“Ero certo di morire. Ho preso pugni, mi hanno sbattuto per terra… Credo di essere svenuto, perché quando mi sono risvegliato ero legato”, il drammatico racconto del medico di Lanciano vittima insieme alla moglie di una brutale rapina nella loro villa a Chieti. Alessandro Meluzzi ha puntato il dito contro l’immigrazione incontrollata: “L’Italia è spaccata da questa criminalità di fronte alla quale nessuno fa niente perché bisogna essere aperti e accoglienti. Battono il territorio saccheggiando come cavallette”. Prosegue il noto criminologo, come raccolto dalla nostra redazione: Non si può mettere una camionetta di carabinieri fuori di ogni villetta, bisogna andare alla radice, cioè fermare il fenomeno di una migrazione incontrollata e devastante. Abbattiamo tutti i muri compresi i confini nazionali? Lo stato deve sapere chi lo abita, se c’è un milione di persone che non sappiamo da dove vengono e cosa fanno, vivremo sempre nella paura”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“VIOLENZA DI BANDE STRAFATTE DI COCAINA”
Ha scosso l’opinione pubblica nazionale la brutale violenza subita da due coniugi a Lanciano nel corso di una rapina.“Il caso in questione ha avuto grande risonanza” dice il criminologo Alessandro Meluzzi, “ma ricordiamoci che episodi analoghi di crudeltà estrema ai danni dei derubati ne sono successi parecchi e continuano a succedere”. Meluzzi, ai microfoni de Il Sussidiario, ha poi aggiunto: “Si tratta di gente strafatto di cocaina, buona parte di queste bande sono composte di persone arrivate dall’est europeo e che sono portatori di violenza estrema, essendo vissuti per decenni in situazioni che abbruttiscono come l’occupazione sovietica o addirittura in mezzo alla guerra come in Bosnia e in Serbia. Altra ragione della violenza estrema è che tentano di estorcere il più possibile e infine agiscono come vogliono perché sanno che se anche verrebbero arrestati un giudice italiano li scarcererebbe nel giro di poche settimane”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
E’ CACCIA AI MALVIVENTI
E’ caccia serrata ai quattro malviventi che hanno rapinato e picchiato selvaggiamente una coppia di coniugi a Lanciano. I rapinatori sono riusciti a entrare nella villa attraverso una grata e nelle ultime ore le forze dell’ordine hanno battuto a tappeto Chieti ma non solo, usufruendo anche di un elicottero che si è concentrato sul centro della città. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha promesso di fare di tutto per arrestare i colpevoli e farli marcire in galera, auspicio condiviso da Giorgia Meloni: “A #Lanciano una coppia massacrata dai ladri in casa, a lei arrivano a tagliare il lobo dell’orecchio. Nel silenzio di una sinistra che si indigna solo quando le vittime trovano il coraggio di difendersi. Troviamo questi farabutti e lasciamoli marcire in carcere: #TolleranzaZero”. Questo, invece, il commento di Giovanni Toti: “Indagini veloci e pene esemplari per la banda di rapinatori di #Lanciano. E subito una legge per la #legittimadifesa. Non possiamo permettere che succedano queste cose e che si venga ridotti così in casa propria”. CLICCA QUI PER IL VIDEO DELLA TESTIMONIANZA CHOC (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“NON PRENDERO’ UNA PISTOLA”
Ha temuto il peggio, Carlo Martelli, medico chirurgo aggredito nella sua villa a Lanciano da quattro rapinatori definiti “spietati” per l’efferatezza in perfetto stile “Arancia meccanica” con il quale si è compiuta la rapina nella propria abitazione. Tuttavia, questo non ha portato l’uomo, 69 anni, a desiderare di volere una pistola. Lo ha dichiarato in una intervista rilasciata al quotidiano Repubblica durante la quale ha ripercorso i momenti drammatici vissuti insieme alla moglie Niva Bazzan, alla quale è stato tagliato il lobo dell’orecchio destro sotto i suoi occhi, ed al figlio disabile, fortunatamente uscito illeso da questa drammatica esperienza. Martelli non ha neppure intenzione di lasciare la sua villa: “Quella è la nostra casa, l’abbiamo realizzata su misura per nostro figlio disabile, senza barriere architettoniche. Cercherò di renderla un po’ più sicura”, ha commentato. “Ma io la pistola non me la compro. Averla significa essere disposti ad usarla e un cittadino normale non lo è. E’ lo Stato che deve difenderci”, ha aggiunto sulla possibilità di armarsi in casa. Aspetto che lo spaventa quasi quanto quello che è accaduto, al punto da aggiungere, “Se ne avessi avuta una in casa, ci avrebbero ammazzato con quella”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TAGLIATO ORECCHIO A DONNA: “NON PARLA”
