Quando David Rossi caduto dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013, al terzo piano della sede di Monte dei Paschi di Siena, non aveva con sé l’orologio con cui è stato trovato. È stato gettato dalla finestra venti minuti dopo la caduta del manager. Lo rileva una perizia svolta sull’orologio, come riportato dal Fatto Quotidiano. Quella che era una ipotesi investigativa trova oggi un riscontro oggettivo. Il lato della casa che è caduto al suolo è l’opposto di quello che avrebbe impattato se fosse stato davvero al polso di David Rossi. La perizia è stata disposta dalla famiglia dell’ex capo della comunicazione Mps, in particolare dal fratello Ranieri, che non ha mai creduto all’epilogo scritto dai due fascicoli d’indagine, entrambi chiusi con archiviazione per suicidio. Proprio da quelle carte merge però che quella sera potrebbe essere accaduto tutto tranne quello. La cassa dell’orologio è stata gettata in un secondo momento, quindi da qualcuno che era presente nella stanza di David Rossi. Difficile arrivare a scoprire chi sia stato, visto che non sono stati mai acquisiti né i fogli presenza quel giorno in banca né le celle per tracciare i cellulari presenti in zona.
“DAVID ROSSI NON INDOSSAVA L’OROLOGIO AL MOMENTO DELLA CADUTA”
Qualcosa già non tornava sull’orologio. Se ne accorse nel 2015 il magistrato Andrea Boni che prese servizio alla procura di Siena e decise di riaprire l’inchiesta tentando di approfondire il caso David Rossi. Si concentrò sull’orologio e, dopo aver visto le immagini scattate del cadavere nel vicolo e averle confrontate con quelle dei rilievi compiuti dalla scientifica, si accorsa subito che qualcosa non tornava. Nelle prime cassa e cinturino dell’orologio non comparivano accanto al cadavere a differenza di quanto emerge dalla seconda serie di foto. Inoltre, come riportato dal Fatto Quotidiano, il cinturino del Sector risultava attaccato alla caviglia di David, invece la cassa poco distante dalla testa. Il pm sentì tutti i membri della squadra di soccorso intervenuta quella sera: tutti negarono che cinturino e orologio fossero vicino al corpo. Poi Boni prese servizio come procuratore capo di Urbino e il fascicolo passò ad altri colleghi senesi. E tutto si è concluso con una nuova archiviazione. «La perizia sull’orologio evidenzia che il lato dove l’orologio risulta ammaccato dopo la precipitazione è l’opposto rispetto a quello in cui la mano di David ha toccato il suolo», ha dichiarato Ranieri Rossi, fratello di David, a Siena Tv. Ciò potrebbe bastare per riaprire le indagini.