Cosmo Antonio Giancaspro, ex patron del Bari calcio, è stato arrestato per bancarotta fraudolenta da 10 milioni di euro. L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata eseguita a Roma dalla Guardia di Finanza, che in mattinata non lo aveva trovato nella sua abitazione di Molfetta. La Procura di Bari aveva chiesto per Giancaspro la custodia cautelare in carcere, ma il gip Francesco Mattiace – come riportato da Repubblica – ha ritenuto adeguata la misura degli arresti domiciliari affinché non commetta «fatti analoghi». L’ex presidente del Bari è accusato del crac della Finpower srl, società attiva nel settore delle energie rinnovabili di cui – secondo l’accusa – era amministratore di fatto. Le contestazioni risalgono al periodo compreso tra maggio 2013 e gennaio 2018, data del fallimento. Giancaspro, in concorso con l’imprenditore campano Giovanni Ferrara, legale rappresentante della Finpower e indagato a piede libero, avrebbe distratto beni per 3,4 milioni di euro.
COSMO GIANCASPRO, ARRESTATO EX PRESIDENTE BARI
Oltre a Cosmo Giancaspro, sono indagati Francesco Pio Izzo e Giovanni Ferrara, rispettivamente liquidatore e legale rappresentante della Finpower. Le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari della Guardia di Finanza – come riportato da Repubblica – si sono concentrate su presunti illeciti commessi a partire dal 2013, relativi alla distrazione di diversi milioni di euro dalla società in favore della Kreare Impresa, società proprietaria del Bari calcio. Proprio gli intrecci tra le varie società di cui Giancaspro è stato amministratore sono al centro di altre indagini, nonché di una procedura fallimentare aperta davanti al Tribunale civile di Bari e nell’ambito della quale l’ex patron biancorosso ha fatto richiesta di concordato preventivo. Il club pugliese, non essendo riuscito a ricapitalizzare e a iscriversi al campionato di Serie B, è ripartita dalla Serie D dopo il passaggio del titolo sportivo al sindaco Antonio Decaro e la vendita ad Aurelio De Laurentiis.