Vi abbiamo raccontato la brutale violenza subita da due coniugi a Lanciano, picchiati e seviziati nel corso di una rapina nella loro villa. Storie Italiane ha parlato della donna coinvolta nel dramma, con la moglie del chirurgo che “è la più provata, non parla: sta metabolizzando l’orrore che ha dovuto subire”. Carlo Martelli invece ha un serissimo trauma cranio-facciale e uno alla zona cranio-facciale, con l’uomo che è lucidissimo e, come vi abbiamo riportato, ha già raccontato ai cronisti la sua paura. I 4 uomini incappucciati che hanno terrorizzato la famiglia di Chieti cercavano la cassaforte ma non hanno torto un capello al figlio della coppia: “il 30enne disabile, era nella sua camera: hanno fatto irruzione ma non lo hanno toccato, non tanto per umanità ma per caso, dovevano fare in fretta e dovevano cercare la cassaforte”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MEDICO AGGREDITO: “A OGNI PAROLA, UN PUGNO”
Non ha dubbi Carlo Martelli, chirurgo 69enne aggredito da quattro persone durante una rapina nella sua villa a Lanciano: “Ero convinto che ci avrebbero ammazzato tutti, ero certo che sarebbe successo il peggio”. Lo ha dichiarato in una intervista a Repubblica nel corso della quale ha ripercorso le tappe choc della notte da incubo. A sua detta, se fosse stato armato sarebbero stati tutti ammazzati con la sua stessa pistola. Per due lunghe ore la sua famiglia è rimasta in balia dei quattro rapitori, di cui solo uno parlava in italiano perfetto. “Mi sono svegliato con un cazzotto in faccia”, ha raccontato. Vedendo le luci accese credeva fosse la moglie, invece “mi sono ritrovato con un bandito che senza dirmi una parola mi massacrava di pugni”. Nei suoi confronti e verso la moglie Niva Bazzan sono state compiute delle vere e proprie sevizie: “Hanno portato mia moglie in camera e ci hanno legato. Io sono stato sbattuto a terra e poi legato mani e piedi, tipo incaprettatura. Nel frattempo anche mia moglie è stata legata. Ci ripetevano: diteci dov’è la cassaforte o vi facciamo a pezzettini. Io ho detto che non avevamo nessuna cassaforte, ma ogni parola era un pugno”, ha proseguito il medico nel suo racconto choc. Quindi le avrebbero dato 10 minuti di tempo per essere portati davanti alla cassaforte, minacciando di tagliare il lobo dell’orecchio alla moglie: “E lo hanno fatto, davanti a me”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“HO PENSATO CHE CI AVREBBERO UCCISO”
Paura all’alba in una villa di Lanciano, in provincia di Chieti. Sono state ore di terrore per un medico chirurgo in pensione, Carlo Martelli, e la moglie Niva Bazzan. Sono stati brutalmente picchiati e alla dona è stato tagliato il lobo dell’orecchio forse con una roncola. «Erano cattivissimi», racconta a Repubblica il 69enne finito in un letto di ospedale. È stato ricoverato nel reparto di Chirurgia generale dell’ospedale di Lanciano. La coppia ha temuto che la rapina finisse nel peggiore dei modi per loro. «Per come era cominciata e per quello che ci hanno fatto ero certo che sarebbe finita nel peggiore dei modi. Per due ore ho pensato che ci avrebbero ucciso tutti». Per fortuna invece può raccontarla. Il pensiero va inevitabilmente alla legittima difesa. «Ma io la pistola non me la compro lo stesso. Se ne avessi avuto una in casa ci avrebbero ucciso con quella…». (agg. di Silvana Palazzo)
SALVINI “COLPEVOLI MARCIRANNO IN GALERA”
E’ incredibile nella sua brutalità la rapina in villa avvenuta intorno alle 4 della passata notte a Carminiello di Lanciano, in provincia di Chieti. Non è un caso se in tanti, compreso il fratello di una delle vittime, ha commentato l’accaduto paragonandolo ad una scena del film Arancia meccanica. Le vittime sono Carlo Martelli, medico chirurgo di 69 anni, ormai in pensione e fondatore dell’associazione Anffas e la moglie Niva Bazzan. Su di lei i malviventi, almeno 4, si sarebbero accaniti tagliandole il lobo dell’orecchio destro. Fortunatamente è rimasto invece illeso il figlio disabile della coppia, presente anche lui in casa al momento della rapina drammatica. Dopo la diffusione della notizia, nel primo pomeriggio di oggi, inevitabilmente si è espresso anche il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini che ha tuonato: “Faremo di tutto per arrestare i colpevoli e farli marcire in galera, non si può vivere con paura anche in casa propria”. Anche il fratello del chirurgo vittima della rapina, Alfredo Martelli, ha asserito al Corriere.it di non sentirsi affatto tranquillo nonostante la presenza dei cani. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“PEGGIO DI ARANCIA MECCANICA”
