Il video dell’aggressione a Marina Abramovic è ormai diventato virale. Un sedicente artista ha letteralmente spaccato un quadro in testa alla donna in occasione dell’ultimo appuntamento in programma nell’ambito della mostra di Palazzo Strozzi a Firenze. Un uomo, con in mano la tela raffigurante la stessa artista serba il cui volto era raffigurato in modo distorto, in una frazione di secondo ha mutato la sua espressione inizialmente di stima, fiondandosi sulla Abramovic e sbattendole in testa il quadro. Momenti di panico, soprattutto per la donna, sotto choc, portata prontamente nel retro. La stessa artista, in una nota affidata alla Fondazione Palazzo Strozzi e resa nota alla stampa, si è espressa mortificata sull’accaduto raccontando le fasi incredibili della vicenda, durante la quale inizialmente aveva creduto che l’aggressore volesse solo farle un regalo. Poi ha aggiunto: “Nel mio lavoro io metto in scena diverse situazioni e metto a rischio la mia vita. Ma questa è una mia decisione e stabilisco io le condizioni”. Dopo l’accaduto sarebbe tornata in albergo e dopo una doccia sarebbe uscita nuovamente spazzando via quanto successo. “In passato mi sarei arrabbiata per un fatto del genere, oggi invece provo compassione. La cosa più difficile è perdonare ma bisogna riuscire a farlo come dice il Dalai Lama”, ha chiosato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“CON VIOLENZA NON SI FA ARTE”
Un’aggressione inaudita, quella che ha visto ieri protagonista, suo malgrado, l’artista serba Marina Abramovic a Palazzo Strozzi, a Firenze. Un sedicente artista le ha spaccato in testa un quadro ma fortunatamente il gesto non ha avuto per Marina gravi conseguenze, sebbene questo l’abbia molto scossa. La felicità per l’eccellente risultato avuto è stata così prontamente oscurata da questo spiacevolissimo episodio avvenuto davanti a una folla di circa 40 persone. L’uomo ha preso una tela, l’ha guardata dritta negli occhi e gli ha violentemente sbattuto in testa il quadro, intrappolandola dentro la cornice. Tutto nell’arco di pochi istanti, prima che l’uomo venisse fermato dalle guardie e lei portata nel retro dal direttore per tranquillizzarla. Lui, come spiegato dalla stessa Abramovic avrebbe giustificato il gesto asserendo di averlo dovuto fare per la sua arte. In realtà, come spiega Askanews, l’uomo fermato avrebbe già alle spalle altri episodi violenti. “Con la violenza sugli altri non si fa arte”, ha commentato Marina, aggiungendo di essere stata anche lei una artista non conosciuta ma di non aver usato appunto la violenza né fatto male a nessuno. “Nel mio lavoro io metto in scena diverse situazioni e metto a rischio la mia vita. Ma questa è una mia decisione e stabilisco io le condizioni”, ha chiosato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“L’HO FATTO PER LA MIA ARTE”
Marina Abramovic è stata aggredita oggi a Firenze mentre usciva da Palazzo Strozzi, dove è in corso una sua mostra. L’aggressore è stato fermato subito dopo, l’artista sta bene. «Tutto ad un tratto mi ha sbattuto in testa violentemente il quadro, intrappolandomi dentro la cornice», ha dichiarato l’artista serba, spiegando che è successo tutto molto velocemente. «Ero sotto choc», ha aggiunto Abramovic, tranquillizzata dal direttore di Palazzo Strozzi nel retro del bar che si trova all’interno del cortile. «La prima cosa che ho chiesto è stata: voglio parlare con lui, voglio sapere perché l’ha fatto. Perché questo odio contro di me? Tutti sono rimasti molto sorpresi che volessi parlare a questa persona. Ma io sono così. Non fuggo mai dai problemi». E lui le avrebbe detto: «L’ho dovuto fare per la mia arte». Si tratta del primo episodio di questo tipo per Marina Abramovic, che ha ammesso di faticare a capirlo. «Con la violenza sugli altri non si fa arte. Anche io sono stata una giovane artista non famosa ma non ho mai fatto del male a nessuno». (agg. di Silvana Palazzo)
CHI È L’UOMO CHE L’HA COLPITA
Si chiama Vaclav Pisvejc ed è un sedicente artista l’uomo che questa mattina ha aggredito Marina Abramovic nel cortile di Palazzo Strozzi, a Firenze, tirandole in testa un quadro. Come riportato da Il Post, l’aggressore dell’artista serba naturalizzata statunitense non è nuovo ad episodi del genere, è stato arrestato dalle forze dell’ordine e potrebbe ora essere incriminato per violenza privata. Pisvejc, di nazionalità ceca, in passato ha già “colpito” a Firenze: nel 2012 aveva tappezzato l’ex convento di Sant’Orsola, nel centro della città, con finti dollari; nel 2014 la sua impresa si era tradotta nello sdraiarsi nudo in via Zannetti, vicino al Duomo, mentre nel 2015 aveva replicato questa sua dubbia forma d’arte addirittura all’interno della chiesa. Oggi il quadro spaccato (incorniciato ma per fortuna senza vetro) in testa a Marina Abramovic: la speranza è che questa rimanga la sua opera ultima. (agg. di Dario D’Angelo)
MARINA ABRAMOVIC, QUADRO SPACCATO IN TESTA A PALAZZO STROZZI
Follia totale a Palazzo Strozzi, Firenze, questa mattina: Marina Abramovic, la performer-artista nota in tutto il mondo, stava uscendo dal museo dove in questi giorni è in scena con la mostra “The Cleaner” quando un fan-sedicente artista le ha letteralmente spaccato un quadro in testa, ferendola per fortuna non in maniera grave. Poco dopo le ore 13, la performer serbo-americana di 71 anni stava firmando diverse copie del catalogo dell’esposizione-tributo quando un uomo le si è avvicinato – spiega La Nazione – con una tela in mano, un ritratto della Abramovic pare e l’ha scaraventato contro l’artista rimasta incredula. Immediatamente bloccato l’autore del gesto, un 50enne “sedicente” artista che non sarebbe tra l’altro nuovo ad atti del genere anche nel recente passato. Mai però un’artista così nota del calibro della Abramovic, rimasta shoccata e accompagnata in un bar vicino a Palazzo Strozzi dove è stata medicata e soccorsa.
SINDACO FIRENZE: “SOLIDARIETÀ A MARINA ABRAMOVIC”
Immediata la reazione del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che su twitter ha scritto: «Un uomo, non nuovo a questo tipo di gesti, ha colpito alla testa Marina Abramovic con una tela. Per fortuna lei non si è fatta niente e l’uomo è stato fermato. Solidarietà totale a Marina!». Il caso sta scuotendo non solo i social ma l’intero panorama culturale italiano, dopo che già negli scorsi giorni la mostra della Abramovic aveva suscitato non poche polemiche. «In molti infatti si soffermano per l’immancabile selfie soprattutto davanti a “Imponderabilia”, la performance che invita i visitatori a passare attraverso i corpi svestiti du una performer e di un performer, opera che già fece discutere nel 1977», spiega Repubblica avvisando che è scattata la censura su quelle immagini, subito rimosse da tutti i social. Secondo quanto riportato dai colleghi de La Naziona, pare che la stessa Marina abbia voluto in seguito parlare con il suo aggressore per chiederli il motivo di un tale gesto, ma il 50enne non ha voluto rispondere in nessun modo.