certi aspetti “pazza”, caratterizzata da nubifragi, trombe d’aria, tempeste di fulmini ma anche ondate di caldo africano che hanno coinvolto la nostra Penisola a macchia di leopardo negli ultimi tre mesi. Con l’equinozio di settembre, la luce e l’ombra divideranno perfettamente a metà il globo terrestre ed il sole e la notte avranno la medesima durata con 12 ore di luce e 12 ore di buio. Questo evento astronomico segna anche un momento di passaggio che per l’emisfero settentrionale andrà a coincidere con un graduale aumento delle ore di buio rispetto a quelle di luce. Fase che non piacerà a molti e che andrà a concludersi con il solstizio d’inverno, ovvero la notte più lunga di tutto l’anno. Al contrario, per l’emisfero meridionale l’equinozio di settembre significherà il passaggio verso un maggior numero di ore di luce, il cui apice, il solstizio, darà l’inizio della stagione estiva.

AUTUNNO 2018: QUANDO INIZIA LA NUOVA STAGIONE

L’autunno astronomico prenderà ufficialmente il via il prossimo 23 settembre quando segnerà l’inizio della nuova stagione. Questa sarà una giornata molto importante in tutto il mondo in quanto il Sole si troverà allo zenit dell’equatore. L’equinozio di settembre, oltre a significare “notte uguale” al giorno, ha anche un significato simbolico molto importante in varie culture del mondo, al pari del solstizio. Con l’arrivo dell’autunno 2018 in tanti si chiedono quale sia la data esatta. Erroneamente si indica l’inizio della nuova stagione con la quale si saluta l’estate al 21 settembre ma ciò è una convenzione errata poiché non tutti sanno che gli equinozi – quello d’autunno e quello di primavera – non cadono ogni anno nel medesimo giorno. Ciò dipende infatti dal moto di rivoluzione, ovvero la rotazione che la Terra compie attorno all’orbita solare. Interessante anche il significato del nome di questa stagione che a differenza di quanto si possa pensare, indica un periodo di grande abbondanza.