«Lo ammetto, ho fatto un errore». Così don Paolo Glaentzer ai microfoni di La Vita in Diretta. Il parroco di Calenzano, accusato di molestie su una bambina di 10 anni e per questo finito agli arresti domiciliari, ha ammesso le sue responsabilità. «Riconosco che c’è stato un errore frutto della mia stupidità. Abbiamo tutti dei limiti, chi in un senso, chi in un altro», ha dichiarato il sacerdote. Don Paolo Glaentzer ha poi aggiunto: «Quante volte è successo? Poche volte, in quella maniera lì solo due». L’inviata del programma di Raiuno ha poi chiesto conto al parroco della sua vita agli arresti domiciliari: «Sono venute già diciassette persone a trovarmi, sono persone che conosco da anni. Pulizie? Faccio da me, so fare tutto, ma a fare la spesa ci pensa il parroco, è così gentile da farlo. Mi sono confessato da lui già più volte». A proposito dello scandalo in cui è coinvolto ha dichiarato: «Dio permette anche cose che non piacciono. Ci sono finito dentro così…». (agg. di Silvana Palazzo)

DON PAOLO GLAENTZER, ABUSI SU BIMBA DI 10 ANNI

Continua a far discutere il caso di don Paolo Glaentzer, il parroco di Calenzano che lo scorso 23 luglio è stato sorpreso in macchina mentre abusava di una bambina di 10 anni. A scoprirlo, seminudo con la piccola, la macchina parcheggiata dietro ad un supermercato, fu un residente che, aperto lo sportello, ha immediatamente fatto uscire la piccola (trovata con i pantaloni abbassati) e chiamato aiuto. Da lì la reazione inferocita della folla e il rischiato linciaggio da parte del prete, “salvato” soltanto dalle forze dell’ordine. Nei giorni a seguire sono arrivate dichiarazioni a dir poco inquietanti da parte di don Paolo Glaentzer: il prete, sospeso dalla curia di Firenze, è reo confesso ma in più di un’occasione ha dichiarato che a prendere l’iniziativa è stata proprio la bambina. Come riportato da La Vita in Diretta su Rai Uno, don Paolo arrivò a parlare di “cose esagerate che non corrispondono a verità, si sa che piacciono le cose scandalistiche”. Nonostante la gravità dei fatti, però, don Paolo non è finito in carcere: come mai? 

LA RETE DI PEDOFILI E LA PAURA DEI RESIDENTI DI BAGNI DI LUCCA

La Procura di Prato dopo l’arresto di don Paolo Glaentzer per gli abusi ai danni di una bambina di 10 anni di Calenzano aveva chiesto la carcerazione, ma al sacerdote sono stati concessi gli arresti domiciliari a Fabbriche di Casabasciana, una frazione di Bagni di Lucca, dove il 70enne possiede una casa di proprietà. Ma sono ora gli stessi residenti a lamentarsi e a protestare apertamente. Il motivo? Don Paolo abita proprio davanti ad una scuola materna e nessuno si sente tranquillo, soprattutto perché in casa con lui non c’è nessuno a controllarne i movimenti. Ma allora perché il prete non è finito in prigione? Principalmente in considerazione dell’età avanzata dell’uomo e del fatto che non avesse precedenti penali. C’è però una novità ancora più sconvolgente: la procura di Prato ha infatti chiesto un parere immediato al tribunale e non ha ancora audito la vittima perché sta cercando di capire se oltre a don Paolo qualcun’altro abbia abusato di lei. Vi era dunque una rete di pedofili attiva a Calenzano?