Giungono ulteriori aggiornamenti in merito all’omicidio di Giuseppe Balboni, giovane 16enne del modenese, scomparso di casa lo scorso 17 settembre. Il suo aguzzino, un amico di appena 17 anni, ha confessato durante l’interrogatorio di ieri, e stando a quanto riferisce Il Fatto Quotidiano, alla base del tragico gesto vi sarebbe un piccolo debito per questioni di droga. I due avrebbero iniziato a litigare, poi il giovane killer avrebbe estratto l’arma facendo fuoco verso Balboni. L’arma, stando a quanto raccontato dal 17enne, è stata sottratta al padre mentre l’uomo non era in casa, ed aveva lo scopo di auto-difesa: l’omicida ha portato con se la pistola temendo per la propria incolumità. Al baby-killer viene contestata l’aggravante dei futili motivi e l’occultamento, e di conseguenza è stata chiesta la custodia cautelare in carcere in vista dell’udienza di convalida del fermo non ancora fissata. (aggiornamento di Davide Giancristofaro) Clicca qui per il nuovo approfondimento sulla morte di Giuseppe Balboni
NUOVI DETTAGLI
Perché Giuseppe Baldoni è stato ucciso? Una domanda a cui stanno cercando di rispondere gli inquirenti, dopo che ieri ne hanno ritrovato il cadavere in fondo ad un pozzo. Il Corriere della Sera prova a ricostruire quest’oggi la vicenda, sottolineando come l’assassino, un minorenne di appena 17 anni, avesse litigato più volte in passato con la propria vittima. E i due si sono incontrati la mattina del 17 settembre scorso, l’ultima volta che Giuseppe è stato visto in vita, forse proprio per regolare definitivamente la questione. L’omicida lo ha atteso nella sua villetta a due piani nelle campagne di Castello di Serravalle, provincia di Bologna, e invece di chiarire con “l’amico”, ha estratto la pistola sparando un solo colpo al torace, fatale. A quel punto, con una lucidità quasi imbarazzante, ha trascinato il corpo per una quarantina di metri gettandolo nel pozzo vicino alla propria abitazione. Quindi ha coperto lo scooter di Giuseppe con delle foglie secche, ed è tornato alla solita vita di prima. Gli inquirenti sospettavano di lui ormai da giorni, ma durante i precedenti interrogatori ha sempre negato: ieri è crollato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
QUAL E’ IL MOVENTE?
E’ stato un coetaneo ad uccidere Giuseppe Baldoni, il 16enne originario del modenese, scomparso dalla mattina del 17 settembre. E’ stato ritrovato nel pomeriggio di ieri, in fondo ad un pozzo in località Tiola di Castello di Serravalle, provincia di Bologna. Recuperato il cadavere, le forze dell’ordine hanno subito individuato una ferita corrispondente ad un’arma da fuoco, e a seguito di ulteriori indagini hanno individuato il responsabile, messo sotto torchio con un interrogatorio durato diverse ore. Resta da capire il perché di questo terribile gesto. Gli amici di Giuseppe hanno confessato che la vittima era un bravo ragazzo ma con un carattere un po’ troppo fumantino, e a volte si inseriva in brutte compagnie. Probabilmente è stato questo aspetto ad uccidere il 16enne, forse per via di essere entrato in un “giro” sbagliato, o forse per aver confessato qualcosa che non doveva, o ancora, per aver sfidato qualcuno di pericoloso. Sono attese novità a riguardo nelle prossime ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL RICORDO DEL TITOLARE DEL BAR DEL PAESE
Giuseppe Baldoni era scomparso, la famiglia non riceveva sue notizie da molto fino a quando il corpo del sedicenne è stato ritrovato in un pozzo a Tiola. A finire in quello stesso pozzo, però, non è stato un incidente o una distrazione, ma un vero e proprio omicidio commesso dalle mani di un amico. Il ragazzo, infatti, dopo un lungo interrogatorio ha ammesso di aver ucciso Giuseppe servendosi della pistola del padre. Il Resto del Carlino ha fermato il titolare del bar del paese dove Giuseppe era solito trascorrere alcuni dei suoi momenti di svago. “Aveva una famiglia bellissima, conosco molto bene i nonni, sono delle persone gentili. La loro casa era una stalla e ora l’hanno ristrutturata. Giuseppe è stato adottato, ma se ricordo bene, arrivò che aveva già circa sei anni, era già grande. Veniva spesso qui, lo ricordo seduto a quel tavolo…”. (Agg. Camilla Catalano)
MOVENTE SCONOSCIUTO
Svolta nel caso della morte di Giuseppe Balboni, il sedicenne di Zocca scomparso lo scorso 17 settembre 2018 e rinvenuto senza vita in un pozzo a Tiola. Un amico del giovane ha confessato l’omicidio nelle scorse ore al termine di un lungo interrogatorio: ha ucciso Giuseppe con la pistola del padre. Secondo quanto sottolineato dai colleghi de Il Fatto Quotidiano, non è ancora chiaro il movente del tragico delitto, con gli inquirenti al lavoro per svelare l’arcano. Fin dal ritrovamento del cadavere del giovane il cerchio degli investigatori si era stretto attorno ai giovani conoscenti del sedicenne, fino alla confessione di un amico, le cui generalità non sono state rese note. “Purtroppo è finita in modo tragico”, il commento del sindaco dell’unione di Comuni che comprende Castello di Serravalle, dove negli ultimi giorni avevano eseguito controlli e ricerche di tappeto ingenti forze di vigili del fuoco, carabinieri e polizia municipale. Attesi aggiornamenti nel corso dei prossimi giorni sugli sviluppi delle indagini, con la tragedia che si è abbattuta drammaticamente sulla comunità modenese. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
