La nuova polemica a distanza tra il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, e il Ministro degli Interni italiano, Matteo Salvini, si arricchisce di un nuovo capitolo, questa volta innescato dall’inquilino dell’Eliseo ma sembra essere anche la propaggine di quanto detto nelle ultime ore dal premier Giuseppe Conte. Il nuovo casus belli è stata la nave Aquarius e la ridistribuzione dei migranti, ma già martedì sera il Presidente del Consiglio non aveva rinunciato a punzecchiare Macron dopo che questi aveva parlato di “crisi politica” in atto tra Unione Europea e il nostro Paese. “Se Macron pensa così, rispondo che lui rappresenta la Francia mentre l’Europa è composta di altri 27 Stati… E comunque l’Italia non ha un problema con la Francia” ha chiosato il premier a margine dell’Assemblea Generale dell’ONU. (agg. di R. G. Flore)



“NON ACCETTIAMO LEZIONI”

E’ di nuovo scontro fra Italia e Francia in merito alla gestione dei migranti. Nella giornata di ieri il presidente transalpino, Emmanuel Macron, ha puntato il dito contro il nostro governo, colpevole di non aver accolto i 58 dell’Aquarius, ed oggi, dopo la replica di Conte da New York, è arrivata anche la risposta del ministro dell’interno, Matteo Salvini, uno che non ha mai nascosto la propria antipatia nei confronti del francese: «Non accettiamo lezioni di diritto o di umanità da parte del signor Macron – le parole del leader del carroccio – negli ultimi mesi ha blindato le frontiere con l’Italia e ha respinto più di 50mila immigrati, soprattutto donne e bambini». Un batti e ribatti senza fine quella fra le due nazioni vicine, nel frattempo i migranti dell’imbarcazione dell’ong verranno smistati fra Francia, Germania, Spagna e Portogallo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



NUOVE SCINTILLE ITALIA-FRANCIA

E’ nuovo scontro aperto tra Francia e Italia sulla questione migranti, questa volta acceso dal caso della nave Aquarius che il governo italiano si è rifiutato di far approdare nel nostro paese. Il presidente Macron ha definito il nostro paese “una crisi politica in atto con la UE” al quale Conte ha risposto dicendo che lui rappresenta solo la Francia, mentre la UE è composta da 27 nazioni. Parlando ieri con la stampa dopo l’intervento all’assemblea dell’Onu, Conte ha detto anche: “L’Italia non ha problemi con la Francia. Ci sono stati 588mila sbarchi in cinque anni, l’Italia ha la coscienza a posto, l’Italia non è contro l’Europa, ha fatto il suo, ha salvato l’onore dell’Europa, come ci è stato riconosciuto”. Intanto la nave dei migranti è arrivata al porto di Marsiglia proprio in Francia dove sta attendendo di sbarcare i 58 migranti che poi dovrebbero essere distribuiti in vari paesi europei (Agg. Paolo Vites)



SCONTRO CONTE-MACRON

La gestione dell’Aquarius 2 e dei suoi 58 migranti, ha creato un nuovo profondo solco fra l’Italia e l’Unione Europea, in particolare, fra il bel paese e la Francia. I transalpini hanno infatti puntato il dito contro il nostro governo, colpevole a loro modo di vedere, di non aver accolto i profughi come invece stabilito dai patti fra gli stati membri. A tali accuse ha voluto replicare il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che in serata ha confessato: «Se Macron, a quanto mi riferite, dice che l’Italia ha una crisi politica in atto con l’Ue – le parole del Premier a margine dell’Assemblea generale dell’Onu – io rispondo che lui rappresenta la Francia, l’Europa è composta da 27 Paesi. Se parla per la Francia va benissimo: l’Italia non ha un problema con Parigi». Quindi il primo ministro italiano ha ribadito: «L’Italia non ha problemi con la Francia. Ci sono stati 588mila sbarchi in 5 anni, l’Italia ha la coscienza a posto, l’Italia non è contro l’Europa, ha fatto il suo, ha salvato l’onore dell’Europa, come ci è stato riconosciuto. Lascio all’amico Macron libertà di opinione ma a volte quando si esprime un’opinione si sbaglia. Non voglio entrare in polemica con l’amico Macron. Lui rappresenta la Francia». I 58 migranti verranno spartiti fra quattro paesi: la Germania ne prenderà 15, la Spagna altri 15, la Francia 18, e i restanti 10 in Portogallo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LE PAROLE DEL MINISTRO PORTOGHESE

