Il Consiglio di Stato ha stabilito che il concorso straordinario per docenti della scuola secondaria, che era stato indetto dall’ex Ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli dovrà andare avanti, almeno finché non arriverà la pronuncia della Consulta riguardo la costituzionalità della norma. E non saranno dunque tenuti in considerazione i ricorsi dei non abilitati dopo il concorso straordinario. Che, giova ricordarlo, fa parte della riforma della “Buona Scuola” che il Governo Conte ha messo pesantemente in discussione, cancellandone buona parte. Ma per i giudici della Corte Costituzionale la correttezza giuridica del bando andrà valutata dalla Consulta: al tempo stesso, la VI Sezione: “Prendendo atto della vastità e delle dimensioni del contenzioso che hanno interessato la procedura concorsuale straordinaria per l’assunzione di personale docente per le scuole secondarie, ha ritenuto necessario attendere il pronunciamento della Corte costituzionale.”
RIMASTI VACANTI 50MILA POSTI
Proprio in virtù di questo parere sono state accolte le istanze dei ricorrenti sull’annullamento del bando, che sono state migliaia, accoglimento avvenuto: “ai soli fini della sollecita fissazione del merito in primo grado e all’esito del già proposto incidente di costituzionalità.” Non è stata però disposta l’ammissione con riserva, che secondo quanto si legge nelle ordinanze avrebbe provocato: “Un mutamento della natura dello stesso concorso in esame, in assenza delle esigenze di certezza e di continuità che nella specie solo la pronuncia della Corte Costituzionale può dare“. Erano rimasti vacanti circa 50mila posti tra quelli messi a disposizione dal MIUR proprio a causa del il ritardo nella pubblicazione delle graduatorie di merito regionali di questo concorso straordinario. Il rischio di un ping pong tra Corte Costituzionale e Consulta, anche se l’ultima parola spetterà come detto a quest’ultima, è stato per ora sventato ma per ora, senza ammissione con riserva, i non abilitati dopo il concorso resteranno fuori dalle graduatorie.