Domenica, dalle ore 14 con partenza da via XX settembre, si terrà a Bologna una nuova manifestazione, promossa dal movimento dei genitori e promotori che si battono chiedendo libertà sull’uso dei vaccini e in ambito sanitario. La scelta di Bologna perché è proprio nel capoluogo dell’Emilia Romagna che, nel novembre 2016, è stato introdotto per la prima volta, con normativa regionale, l’obbligo vaccinale. Molteplici sono le istanze portate avanti dai manifestanti: in primis la contrarietà alle esclusioni scolastiche, che priva i bambini di un’opportunità di socializzazione, sottovalutando l’impatto che l’allontanamento dalla classe può avere sui più piccoli e il riconoscimento e il sostegno dello Stato verso i danneggiati da vaccino, con il potenziamento della Legge 210 del 1992.



I GENITORI DEL NO OBBLIGO VACCINO LOMBARDIA

Tante le realtà territoriali che hanno aderito e promosso la manifestazione, tra queste i Genitori del No Obbligo Lombardia il cui portavoce Stefano D’Eliseo ha dichiarato: “le recenti modifiche normative dovevano aiutarci, ma di fatto non hanno cambiato lo stato delle cose. Hanno anzi permesso a una parte delle amministrazioni locali e enti scolastici di imporsi con arroganza e prepotenza, creando il più totale caos tra famiglie e dirigenti, alcuni dei quali si credono oggi autentici sceriffi, nel tentativo di far rispettare un qualcosa che nemmeno loro comprendono o hanno studiato. Io – continua D’Eliseo – insieme a tanti altri genitori che in tutta Italia già l’anno scorso sono scesi in piazza per contrastare la Legge 119, venuta dall’alto e imposta come un iniziale “decreto d’urgenza”, per un intero anno non abbiamo mollato e siamo ancora qui, più preparati e pronti a non indietreggiare di un passo”.



LA PROPOSTA DI UN’ALTERNATIVA DI LEGGE

La manifestazione di Bologna segue il deposito delle firme raccolte per una Proposta di Legge di Iniziativa Popolare (ionondimentico.it) che vuole proporre un’alternativa alla legge oggi in essere.  In sole quattro settimane siamo riusciti a raccogliere 75.000 firme in tutti i Comuni Italiani -continua D’Eliseo – e niente di quanto successo a Roma ha avuto eco su quotidiani mainstream. Non siamo una sparuta minoranza, e continueremo a farci sentire perché la rabbia è tanta soprattutto nei confronti di un Governo che ha tradito le promesse fatte e non ha nemmeno concesso uno spazio a Montecitorio per la conferenza stampa, che ha seguito la consegna delle firme”.