I migranti della nave Aquarius 2 verranno accolti da Francia, Spagna, Portogallo e Germania: accordo raggiunto sulla ripartizione delle cinquantotto persone, recuperate da Malta. Il ministro dell’Interno portoghese ha sottolineato che “l’accordo è stato raggiunto in maniera solidale e concertato con Spagna e Francia”, con la Germania che si è detta pronta a collaborare. E il presidente francese Emmanuel Macron si è scagliato nuovamente contro l’Italia: “C’è una crisi politica tra l’Italia e il resto dell’Europa, l’Italia ha scelto di non seguire le leggi internazionale e in particolare quelle umanitarie del mare, per cui quando una nave è in una situazione umanitaria va nel porto più vicino”. Ricordiamo che appena qualche ora fa, questa mattina, la Francia aveva fatto sapere di non essere disponibile tramite il ministro dell’economia Bruno Le Maire, intervistato da Bfm Tv Rmc. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

MIGRANTI ACCOLTI DA 4 PAESI

La nave Aquarius con 58 migranti a bordo possono raggiungere Malta per poi essere distribuiti. La svolta è arrivata dopo l’accordo tra Francia, Spagna, Portogallo e Germania. Lo ha annunciato il governo maltese. «Malta e Francia ancora una volta si fanno avanti per risolvere l’impasse dei migranti», ha scritto il premier di La Valletta Joseph Muscat. «Con Macron e gli altri leader vogliamo mostrare un approccio il più multilaterale possibile», ha aggiunto il premier maltese. Dunque, i migranti saranno dunque sbarcati in acque internazionali, trasferiti a Malta e distribuiti nei quattro Paesi Ue. Al momento però non è chiaro quanti andranno in Francia, Portogallo, Germania e Spagna. Dopo il no allo sbarco a Marsiglia, con la Francia che così aveva negato il porto marsigliese all’approdo della nave di Sos Méditerranée. «dobbiamo dire no all’immigrazione economica, e dobbiamo essere molto chiari su questa linea di demarcazione tra l’immigrazione economica e la domanda di asilo», aveva dichiarato Bruno Le Maire, ministro dell’Economia francese. (agg. di Silvana Palazzo)

PRIMO ACCORDO

Sembra vicinissimo ad una soluzione il caso della nave ong Aquarius. I 58 migranti a bordo dovrebbero essere suddivisi fra Portogallo, Spagna e Francia, come annunciato poco fa dalle autorità lusitane. La nave dell’organizzazione non governativa, Sos Mediterranee, era diretta verso il porto di Marsiglia per attraccare in Francia, ma Parigi aveva chiesto che si trovasse una soluzione europea e non aveva dato il proprio consenso all’approdo. Lisbona prenderà in carico 10 profughi, mentre i restanti 48 dovrebbero essere suddivisi fra francesi e spagnoli, anche se non è ancora ben chiaro in quale porto sbarcherà la nave. Per i transalpini, la scelta migliore era Malta, come aveva detto una fonte della presidenza francese: «Siamo chiari sul fatto che non bisogna fare quattro o cinque giorni in mare, per andare in Francia o in Spagna o in qualunque altro posto. Bisogna farla sbarcare rapidamente, e oggi si trova vicino a Malta». La soluzione sembrerebbe quindi vicina. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

L’UE SI SFILA

Aquarius 2 ha chiesto l’autorizzazione per sbarcare con i 58 migranti a bordo nel porto di Marsiglia, ma la Francia si è opposta e nessun altro Stato membro si è fatto avanti per trovare una soluzione al caso. Dall’Eliseo è arrivata una secca risposta: “Sbarchi a Malta”. E l’Unione europea al momento non sembra decisa a intervenire. «La situazione legale dell’Aquarius 2 è questa: è una nave senza bandiera europea, e ha operato in un’area di ricerca e salvataggio libica», ha dichiarato la portavoce della Commissione europea Natasha Bertaud. Quindi «non impegna la responsabilità europea. Nessuno Stato membro si è fatto avanti» per aiutare. Nel frattempo è intervenuta Giorgia Meloni, che su Twitter ha attaccato duramente la Francia. «Se il ministro francese Nathalie Loiseau vuole occuparsi di solidarietà e umanità chieda scusa a nome della Francia». La leader di Fratelli d’Italia invita la Francia a chiedere scusa «per il saccheggio che continua a operare ai danni delle popolazioni africane». Infine, sulla questione immigrati, conclude: «L’Italia non prende lezioni da chi lucra sulla miseria dell’Africa». (agg. di Silvana Palazzo)

“ONDE DI 5 METRI, SERVE PORTO SICURO”