AMICO CONFESSA OMICIDIO
Giuseppe Balboni è stato ucciso da un amico. Un minorenne ha confessato nel corso di un interrogatorio l’omicidio del 16enne trovato morto in un pozzo a Tiola di Castello di Serravalle, nel Bolognese. La Procura per i minorenni di Bologna emetterà un provvedimento di fermo con l’accusa di omicidio. L’assassino è un coetaneo della vittima con cui si doveva incontrare il giorno della scomparsa di quest’ultima. Come riportato da Repubblica, l’amico gli ha sparato con la pistola del padre. Non è ancora chiaro per gli inquirenti, anche dopo l’interrogatorio dell’omicida, il movente che ha portato all’omicidio. Un mazzo di fiori gialli è stato appoggiato nel pomeriggio da quattro ragazzi a una staccionata vicino al luogo del ritrovamento del cadavere. Chi conosceva Giuseppe Balboni aveva infatti subito escluso l’ipotesi di un allontanamento volontario e in Procura a Modena, dopo la denuncia formale della famiglia, era stato aperto un fascicolo sulla scomparsa. (agg. di Silvana Palazzo)
UCCISO CON COLPO DI PISTOLA
Chi ha ucciso Giuseppe Balboni, il 16enne scomparso da Ciano di Zocca (Modena) lo scorso 17 settembre 2018 e ritrovato oggi senza vita in un pozzo Tiola di Castello di Serravalle? E’ questa la domanda che assilla i suoi genitori, gli stessi che non sanno spiegarsi cosa sia andato storto da quando il loro amato figlio è uscito di casa in sella al suo motorino rosso fiammante, un Phantom F12, “ufficialmente” per incontrare un amico. Ma sono ancora diversi i dubbi riguardanti l’omicidio di Giuseppe, sul cui cadavere è stato rinvenuta una ferita provocata da un colpo di pistola. Uno, ad esempio, riguarda proprio il ritrovamento del corpo: chi ha indicato agli inquirenti che il cadavere di Giuseppe si trovava in fondo ad un pozzo molto profondo nei pressi di una casa privata sulle colline quasi al confine tra le province di Bologna e Modena? Quel che è certo, come riportato da Rai News, è che il recupero del corpo si è rivelato molto difficoltoso e ha richiesto l’intervento dei sommozzatori. (agg. di Dario D’Angelo)
CADAVERE RINVENUTO IN UN POZZO
Emergono ulteriori dettagli in merito al ritrovamento di Giuseppe Balboni, il 16enne scomparso nel modenese dal 17 settembre scorso. Stando a quanto scritto dai colleghi di TgCom24.it, gli inquirenti non avrebbero più dubbi in merito al fatto che il giovane adolescente sia stato ucciso. Il cadavere del ragazzo è stato infatti ritrovato con una ferita provocata quasi sicuramente da un colpo di pistola, quindi Giuseppe sarebbe stato ammazzato e poi gettato nel fiume. Le forze dell’ordine stanno indagando per cercare di capire chi sia il responsabile, anche se per ora non è emerso nulla. Si sa solo che la vittima doveva incontrare un amico il giorno della sua scomparsa, o questo è quanto riferito dal ragazzo ai genitori prima di uscire all’alba del 17 settembre. Si cerca di fare chiarezza su diversi aspetti, a cominciare dalla dinamica dell’assassinio. Non è chiaro, inoltre, chi abbia segnalato la presenza del cadavere. (aggiornamento di Giancri)
TRAGICO EPILOGO
Tragico epilogo per il caso di Giuseppe Balboni, sedicenne scomparso da Ciano di Zocca lo scorso 17 settembre 2018. Il cadavere del giovane è stato rinvenuto in un pozzo a Tiola di Castello di Serravalle e ora i Carabinieri dei Comandi Provinciali di Bologna e di Modena sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi. Sul caso indaga la Procura presso il Tribunale dei Minori guidata da Silvia Marzocchi: come riportato da Modena Today, è stato aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio. Secondo Il Resto del Carlino, proprio a Tiola Giuseppe avrebbe dovuto incontrare un coetaneo la mattina del giorno in cui è scomparso. E sempre a Tiola è dove per l’ultima volta la celle del ripetitore avevano agganciato il telefono del giovane. Attesi aggiornamenti sugli sviluppi delle indagini. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MODENA, RITROVATO MORTO GIUSEPPE BALBONI
E’ morto il ragazzo scomparso lunedì nel modenese. Giuseppe Balboni, 16enne originario di Zocca, è stato trovato poche ore fa in quel di Castello di Serravalle, nel bolognese, precisamente in località Tiola. Il suo cadavere è stato rinvenuto stamattina all’interno di un pozzo, e gli inquirenti stanno indagando sull’ipotesi di omicidio. Un vero e proprio mistero quanto accaduto al povero Giuseppe, scomparso lunedì 17 settembre, da quando cioè ha lasciato la propria abitazione all’alba. Se ne era andato in sella al suo scooter, un Phantom F12 rosso, ritrovato proprio a Castello di Serravalle, in provincia di Bologna.
TANTI ASPETTI DA CHIARIRE
La famiglia si era mobilitata per poter ritrovare il figlio, e molti fra volontari e forze dell’ordine erano scesi in campo, fino appunto al ritrovamento di quest’oggi. Diversi gli aspetti di questa vicenda da chiarire, a cominciare dal capire se Giuseppe sia stato ucciso o meno, con la prima ipotesi fortemente probabile. Secondariamente, il perché lo scooter era stato coperto con delle foglie: forse dall’assassino per cercare di occultare il mezzo del ragazzo? Del giovane se ne era occupato anche la trasmissione “Chi l’ha visto”