I parenti di Giuseppa Gambino, la donna di 62 anni morta all’ospedale Villa Sofia di Palermo, sono sicuri: a determinare il decesso della loro congiunta ha contribuito il troppo tempo passato in ascensore. Come riportato da TgCom24, la donna caricata dagli infermieri sulla barella per essere trasferita al piano dov’era attesa per un esame al cuore è rimasta all’interno dell’ascensore più a lungo del previsto. Per la precisione, secondo i parenti, 15 minuti di troppo che sono risultati fatali: poco dopo aver sostenuto la coronografia disposta dal cardiologo, infatti, Giuseppa Gambino è morta. Senza quella sosta anomala, è il ragionamento dei parenti, ci sarebbe stato probabilmente il tempo necessario per rendersi conto che i dolori al torace accusati dalla paziente, tali da far decidere ai sanitari un secondo esame (appunto la coronografia), dovevano essere trattati con un’urgenza. Potrebbe essere l’autopsia, che sarà comunque la Procura a disporre sulla scorta dell’informativa dei carabinieri, a dire se la morte sia dipesa da eventuali ritardi.
DIREZIONE SANITARIA, “POCHI MINUTI DI RITARDO”
Dal canto suo la direzione sanitaria dell’ospedale Villa Sofia di Palermo non ha negato che qualcosa di strano in quell’ascensore sia accaduto nel trasferimento sulla barella della donna poi deceduta. Come riporta TgCom24, il direttore sanitario Pietro Greco ha dichiarato: “La donna stava da tre giorni male. Dopo gli esami eseguiti all’ottavo piano nel reparto di cardiologia è stato evidenziata la grave condizione del cuore. Il cardiologo ha disposto un secondo esame al settimo piano. La barella con i medici è arrivata al piano -2 e poi al settimo. Si tratta comunque di pochi minuti“. Il direttore sanitario ha comunque voluto precisare: “Sono ascensori dedicati utilizzati solo dal personale. Non ci spieghiamo perché sia verificato ciò. Analizzeremo anche questo“. A tal proposito la direzione sanitaria ha nominato una commissione interna che indagherà sui tempi impiegati per le cure e sui tempi di trasferimento in ascensore.