Dopo il no della Francia allo sbarco dei 58 migranti di Aquarius al porto di Marsiglia si complicano enormemente i piani della nave umanitaria. Come riportato da La Repubblica, uno dei soccorritori dell’Aquarius in un video su Twitter ha fatto il punto della situazione spiegando:”In questo momento abbiamo 58 persone a bordo soccorse tra giovedì e sabato. Abbiamo avuto bel tempo, situazioni ideali per le partenze. Le condizioni meteo stanno peggiorando e nelle prossime ore aspettiamo mare con onde fino a 5 metri. Per questo diventa importante e fondamentale trovare un porto per sbarcare in sicurezza tutte queste persone”. Il soccorritore ha aggiunto:”Abbiamo tentato più volte di andare verso nord per uscire dalla zona Sar ma siamo stati richiamati indietro da soccorsi che non sono stati poi terminati a causa di una mancanza completa di coordinamento con la guardia costiera libica che non ha mai risposto alle nostre chiamate di soccorso. Siamo dovuti passare attraverso la guardia costiera italiana che però non ha poi preso in carico la situazione”. (agg. di Dario D’Angelo)

FRANCIA, “NO MIGRANTI A MARSIGLIA”

Dopo le frasi tiepide di ieri arriva la conferma ufficiale da parte del governo transalpino: “Per ora, la Francia dice no”. Parola del ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, che intervistato da Bfm-Tv-Rmc ha di fatto respinto l’appello ad accogliere la nave Aquarius con a bordo 58 migranti nel porto di Marsiglia come richiesto dalla Ong Sos Mediterranee. Secondo Le Maire, come riportato da Il Corriere della Sera, “se non definiamo delle regole comuni, non riusciremo ad affrontare la sfida dell’immigrazione”. Citando le “regole europee”, Le Maire ha precisato che la nave umanitaria “deve attraccare nel porto più vicino (…) Non a Marsiglia”. Quale sarebbe questo porto? Secondo il deputato della Re’publique En Marche, Said Ahamada, ci sono pochi dubbi in merito: “Se l’Italia vuole continuare a far parte dell’Europa deve rispettare le regole. Il diritto marittimo internazionale si applica alla Francia, ma anche all’Italia. I Paesi sovrani non possono ignorare le regole comuni solo perché si sono svegliati un giorno e hanno deciso così”. (agg. di Dario D’Angelo)

AQUARIUS VERSO MARSIGLIA

Un nuovo caso Aquarius rischia di dividere l’Europa sulle responsabilità dell’accoglienza dei migranti. La nave gestita dalle ong Medici senza Frontiere e SOS Mediterranée, che da alcuni giorni a questa parte è rimasta senza bandiera dopo essere stata cancellata dal registro navale di Panama, punta decisa verso il porto di Marsiglia, dove ha intenzione di scaricare il suo “carico umano” di 58 migranti. La richiesta al governo francese è quella di accogliere “a titolo eccezionale” i migranti a bordo, ignorando per una volta la regola del porto più vicino. Da parte della Francia, però, viene mostrata freddezza rispetto all’ipotesi dello sbarco: il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, ha infatti sottolineato come sia “attraverso la cooperazione con i nostri partner europei che forniremo una soluzione“. La Francia, insomma, non sembra intenzionata a fare più del suo dovere e forse sulla decisione di Macron e dei suoi pesano anche le pressioni interne esercitate da Marine Le Pen.

LE PEN, “INAMMISSIBILE”

La rivale di sempre del presidente Macron ha da subito chiarito che la Francia non dovrebbe accettare lo sbarco a Marsiglia della Aquarius. Marine Le Pen ha infatti scritto su Twitter:”Volendo fare di Marsiglia il loro porto di arrivo, i passeurs dell’Aquarius vogliono mettere i francesi di fronte al fatto compiuto. E’ inammissibile. L’Aquarius non deve attraccare“. Una dichiarazione, quella della leader del Rassemblement National, che non sembra ammettere repliche. E l’Europa? Come riportato dall’Ansa, una portavoce della commissione Ue si è limitata a commentare la revoca della bandiera da parte di Panama:”Esprimiamo solidarietà all’equipaggio. Ma tutti gli attori nel Mediterraneo devono rispettare la legge internazionale. Abbiamo riconosciuto e lodato il ruolo cruciale delle ong. Il nostro obiettivo è chiaro, è quello di arginare il flusso della migrazione illegale e sostituirlo con quella legale”. Insomma, concretamente nulla che possa aiutare nella risoluzione della crisi.