“Quel film, Arancia meccanica forse fa ridere in confronto a quello che hanno fatto alle persone, anche perché c’era un ragazzo disabile e hanno frugato anche nella sua stanza. Fortunatamente non lo hanno toccato”: con queste parole il fratello di Carlo Martelli, il chirurgo picchiato a sangue insieme alla moglie per una rapina in villa messa in atto alle 4 di questa notte a Carminiello di Lanciano, ha descritto le sevizie a cui i due coniugi sono stati sottoposti, con la donna costretta a subire addirittura il taglio del lobo dell’orecchio. L’uomo, Alfredo Martelli, come riportato da Il Corriere della Sera ha dichiarato:”Non mi sento tranquillo nonostante ho i cani e sono in forze. Non si sente tranquillo nessuno”. Il fratello del chirurgo ha confermato che in passato ci sono stati altri episodi simili:”Sì, altre rapine alle villette a schiera. A casa del maresciallo, e in un’altra casa due volte. Sono stati costretti a mettere inferriate e telecamere ma le telecamere non servono a niente, sono incappucciati e dopo che è successo il fatto non si può più fare niente”. (agg. di Dario D’Angelo)
CERCAVANO CASSAFORTE CHE NON C’ERA
Ha destato scalpore in tutta Italia la cruenta rapina in villa verificatasi a Carminiello di Lanciano, nel Chietino, ai danni di una coppia di coniugi, il chirurgo cardiovascolare Carlo Martelli e la moglie Niva Bazzan, pestata selvaggiamente da malviventi senza scrupoli. I delinquenti hanno usato nei confronti della coppia una violenza inaudita, che a quanto riferisce Rai News sarebbe sfociata dalla vana ricerca di una cassaforte in casa che in realtà la famiglia Martelli non aveva. I ladri erano infatti convinti che marito e moglie volessero nasconderne l’esistenza e per questo avrebbero usato le maniere forti per farsi rivelare l’esistenza del nascondiglio. La banda con ogni probabilità cercava una cassaforte che però la famiglia Martelli non aveva. Da quel che si apprende il medico e la moglie sono rimasti in balia dei malviventi per un paio d’ore: mentre uno di loro è rimasto a casa con i due ostaggi, altri tre sono andati con l’auto della donna, una Nissan Yaris bianca, allo sportello della banca più vicina per prelevare quanti più contanti possibile. Dopo la fuga dei 4, il medico è riuscito a liberarsi dalle fascette di plastica con cui era stato legato, e a liberare anche la moglie, prima di lanciare l’allarme. (agg. di Dario D’Angelo)
IL SINDACO, “BARBARIE SENZA PRECEDENTI”
Vi abbiamo raccontato la brutale rapina in villa registrata nella notte a Lanciano: vittime i coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan, picchiati a sangue. E non solo: alla donna è stato tagliato il lobo dell’orecchio destro. Fortunatamente è rimasto illeso il figlio disabile della coppia. Il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, ha commentato così la vicenda: “Quanto accaduto la scorsa notte è una barbarie che non ha precedenti nel nostro territorio. La brutale violenza con la quale sono stati colpiti due nostri concittadini, nella propria casa, è indegna di un Paese civile e merita la risposta più celere possibile da parte delle forze dell’ordine e degli organi di giustizia. Ho visitato in ospedale questa mattina Carlo Martelli e la moglie Niva, coppia di coniugi cui sono legato da sentimenti di amicizia e profonda stima, per esprimere loro la solidarietà e la vicinanza di tutta la comunità Lancianese, che conosce bene il valore del contributo sociale e professionale che la loro famiglia ha dato e dà alla nostra città. Esprimo ferma condanna per l’incredibile e inaudita efferatezza di cui sono state vittime Carlo e Niva e al contempo totale fiducia negli organi dello Stato preposti a rintracciare e ad assicurare alla giustizia, in tempi rapidi, i responsabili di questa barbarie”, riporta Repubblica. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CHIETI, BRUTALE RAPINA IN VILLA
Rapina cruenta avvenuta nelle scorse ore a Carminiello di Lanciano, in provincia di Chieti (Abruzzo). Nella notte fra sabato 22 e domenica 23 settembre, due persone sono state aggredite nella loro abitazione da una banda di criminali senza scrupoli. Le vittime sono Carlo Martelli, noto chirurgo cardiovascolare in pensione, di anni 69, che ha fondato l’Anffas (Associazione famiglie di persone con disabilità), e la moglie Niva Bazzan. Come scrive l’Ansa, i malviventi sono entrati nella casa dei coniugi Martelli attorno alle ore 4:00 della notte passata, facendo vivere dei momenti di terrore alla stessa coppia.
TAGLIATO IL LOBO DELL’ORECCHIO ALLA DONNA
Alla donna è stato tagliato il lobo dell’orecchio destro, mentre il chirurgo in pensione è stato pestato selvaggiamente. Con loro vi era anche il figlio disabile, che fortunatamente gli aggressori hanno risparmiato. La rapina in villa è stata portata a termine da un gruppo di quattro malviventi, tutti incappucciati, che dopo essere entrati in casa hanno legato i due coniugi, li hanno picchiati, e si sono quindi fatti consegnare il bancomat e le carte di credito, con annesso il pin per utilizzarle. La coppia è stata sequestrata per circa due ore, e dopo che i ladri hanno messo a soqquadro l’abitazione per portare via quanto più possibile, se ne sondo andati. I coniugi sono poi riusciti a liberarsi e a dare l’allarme alla villa adiacente dove vive il fratello del medico. Le due vittime si trovano attualmente ricoverate preso l’ospedale di Lanciano.